Cara amica,
sono sinceramente preoccupato per le tue condizioni di salute. Seguo con viva apprensione la tua ormai troppo lunga protesta, condotta in forme così estreme e disperate. Comprendo le ragioni della tua amarezza per l’insufficiente presenza di donne nelle liste del centrosinistra. Permetti, però, che ti dica con grande franchezza e in spirito di grande amicizia, che considero sbagliato il prolungarsi di questo tuo sciopero della fame. La tua salute e la tua vita, vengono prima di tutto!
So bene che il tuo impegno è sincero, la tua passione è vera. Ma so anche che questa passione e questo impegno vanno messi a frutto per il futuro. Vanno mobilitati per il cammino che ancora dobbiamo fare insieme. Sono sempre stato convinto, e lo sono ancor più ora, che per rendere la politica migliore c’è bisogno della buona energia delle donne, c’è bisogno della loro tenacia e determinazione a contare di più.
Prolungare il tuo sciopero, mettere a rischio oltre ogni misura lecita la tua vita, può persino apparire una rinuncia a nuove battaglie. Oggi non serve una resa.
Per questo ti invito a sospendere il tuo sciopero della fame a riprendere rapidamente le forze, per tornare a lavorare con raddoppiata passione. Abbiamo bisogno anche di te per affermare la dignità e il ruolo delle donne nella nuova Italia che insieme vogliamo costruire.
Romano Prodi
Roma, 14 marzo 2006
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