Bando per la presentazione
di micro-progetti
Gennaio 2007
Partnership di Sviluppo Geografica costituita da:
ASDO - Assemblea delle Donne per lo Sviluppo e la Lotta all’Esclusione Sociale,
in qualità di soggetto proponente
IAL - Istituto per la Formazione Professionale di Roma e Lazio
IRES - Istituto Ricerche Economiche e Sociali
PROGETTO DONNA – Centro Studi per la ricerca e lo sviluppo delle pari opportunità
UIL - Unione Italiana del Lavoro
2
Art. 1 (Premessa)
Nel 2005 hanno avuto inizio le attività relative al progetto “Donne in
Politica”, realizzato da una partnership di sviluppo geografico (IT-G2-
LAZ-097, di seguito denominata PSG) coordinata da ASDO, cui
partecipano la UIL Nazionale, Progetto Donna- Centro Studi per la Ricerca
e lo Sviluppo delle Pari Opportunità, l’IRES CGIL e lo IAL CISL di Roma e
del Lazio. Il progetto è realizzato per conto della Regione Lazio-
Assessorato al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili, nel quadro
dell’Iniziativa Comunitaria Equal promossa dalla Commissione Europea e
dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale.
Il progetto, tra le altre cose, prevede lo svolgimento di una fase di
sperimentazione di 6 micro-progetti, da realizzare sul territorio della
Provincia di Roma, volti alla soluzione di problemi che ostacolano
l’accesso e l’ascesa delle donne in ambito politico e/o sindacale. A tal fine
è prevista l’attribuzione di 6 finanziamenti, ciascuno di 25.000,00
(venticinquemila euro) per un importo complessivo pari a 150.000,00
(centocinquantamila euro).
Il presente bando riguarda la selezione e il finanziamento dei 6 microprogetti.
Art. 2 (Capitolato)
Al presente Bando è allegato un Capitolato, che ne costituisce parte
integrante, nel quale vengono presentate ulteriori informazioni (in
riferimento ai singoli articoli del Bando) necessarie ai proponenti dei
micro-progetti per la loro presentazione. Tutti gli interessati sono tenuti a
prendere visione del Capitolato disponibile presso gli uffici dell’ente
referente della PSG (ASDO: via Monte Zebio n. 32 – 00195 ROMA; tel.
06/45435871 - fax 06/45435683 – e-mail: donnepolitica@asdo-info.org –
web-site: www.donnepolitica.org).
Art. 3 (Sussidi per la progettazione)
Unitamente al presente Bando saranno inoltre a disposizione dei
proponenti alcuni sussidi, contenenti spunti teorici e metodologici per la
presentazione dei micro-progetti. Tutti gli interessati potranno acquisirli
scaricandoli dal sito o richiedendoli all’ente referente della PSG (vedi Art.
2).
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Art. 4 (Soggetti proponenti)
Il bando si rivolge a soggetti collettivi appartenenti al mondo politico e
sindacale. In particolare possono accedere ai finanziamenti previsti dal
progetto:
a. partiti;
b. sindacati;
c. associazioni ed enti di formazione;
d. associazioni ed enti di ricerca;
e. organizzazioni di consulenza per le pari opportunità;
f. organizzazioni dell’associazionismo femminile;
g. movimenti politici di base;
h. enti che promuovono servizi innovativi alle famiglie.
Rappresenta condizione escludente l’assenza di una sede sul territorio
della Provincia di Roma.
La promozione di micro-progetti resta preclusa, inoltre, agli enti
pubblici e alle organizzazioni con fini di lucro.
Art. 5 (Azioni ammissibili)
I micro-progetti ammessi al finanziamento nell’ambito del progetto
“Donne in Politica”, sia pure nella diversità delle forme, dovranno avere
per oggetto azioni, o insieme di azioni, finalizzate a promuovere
direttamente o indirettamente la presenza delle donne nell’arena politica e
sindacale, in relazione ai seguenti tre ambiti:
a. accesso delle donne nel mondo politico e sindacale;
b. esercizio delle funzioni politiche e sindacali;
c. conciliazione tra vita privata e vita pubblica.
