APRIREMO TAVOLO PERMANENTE CON ASSOCIAZIONI.
Roma, 19 set - "Faremo degli incontri bilaterali con
sedute plenarie due o tre volte l'anno, ma i contatti sul
territorio saranno molto piu' frequenti". Cosi' il ministro delle
Pari opportunita' Barbara Pollastrini ha introdotto oggi a Roma il
primo tavolo di confronto con 44 centri antiviolenza,
rappresentativi di tutto il mondo associazionistico privato che
da anni combatte e contrasta la violenza contro le donne.
Il convegno e' stato quindi solo il primo di una serie di
incontri che vedranno la ministra Pollastrini impegnata in un
confronto con le associazioni che operano su tutto il
territorio italiano, per "lavorare insieme all'estensione dei diritti
umani". Secondo la ministra infatti "un paese che vuole
ricollocarsi nell'Europa non puo' non misurarsi con la necessita'
di salvaguardare i diritti delle donne", diritti che devono
essere garantiti tramite un "dialogo costante con le altre realta'
del mondo civile", il problema infatti secondo Pollastrini "e' che
assistiamo ad una grande rimozione della violenza contro le
donne". Per questo la ministra sta contattando enti locali,
regioni e comuni per "concertare insieme una
politica comune".
DONNE. POLLASTRINI: SE PAESE NON LE TUTELA
E' FUORI DA EUROPA-2-
(DIRE) Roma, 19 set - Durante l'incontro con i
44 centri antiviolenza la ministra ha presentato nuovamente il piano
antiviolenza presentato al Consiglio dei ministri di fine agosto
sottolineando come per quanto riguarda la copertura fianziaria
"stiamo studiando i capitoli di spesa, anche se- ha aggiunto
Pollastrini- la coperta e' strettissima". Fra le varie misure
ipotizzate la ministra ha anche sottoposto all'attenzione della
platea la possibilita' di trasformare l'Unar, l'Ufficio nazionale
antidiscriminazioni razziali in un ufficio competente per tutti i
tipi di discriminazioni.
Importante infine anche la prevenzione attraverso la formazione nelle
scuole e nella carriera dei magistrati "che vanno aggiornati con corsi
specializzati per intervenire in modo appropriato in casi di reati di
violenza".