(AGI) - Roma, 22 mar. - E' all'undicesimo giorno dello sciopero della fame, fortemente provata e sofferente ma fermamente decisa a vedere riconosciuto dalla giustizia il suo 'esser donna' messo in discussione dalla gestione di Antonio Di Pietro che non esita a definire 'maschilista'. Cosi' Wanda Montanelli, responsabile del dipartimento Pari Opportunita' dell'Idv, parla della sua lotta contro "lo scarso rispetto" della componente femminile ed annuncia di aver portato il suo caso di discriminazione, con relativo danno esistenziale, nelle aule del Tribunale civile: e il 29 prossimo i suoi legali spiegheranno in una conferenza stampa l'esposto presentato. "Andar via dall'Idv dopo dieci anni di impegno e lavoro? Non ci penso neanche - spiega la Montanelli - voglio che cambino le cose nel partito e per questo mi sono rivolta al giudice: il mio digiuno e' una protesta civile, non violenta contro la gestione maschilista di Di Pietro dell'Idv". Gia' nel 2006 la Montanelli fece il primo sciopero della fame e per quell'iniziativa ebbe da Di Pietro "un cesto di fiori e la promessa che ci sarebbe stata in futuro piu' attenzione per le donne: le stesse cose poi me le disse Prodi". Passano due anni e come ricompaiono le candidature, quindi le liste per Camera e Senato "ecco che le donne spariscono di nuovo: non si tratta di quote rosa ma di riconoscimento di un impegno e di un lavoro, riconoscere che anche le donne possono stare nella politica e possono esser candidate - aggiunge la Montanelli - Le donne sono persone umane". E sul blog della Montanelli arrivano attestati di simpatia e solidarieta' di tante donne e anche uomini dell'Idv. "Si', e' un fatto che mi fa piacere", conclude la Montanelli. Ma attestati di solidarieta' le arrivano anche da altri partiti. "Potra' contare sulla mia piena solidarieta' politica ed umana", precisa Daniela Brancati, capolista nella lista socialista per Grillini sindaco. "Sono costernata nel prender atto che i media - aggiunge la Brancati - stiano ignorando la protesta, che rappresenta invece il malessere di tutta la categoria femminile. Insieme, nonostante le differenze che ci dividono politicamente, e nonostante che la lista del Ps alle comunali veda una massiccia presenza di donne, a partire da me che sono capolista, organizzeremo dibattiti ed incontri perche' l'Italia non rimanga come al solito fanalino di coda sulla scena internazionale - conclude la Brancati - rispetto alla partecipazione delle donne nei partiti". (AGI) 221645 MAR 08