Art. 6 (Spese ammissibili)
Saranno ritenuti ammissibili solo i costi sostenuti secondo quanto
previsto dal Regolamento (CE) n. 448/2004 della Commissione del 10
marzo 2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del
11.3.2004.
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Art. 7 (Beneficiari)
Le proposte di progetto per essere dichiarate ammissibili devono
chiaramente prevedere una tipologia di soggetti beneficiari cui sono
destinate le azioni.
In particolare, le beneficiarie dirette di riferimento possono essere
donne che operano in istituzioni e in organizzazioni quali:
a. amministratrici locali;
b. sindacaliste;
c. donne attive nei partiti;
d. donne attive nei movimenti e nelle associazioni di base;
e. donne interessate alla partecipazione politica;
f. parlamentari;
g. funzionarie dirigenti di partito e sindacato che operano in sedi
nazionali o locali.
Laddove le proposte di progetto intendano favorire la realizzazione di
interventi volti a conciliare le diverse sfere della vita delle donne, possono
considerarsi beneficiari anche gli appartenenti al loro nucleo familiare
allargato (bambini, anziani, familiari disabili, ecc.).
Art. 8 (Requisiti)
Le proposte di progetto, per essere dichiarate ammissibili a selezione
dovranno presentare i seguenti requisiti:
§ non devono rappresentare il rifinanziamento o il cofinanziamento
di un’iniziativa già avviata;
§ devono avere una durata massima di non oltre 7 mesi e, comunque,
concludersi entro e non oltre il 26 ottobre 2007;
§ devono contenere elementi di “innovatività”.
Art. 9 (Criteri di valutazione)
Non saranno ammesse alla valutazione di merito da parte della
Commissione di selezione le proposte di progetto che non presenteranno
almeno una delle seguenti caratteristiche:
a. impegno effettivo dei vertici dell’organizzazione politica e/o
sindacale di riferimento del micro-progetto;
b. particolare attenzione al coinvolgimento di uomini, anche
congiuntamente alle donne;
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c. presenza di un partenariato tra più enti di carattere diverso;
d. beneficio concreto e immediato per un target ben definito;
e. attivazione o rafforzamento di reti tra organizzazioni femminili
differenti;
f. sostenibilità futura attestata;
g. riproducibilità in altri ambiti e/o contesti organizzativi;
h. coinvolgimento di diversi tipi di attori e/o soggetti dentro e fuori
dell’ente proponente e, comunque, delle diverse categorie di
interlocutori pertinenti per il problema affrontato.
Art. 10 (Finanziamento)
I finanziamenti concessi ai micro-progetti dalla PSG “Donne in Politica”
non potranno superare la somma di 25.000,00 (venticinquemila euro).
Saranno ammessi, quindi, al finanziamento anche progetti di importo
superiore, laddove tale importo sia il risultato del finanziamento qui
previsto per il micro-progetto sommato ad altri contributi/
cofinanziamenti. Non saranno ammessi al finanziamento più di 6 microprogetti.
I finanziamenti saranno erogati in rate, secondo le modalità del
rimborso a costo reale dei costi sostenuti. A fronte, cioè, della consegna dei
giustificativi correttamente intestati e quietanzati unitamente all’emissione
di fattura o nota spese, la PSG rimborserà al proponente le spese
effettivamente sostenute entro i 60 giorni successivi alla validazione dei
documenti sopra citati.
Art. 11 (Cofinanziamento)
Il promotori dei micro-progetti possono aggiungere al finanziamento
proveniente dal progetto “Donne in Politica” un contributo o
cofinanziamento, in proprio o attraverso terzi. Tale cofinanziamento potrà
essere in capitale o in natura (beni e servizi).
Il cofinanziamento non potrà essere per nessuna ragione legato a fondi
pubblici provenienti, direttamente o indirettamente, da fonte comunitaria.
Art. 12 (Assistenza tecnica)
Il partenariato di sviluppo “Donne in Politica” assicurerà la propria
assistenza tecnica ai proponenti, sia in fase di presentazione, sia in fase
attuativa.
