La costante presenza di informazione e sensibilizzazione sulle ragioni del NO all'incenerimento dei rifiuti sta portando gli attesi buoni frutti: nuove organizzazioni politiche e realtà amministrative, economiche e produttive stanno dubitando sempre più della presunta bontà della scelta regionale sugli inceneritori/gassificatori, quando non manifestano una netta contrarietà. La consapevolezza che è possibile percorrere una strada diversa nella gestione dei rifiuti è ormai diventata certezza per un sempre maggior numero di soggetti e operatori laziali.
Un diverso sistema laziale di gestione dei rifiuti non solo è possibile, ma si impone come metodo per dare alle popolazioni l'effettiva possibilità di farsi soggetti e promotori di una rinnovata coscienza ambientale.
Rinnovamento auspicabile in una moderna democrazia partecipata e legato alla conoscenza dell’importanza e della necessità del riciclo e del riutilizzo di materia in quanto risorsa esauribile.
E’ dimostrato che il bilancio energetico complessivo è decisamente (decine di volte) a sfavore dell'incenerimento, che è una scelta politica di corto respiro e energivora, che solo trasforma il rifiuto in residui pericolosi, ceneri e emissioni tossiche (centinaia di tipi), con uno scarso recupero energetico e con i maggiori costi e vincoli a carico della comunità.
In questo contesto è semplicemente scandaloso che un’amministrazione regionale che ha cercato consensi in nome della partecipazione e della sostenibilità ambientale stia permettendo la costruzione di un gassificatore a Malagrotta, vero cratere alla periferia della capitale con la megadiscarica, la raffineria e l’inceneritore di rifiuti ospedalieri.
La Rete Regionale Rifiuti del Lazio continuerà ad opporsi alla fallimentare scelta dell'incenerimento attraverso la "catena del digiuno", che proseguirà fino a quando non si intravvederanno reali segnali d'apertura per altra politica sui rifiuti che non possono essere che il ritiro immediato delle ordinanze n. 14 e n. 16 della Giunta Storace.
Domani, martedì 20 giugno, digiunerà Gerardo Ferrante per il 2° giorno progressivo del digiuno
Il digiuno e' una civile forma di opposizione, vissuta in prima persona da chi sente il dovere di dimostrare la contrarietà ad un'"opera" violenta qual è l'inceneritore/gassificatore, ritenuta la negazione di un responsabile approccio alla questione dei rifiuti.
Chi sceglie di digiunare, mentre si impegna a offrire qualcosa di personale, al fine del bene comune, si augura che il suo sentire possa diventare "altro sentire" in chi ricopre incarichi di responsabilità pubblica nei confronti della collettività.
UN PRESIDIO SI TROVA DI FRONTE ALLA
REGIONE LAZIO VIA DELLA PISANA 1301
Con il sostegno di: rrrlazio@yahoo.it
Greenpeace Italia VAS ItaliaNostra Legambiente Fare Verde Forum Ambientalista WWF - Lazio Arci-Roma Medicina Democratica RICREA CGIL - Roma e Lazio UIL - Roma e Lazio ACUROMA ADUSBEF COBAS RDB ADICONSUM CODACONS Associazione Italiana Esposti Amianto - Onlus Comitato Malagrotta Comitato Guidonia Comitato Ambiente Settecamini – Case Rosse Comitato salute e ambiente-Bracciano Associazione Amici dell’Inviolata Cittadinanzattiva Sinistra ecologista Occhio del riciclone Comitato Popolare Unitario Antitermovalorizzatore di Latina Movimento Consumatori - Roma Medici per l’Ambiente-Roma Ass. Consortile Casale Monte Boccalone Consiglio di Quartiere PISANA 64 Comitato cittadino per il XX Municipio Coldiretti Lazio Associazione Radici Coop sociale La Cacciarella Coop Fuoricentro Centro sociale Intifada Associazione Ambiente Roma Nord Ovest Coordinamento X Municipio