(ANSA) - BAGHDAD, 29 OTT - La
fondatrice di 'Donne e maternita' senza confini', un'organizzazione
non governativa femminile irachena costituita nel 2003, e' stata
uccisa di fronte ai figli da uomini armati che hanno fatto irruzione
nella sua abitazione in una cittadina vicino Kirkuk (255 km. a nord
di Baghdad). Lo ha riferito oggi la stampa irachena.
Un portavoce della polizia di Kirkuk, il capitano Imad
Khider, ha precisato che Halima Hassan Ahmed al-Juburi e' stata
uccisa all'alba di ieri nella sua abitazione ad Hawijah (65 km.
a sud-ovest di Kirkuk), dove la donna si trovava insieme con i
tre figli (due bambini e una bambina),
mentre il marito era
assente al momento dell'assalto.
''Dieci uomini armati hanno fatto irruzione nell'abitazione e
l'hanno uccisa di fronte ai figli. Questa e' la prima volta che
miliziani uccidono una donna nella nostra cittadina. Non era mai
successo e non sappiamo chi e perche' l'abbia assassinata'' ha
detto il portavoce della polizia.
Un parente del marito della vittima, Abdul Waid Mahmud, ha
tuttavia raccontato che, dopo aver fatto irruzione nell'
abitazione della donna nel quartiere di al-Askari, nel centro di
Hawijah, gli assalitori le hanno chiesto: ''Sei tu Halima?''.
''Quando lei ha risposto si', l'hanno separata dai figli.
Gridando 'Dio e' il piu' grande' e 'Morte ai traditori', l'hanno
poi crivellata di proiettili, affermando di applicare la
punizione divina e la legge islamica'', ha proseguito Mahmud.
Un leader delle organizzazioni per la difesa dei
diritti umani a Kirkuk, Mustafa Timawi, ha descritto la vittima come
''una nota patriota e una donna pia che aveva apertamente
resistito all'occupazione e sosteneva la ricostruzione dell'
Iraq''. Una parente della vittima ha dal canto suo affermato che
e' stata uccisa perche' ''la sua organizzazione operava per
liberare le donne, soprattutto nelle aree rurali, dall'
ideologia religiosa estremista''.
(ANSA).
Apc-ISLAM/ TULLIA ZEVI:
IMPENSABILE VIETARE IL VELO (CORSERA)
La "libera pratica religiosa è
il fondamento della democrazia"
Roma, 30 ott. (Apcom) - "E' impensabile vietare l'uso del velo
alle donne musulmane, è anche impossibile e ingiusto dire no alla
creazione di una scuola islamica.
E' ovvio che ci si deve anchepoter rifiutare di portarlo, il velo, e
noi dobbiamo garantireanche il diritto alla disobbedienza, se le
regole delle comunitàimmigrate e le limitazioni diventano imposizioni
e violano lenostre leggi": è quanto afferma al Corriere della Sera
Tullia Zevi, a lungo presidente delle Comunità ebraiche italiane.
"L'identità di ciascuno è sacra e risiede nelle tradizioni e nei
riti che, nei secoli, ci hanno consegnato i nostri avi - prosegue
Zevi - non so come reagirei se in Italia, ad esempio, qualcuno
pensasse di vietare la circoncisione. E' un diritto acquisito,
non credo che una legge potrebbe mai cambiarlo o limitarlo. Certo
tutti dobbiamo rispettare le regole di cittadinanza comuni e
condivise, ma la libera pratica religiosa è il fondamento della
democrazia e il termometro della civiltà".
TRATTA.DOMANI A HELSINKI SEMINARIO UE SU TRAFFICO BAMBINI/ADULTI
OCCASIONE DI DISCUSSIONE, NEL QUADRO DI PIANO D'AZIONE
COMUNITARIO PER LOTTA CONTRO SFRUTTAMENTO ESSERI UMANI.
(DIRE) Roma, 30 ott - La commissione Ue affronta la tratta di
esseri umani "come un crimine contro la persona, avente per
oggetto lo sfruttamento stesso della persona". Con questa
premessa, e' stato organizzato per domani, a Helsinki, un
seminario, nel quadro del Piano d'azione comunitario, per
lottare contro il traffico di bambini, donne e uomini e il loro
sfruttamento nel mondo del lavoro, o per fini sessuali. E' quanto
scrive l'agenzia Sir, Servizio d'informazione religiosa.
Una decisione quadro del 2002 definisce giuridicamente questa
materia.
"Tuttavia- puntualizza una nota di Bruxelles- la Commissione europea
comprende l'importanza di trasformare le dichiarazioni di principio in
norme e azioni concrete".
Occorrono, in questa direzione, "una prevenzione piu' efficace,
protezione adeguata e aiuti alle vittime, la criminalizzazione
della tratta", una cooperazione giudiziaria piu' attiva in questo
campo".
Apc-ISLAM/ AUSTRALIA, MUFTI DELLE
POLEMICHE RICOVERATO PER UN MALORE
Aveva criticato le donne senza
velo: "carne nuda"
Sydney, 30 ott. (Ap) - Il mufti musulmano
d'Australia Taj Aldinal-Hilali è stato portato d'urgenza in ospedale
dopo essere statocolpito questa mattina da un lieve malore, durante un
incontrocon i leader musulmani del Paese. Al-Hilali aveva di recente
sollevato un polverone per un sermone in cui aveva affermato che
le donne attirano le "aggressioni sessuali degli uomini per via
della maniera in cui si vestono".