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Per quanto concerne la fase attuativa, una volta avviati i 6 microprogetti,
ciascun ente proponente potrà accedere a un servizio di
assistenza tecnica consistente in:
a. un seminario di formazione, della durata di 12 ore, rivolto ai
responsabili e al personale coinvolto;
b. visite di assistenza tecnica nella misura di almeno una al mese;
c. consulenze specialistiche (per un totale di 50 ore a micro-progetto);
d. monitoraggio delle iniziative;
e. coinvolgimento in attività di networking operativo;
f. contatti e scambi (laddove pertinenti) con i partner transnazionali
del progetto “Donne in Politica”.
Art. 13 (Termini per la presentazione della domanda)
Le domande di finanziamento, in carta semplice, dovranno essere
inviate all’ente referente della PSG (ASDO: via Monte Zebio n. 32 – 00195
ROMA) tramite raccomandata A/R, oppure a mano, entro e non oltre le
ore 12,00 del giorno 22 febbraio 2007.
Le domande presentate in data successiva a quella di scadenza non
potranno essere accettate. Nel caso che le domande vengano consegnate a
mano, sarà rilasciata una ricevuta dell’avvenuta consegna. Nel caso di
raccomandate A/R farà fede la data di arrivo. Le domande dovranno
contenere la dichiarazione di conoscenza e di accettazione di quanto
disposto nel presente Bando e nel Capitolato.
Art. 14 (Presentazione della documentazione)
Alla domanda di finanziamento dovrà essere allegata la proposta di
micro-progetto che si intende realizzare. La proposta dovrà contenere una
descrizione comprensibile e dettagliata del micro-progetto (quadro
istituzionale; obiettivi e azione costitutiva del micro-progetto;
impostazione metodologica, aspetti economici e finanziari).
Alla domanda andrà inoltre allegato il curriculum dell’ente proponente
e la documentazione istituzionale attestante i fini e gli obiettivi dell’ente
(statuto e atto costitutivo o equivalente), nonché un’autocertificazione
circa l’assenza di condanne penali del legale rappresentante dell’ente, una
dichiarazione sostitutiva di certificazione antimafia, la copia firmata del
documento di identità del legale rappresentante dell’ente e (se si tratta di
un’azienda), un’autocertificazione di assenza di procedure concorsuali.
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In sede di valutazione potrà essere richiesta al proponente eventuale
documentazione integrativa.
Art. 15 (Valutazione e selezione)
La valutazione e la selezione delle proposte di micro-progetto sarà
effettuata da una commissione, appositamente costituita e nominata dai
componenti della PSG, entro i 30 giorni successivi alla scadenza di
presentazione delle proposte.
La Commissione prenderà in considerazione esclusivamente le
proposte ammissibili.
Le modalità di selezione saranno definite in un regolamento che verrà
approvato dalla stessa Commissione. La selezione avverrà sulla base di
criteri relativi alla qualità e alla pertinenza della proposta, agli aspetti
formali, alle caratteristiche del soggetto proponente, nonché ai “criteri di
valutazione” espressi nell’Art. 8 del presente Bando.
Al termine della selezione verrà redatto un verbale a cura della
Commissione.
Art. 16 (Attribuzione dei finanziamenti)
Al termine della selezione, la Commissione stilerà una graduatoria delle
proposte presentate in base al punteggio ottenuto e indicherà le proposte
idonee e quelle non idonee al finanziamento. Il diritto al finanziamento
verrà riconosciuto ai primi 6 micro-progetti classificati idonei. I risultati
della selezione verranno comunicati ai diretti interessati e resi pubblici
presso la sede dell’ente referente della PSG (ASDO: via Monte Zebio n. 32
– 00195 ROMA).
Il parere finale della Commissione sarà vincolante.
In caso di rinuncia formale da parte di uno o più micro-progetti
ammessi a finanziamento - prima della formalizzazione contrattuale -
subentreranno i primi tra gli idonei non ammessi, secondo la graduatoria
stilata dalla Commissione.
Nel caso in cui non vi fossero progetti idonei da finanziare, il bando
potrà essere riaperto.
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Art. 17 (Procedure contrattuali)
Il finanziamento dei 6 micro-progetti sarà regolato da un quadro
contrattuale (convenzione tra le parti) che prevederà, tra gli altri punti:
a. le condizioni generali di finanziamento;
b. i costi ammissibili;
c. le clausole di revoca del finanziamento in caso di mancato rispetto
degli obblighi contrattuali da parte del proponente;
d. le regole per la partecipazione alle attività di assistenza tecnica;
e. l’obbligo a collaborare con il partenariato di sviluppo “Donne in
Politica”;
f. l’obbligo a collaborare, se richiesto, con i referenti dell’Autorità di
Gestione (Regione Lazio).
Roma, 24 gennaio 2007
1
CAPITOLATO
Il presente Capitolato è allegato al Bando per la presentazione di
micro-progetti nel quadro del progetto "Donne in Politica” (PSG IT-G2-
LAZ-097). Quanto riportato nel Capitolato rappresenta parte integrante
del Bando stesso. Pertanto, tutti gli interessati dovranno tenere in
considerazione le indicazioni in esso contenute.
Riferimento all'Articolo 1 - Premessa
Con la presente chiamata a Bando vengono selezionate e finanziate
proposte di micro-progetti nel numero massimo di 6, ciascuno di
25.000,00 (venticinquemila euro).
Riferimento agli Articoli 2 e 3 – Capitolato e Sussidi per la
progettazione
Oltre al testo del Bando, i proponenti devono tenere conto del
presente Capitolato, che contiene ulteriori informazioni utili alla
redazione e alla presentazione delle proposte di micro-progetto.
Unitamente al Bando, inoltre, i proponenti avranno a loro
disposizione alcuni sussidi teorici e metodologici, volti a facilitare e a
indirizzare la presentazione delle proposte.
Riferimento all'Articolo 4 – Soggetti proponenti
I proponenti devono essere obbligatoriamente soggetti collettivi
appartenenti al mondo della politica o del sindacato.
Riferimento all'Articolo 5 – Azioni ammissibili
La fase di sperimentazione del progetto “Donne in Politica” prevede
che le proposte di micro-progetto facciano riferimento a uno dei tre
ambiti esposti nel Bando, qui di seguito presentati.
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A1. Ambito dell’accesso delle donne alla vita politica e sindacale.
In questo ambito rientrano le azioni orientate ad aumentare il numero
di donne attive nel contesto della vita sindacale e in quello della politica
istituzionale, oltre che a sostenere il loro accesso a posizioni che
implichino l’esercizio del potere e/o della rappresentanza. Tra le strategie
di azione pertinenti rispetto a questo ambito rientrano quindi, a titolo di
esempio: la creazione e il rafforzamento di reti, alleanze e lobby trasversali
tra donne; l’introduzione di meccanismi e regolamenti a supporto della
parità di genere; la definizione di patti tra uomini e donne nei partiti e
nelle organizzazioni sindacali; la promozione di alleanze e sistemi di
sostegno tra donne di successo e giovani donne (tutoring e mentoring); la
promozione di seminari di addestramento circa le regole, esplicite e tacite,
che, nei contesti a dominanza maschile, producono l’esclusione delle
donne dal potere; l’empowerment delle donne politiche e delle sindacaliste,
così come delle donne interessate a impegnarsi in questi campi.
A2. Ambito dell’esercizio delle funzioni politiche e sindacali.
Il secondo ambito comprende le azioni volte a confrontarsi con il senso
di delusione e inefficacia che colpisce frequentemente le donne che fanno
politica e le sindacaliste, e in particolare quelle che arrivano a esercitare
diversi gradi di potere o di rappresentanza, di fronte a un ambiente
caratterizzato da uno stile di gestione del potere rispetto al quale esse si
sentono spesso estranee. Tra le possibili strategie di azione in questo
ambito si possono citare, sempre a titolo di esempio: la promozione di
strumenti innovativi di consultazione e discussione delle agende politiche
all’interno delle organizzazioni; l’introduzione di momenti di confronto
tra donne e uomini sulle diverse modalità di gestire il potere e il rapporto
con il territorio e i cittadini; l’organizzazione di seminari di addestramento
rivolti alle donne per migliorare la loro consapevolezza dei meccanismi
burocratici e delle prassi di potere con cui si trovano a fare i conti; la
promozione di misure di managing diversity nelle organizzazioni.
A3. Ambito della conciliazione tra vita privata e vita pubblica.