Il presidente dell'associazione musulmana
libanese Toufic Zreikariferisce che Al-Hilali, il quale soffre da
tempo di problemicardiaci e d'asma, si trova ora in buone condizioni e
che avevain progetto di rilasciare una dichiarazione lunedì sera,
circa ilsuo futuro come mufti nazionale.
Il religioso aveva rifiutato di dimettersi dopo le critiche
rivolte al sermone pronunciato all'inizio del Ramadan - in arabo
e tradotto in inglese solo pochi giorni fa dalla stampa
australiana - in cui aveva paragonato le donne senza hijab (il
fazzoletto da capo) alla "carne nuda". Il mufti aveva
chiestoscusa per le sue parole, che avevano suscitato forti critiche
frai musulmani e non, ed aveva acconsentito a sospendere la
predicazione per tre mesi.
Il quotidiano nazionale "The Australian" ha segnalato inoltre
oggi che Al-Hilali, in un'intervista ad una radio araba di due
settimane fa, aveva dichiarato il suo appoggio alla "resistenza"
in Iraq, Afghanistan ed nei territori palestinesi. Il giornale
cita anche le dichiarazioni fatte in lingua araba, il 17 ottobre,
dal mufti: "Il Jihad dei musulmani iracheni è jihad, ma non
quando sunniti e sciiti si uccidono a vicenda: questo non è
jihad".
Nel paese è illegale incitare la violenza contro le truppe
australiane: l'Australia, fedele alleato degli Stati Uniti nella
"guerra contro il terrore", ha inviato le sue truppe sia in Iraq
che in Afghanistan. Il primo ministro australiano John Howard
aveva dichiarato stamane che al-Hilali potrebbe aver violato le
leggi anti-terrorismo australiane, elogiando i militanti in Iraq
e Afghanistan.
Howard ha detto di non sapere se le osservazioni di Al-Hilali
fossero state oggetto di indagine da parte della magistratura.
"Se incita la gente a colpire le nostre truppe, potrebbe essere
considerato un reato" ha detto Howard durante una trasmissione
radiofonica alla Southern Cross Broadcasting.
Il premier hainfine aggiunto che i 300.000 musulmani d'Australia
dovrebberoriflettere se Al-Hilali sia la persona giusta per
rappresentarli.
DONNE.
SEPARATE IN PIAZZA CONTRO I PADRI 'IN MUTANDE'
NASCE L'ADNSI; PRIMA
SFIDA AI MARITI IN BOXER DI FRONTE AL
TRIBUNALE DI ROMA PER
AFFIDAMENTO FIGLI IL 7/11.
(DIRE) Roma, 30 ott - Per tutelare "le oltre 400 mila donne
italiane" separate e private dell'assegno di mantenimento da ex
mariti "finti nullatenenti", si e' costituita a Roma
l'Associazione nazionale delle donne separate (Adnsi).
"Abbiamo costituito quest'associazione- spiega Marina De Luca,
presidente e fondatrice dell'associazione, che ha sedi in diverse
regioni italiane- con l'obiettivo di smascherare le bugie di un
oscurantismo maschilista che porta a far considerare in maniera
errata situazioni e fatti delle coppie separate italiane".
In particolare, le rappresentanti dell'associazione
scenderanno in campo martedi' 7 novembre, quando
alcuni padri separati sfileranno in mutande dinanzi alla sede del
tribunale civile di Roma. "Vogliono simboleggiare i presunti torti
subiti nell'affidamento- spiega la presidente della neonata
associazione- e questo nonostante abbiano ottenuto l'approvazione
di una legge miope e contorta, lo scorso mese di marzo". Per
questo motivo, anche le ex mogli si presenteranno di fronte al
tribunale.
L'obbiettivo e' quello di sostenere i diritti delle circa 400 mila
donne che sono senza assegno di mantenimento per i
figli a causa di "ex mariti- sottolinea De Luca- che non
disdegnano di produrre certificati falsi di nullatenenza pur di
non pagare". Si tratta di donne spesso costrette "ad effettuare i
lavori piu' umili pur di poter sopravvivere", conclude De Luca.
Apc-AUSTRIA/ PER LA PRIMA
VOLTA UNA DONNA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO
Al Nationalrat Barbara
Prammer, socialdemocratica
Vienna, 30 ott. (Apcom) - Il Nationalrat,
la camera bassa delParlamento austriaco composta da 183 deputati
eletti dal popolo,da oggi ha un presidente donna per la prima volta
nella storia:si tratta della socialdemocratica Barbara Prammer, già
vicepresidente della Camera dal 2004. E' stata eletta con 135
voti su 183.
Nel suo discorso inaugurale, Prammer ha ricordato che nel 1919
soolo 8 donne sedevano nel parlamento austriaco; ma anche che la
percentuale uscita dalle ultime elezioni, 31,1% del totale,è
minore di quella della legidslatura precedente (35,3%). Si tratta
comunque di cifre molto alte sulla media europea (nel Parlemento
italiano 2006, si sfiora il 12% alla Camera e poco più dell'11%
al Senato). Sociologa e madre di due figli, Barbara Prammer ha una
storia dipolitica impegnata per la difesa dei diritti dell'uomo e
dell'ambiente; è stata ministro federale per la condizione
femminile negli anni Novanta e poi vicepresidente del
Nationalrat.
Nella nuova assemblea, solo il partito dei Verdi conta oltre la
metà dei deputati donne (12 su 21). I socialdemocrati (Spo) hanno
il 35,3% di donne e 68 seggi; i conservatori del cancelliere
uscente Wolfgang Schuessel il 27,3% di donne (e 66 seggi). Nei
due partiti di estrema destra Bzo e Fpo la percentuale delle
donne scende rispettivamente al 14,3% e al 9,5%. (con fonte Afp)