Il terzo ambito affronta la questione della conciliazione tra ruoli
professionali e pubblici e ruoli privati intesa in senso ampio, che include
cioè sia gli aspetti pratici e organizzativi, sia, più in generale, il problema
del peso delle aspettative e degli stereotipi di genere che colpiscono le
donne, che esercitino o meno ruoli di cura. Tra le strategie di azione
3
possono quindi essere indicate, a titolo di esempio: la creazione di servizi
di cura e, più in generale, di conciliazione; la promozione di una
discussione e di una riorganizzazione degli orari all’interno delle
organizzazioni partitiche e sindacali; la costituzione di coalizioni
territoriali tra attori pubblici e privati per l’individuazione di soluzioni
innovative e adeguate al contesto locale in termini di servizi, orari,
trasporti, ecc.; la realizzazione di interventi sui media per combattere gli
stereotipi più comuni che influiscono negativamente sul rapporto tra le
donne e la sfera pubblica, ecc.
Riferimento all’Articolo 6 – Spese ammissibili
Le spese ammissibili a contributo nell’ambito del Fondo Sociale
Europeo sono quelle indicate nel Regolamento (CE) n. 488/2004 della
Commissione del 10 marzo 2004 che modifica il Regolamento (CE) n.
1685/2000 recante disposizioni di applicazione del Regolamento (CE) n.
1260/1999 del Consiglio per quanto riguarda l’ammissibilità delle spese
concernenti le operazioni cofinanziate dai Fondi strutturali e che revoca
il Regolamento (CE) n.1145/2003.
Va comunque tenuto presente che una spesa, per essere considerata
ammissibile, deve essere:
§ conforme alla tipologia delle spese ammissibili nell’ambito del
Fondo Sociale Europeo;
§ strettamente connessa all’azione approvata e realizzata;
§ effettivamente sostenuta entro i termini previsti;
§ documentata con giustificativi originali;
§ conforme alle leggi contabili e fiscali nazionali;
§ registrata nella contabilità generale e specifica del soggetto
proponente.
Riferimento all'Articolo 7 - Beneficiari
Come riportato nel Bando, le azioni costitutive delle proposte di microprogetto
dovranno chiaramente prevedere una tipologia di soggetti
beneficiari cui le stesse sono destinate.
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Riferimento all’Articolo 8 - Requisiti
Come riportato nel Bando, le proposte di micro-progetti dovranno
presentare i seguenti requisiti.
Primo: si intende sottolineare che non possono essere ammesse
proposte che rappresentino il rifinanziamento di attività già esistenti o il
cofinanziamento di attività già approvate in altri ambiti e che necessitano
di un’integrazione finanziaria.
Secondo: si vuole specificare che i finanziamenti dovranno coprire ed
essere erogati in un arco di tempo definito e comunque entro e non oltre
la data specificata nel Bando, anche se i micro-progetti potranno avere
una durata maggiore. In tali casi, ovviamente, i soggetti proponenti
saranno tenuti a porsi obiettivi chiari e raggiungibili nei primi sette mesi.
Terzo: gli elementi di innovatività, che andranno messi adeguatamente
in evidenza nel testo del progetto, potranno riguardare uno o più aspetti
della proposta. Essi, ad esempio, potranno consistere nell’introduzione di
metodologie o di tematiche nuove per il contesto di riferimento e/o per il
territorio di pertinenza; nella scelta di una categoria di beneficiari finora
non presa in considerazione; nell’identificazione di problematiche e/o di
soluzioni inedite; nell’architettura complessiva delle attività proposte;
nell’accostamento di target e/o pubblici diversi di riferimento.
Riferimento all'Articolo 9 – Criteri di valutazione
In questo articolo si propone una serie di elementi che potranno
caratterizzare le proposte di micro-progetto e si specifica che almeno uno
dovrà essere presente come elemento costitutivo, pena l’inammissibilità
delle stesse alla valutazione di merito. La compresenza di più di uno di tali
elementi sarà considerato elemento di pregio del progetto proposto.
Qui di seguito sono presentati, senza pretesa di esclusività, alcuni
esempi di applicazione dei criteri a possibili proposte progettuali:
a. Impegno effettivo dei vertici dell’organizzazione politica e/o
sindacale di riferimento del micro-progetto: organizzazione di una
iniziativa di sensibilizzazione o di un tavolo di lavoro che abbia come
target i massimi dirigenti dell’organizzazione al livello territoriale di
pertinenza.
5
b. Particolare attenzione al coinvolgimento di uomini, anche congiuntamente
alle donne: seminari congiunti su tematiche connesse alla parità
fra i generi; inserimento di un modulo sulle pari opportunità in attività
di addestramento per nuove leve; sostegno alla pratica del congedo
parentale da parte di partner di donne impegnate in politica e/o nel
sindacato.
c. Presenza di un partenariato tra più enti di carattere diverso:
collaborazione tra un’organizzazione sindacale, un’associazione di
genere, un operatore dei media; organizzazione di un’attività
congiunta tra uno o più partiti, un ente organizzatore di servizi e
un’amministrazione pubblica.
d. Beneficio concreto e immediato per un target ben definito:
l’attivazione di un sistema di mentoring per un gruppo di donne
giovani o con una recente esperienza politica o sindacale; il sostegno a
una o più donne in rientro nell’attività politica o sindacale dopo la
maternità.
e. Attivazione o rafforzamento di reti tra organizzazioni femminili
differenti: creazione di un coordinamento a cui partecipino elette in
partiti e in amministrazioni diversi e donne di associazioni femminili
di varia natura; attivazione di un tavolo permanente tra elette nazionali
e locali su questioni specifiche, con la partecipazione di organizzazioni
femminili pertinenti (donne imprenditrici, professioniste di specifici
settori, ecc.); animazione di un forum virtuale su un tema identificato
con diversi tipi di interlocutori.
f. Sostenibilità futura attestata: collegamento effettivo del progetto con
strategie e/o programmi di un’organizzazione politica e/o sindacale
e/o di un’amministrazione pubblica (quali il rinnovo di un contratto di
lavoro o la stesura di un piano triennale di parità di un ente pubblico).
g. Riproducibilità in altri ambiti e/o contesti organizzativi: proposta di
un modello di attività seminariale corredata da tutte le procedure di
attuazione e di coinvolgimento dei vari tipi di interlocutori e da sussidi
formalizzati (dispense, audiovisivi, cd rom, ecc.); organizzazione di
attività di divulgazione mirate alla conclusione del micro-progetto.
h. Coinvolgimento di diversi tipi di attori e/o soggetti dentro e fuori
dell’ente proponente e, comunque, delle diverse categorie di
interlocutori pertinenti con il problema affrontato: sostegno di enti
locali attraverso la fornitura di servizi quali le sedi o alla divulgazione
di informazioni sul progetto; creazione di un comitato di appoggio al
micro-progetto con politici e tecnici.
6
Riferimento all’Articolo 10 - Finanziamento
Con questo articolo si fa riferimento all'importo massimo che la PSG
"Donne in politica" potrà concedere ai singoli micro-progetti. Il costo
totale della proposta potrà essere superiore solo se corrispondente al
risultato del finanziamento addizionato a un contributo/
cofinanziamento proveniente dal proponente o da soggetti terzi.
Il finanziamento verrà erogato in rate secondo la modalità del
rimborso spese. In concreto, saranno rimborsate le spese effettivamente
sostenute dai proponenti, previa verifica della congruenza e
dell’ammissibilità delle stesse, entro i 60 giorni successivi alla
presentazione alla PSG della documentazione correttamente
documentata e quietanzata.
L’ultima rata, corrispondente al saldo, sarà subordinata a una verifica
dell’effettiva realizzazione del progetto proposto.
Ovviamente dovranno essere giustificate esclusivamente le spese di
competenza del finanziamento e non la totalità del costo del progetto,
laddove sia di importo superiore a 25.000,00 (venticinquemil euro).
Riferimento all'Articolo 11 - Cofinanziamento
I micro-progetti potranno essere di importo superiore a 25.000,00
(venticinquemila/euro), laddove il costo totale della proposta sia il
risultato del finanziamento qui previsto per il micro-progetto sommato
ad altri contributi/cofinanziamenti provenienti dallo stesso proponente
o da soggetti terzi.
Al fine di mantenere la natura di “micro-progetto” il finanziamento
concesso dalla PSG non potrà essere inferiore al 60% del costo totale del
progetto.
Poiché il progetto “Donne in Politica” è realizzato e finanziato nel
quadro dell’Iniziativa Comunitaria Equal, il cofinanziamento non potrà
in nessun modo provenire da fonte comunitaria.
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Riferimento all'Articolo 12 – Assistenza tecnica
In fase di presentazione la partnership di sviluppo “Donne in politica”
assicurerà un’assistenza tecnica ai proponenti, rispondendo a specifici
quesiti e fornendo sussidi a carattere teorico e metodologico per
supportare e indirizzare l’attività di progettazione.
In fase attuativa, invece, i 6 micro-progetti saranno sostenuti e
monitorati attraverso gli strumenti e le modalità specificate all’Articolo
11 del Bando.
Riferimento agli Articoli 13 e 14 – Termini per la presentazione
della domanda e Presentazione della documentazione
La domanda dovrà essere presentata entro la scadenza indicata nel
bando secondo le modalità espresse nello stesso.
Alla domanda di finanziamento dovrà essere allegata la proposta di
micro-progetto. La domanda dovrà essere datata e sottoscritta, e redatta
secondo il seguente schema:
“Il/La sottoscritto/a .............. nato/a a ............ il ............., residente a ...,
via............, domiciliat...a........via................Tel.........., in qualità di rappresentante
dell’(ente, associazione, ecc.) ................, con sede operativa in ........... via ....... Tel.
......... fax ......... e-mail ..........., chiede che il micro-progetto “titolo del microprogetto”
allegato sia ammesso alla selezione per l'attribuzione dei
finanziamenti previsti nel quadro del progetto IT-G2-LAZ-097 "Donne in
Politica". Il sottoscritto dichiara di essere a conoscenza e di accettare tutte le
norme contenute nel Bando e nel Capitolato allegato.
Il sottoscritto dichiara di non avere richiesto altri finanziamenti alla
Commissione Europea per lo stesso progetto.
Alla presente domanda si allegano, inoltre, i seguenti documenti:
a. la proposta di micro-progetto completa di piano finanziario;
b. il curriculum del soggetto proponente;
c. la documentazione istituzionale del soggetto proponente (statuto, ecc.);
d. autocertificazione di assenza di condanne penali del legale rappresentante
del soggetto;
8
e. dichiarazione sostitutiva di certificazione antimafia del legale
rappresentante del soggetto;
f. autocertificazione di assenza di procedure concorsuali (se l’ente proponente
è un’azienda);
g. copia firmata del documento di identità del legale rappresentante del
soggetto;
h. la documentazione relativa agli accordi con gli eventuali cofinanziatori.
i. la documentazione circa i partner attivi del progetto (suddivisione delle
azioni proposte e del piano finanziario)”
La proposta di micro-progetto dovrà contenere un quadro istituzionale,
la descrizione degli obiettivi e dell’azione costitutiva del micro-progetto,
l’impostazione metodologica e gli aspetti economici e finanziari.
Dovranno, inoltre, essere specificamente indicati il territorio di
riferimento, la durata delle attività proposte e l'ambito dell’azione (vedi
Bando Art. 5 – Azioni ammissibili e Riferimento all’Art. 5 del presente
Capitolato).
Riferimento agli Articoli 15 e 16 – Valutazione e selezione e
Attribuzione dei finanziamenti
Per la valutazione e selezione dei micro-progetti verrà costituita
un’apposita Commissione di selezione che opererà secondo un
regolamento il quale definirà le funzioni, le modalità di funzionamento e
la composizione.
La Commissione al termine delle selezioni provvederà a stilare la
graduatoria finale in base ai punteggi ottenuti da ogni singola proposta e
indicherà le proposte idonee al finanziamento e quelle non idonee.
Riferimento all'Articolo 17 – Procedure contrattuali
Con i primi 6 enti risultati idonei e quindi ammessi al finanziamento
verrà stipulata una convenzione che regolerà il rapporto tra le parti.
Roma, 24 gennaio 2007