Roma 30 maggio 08 - Anche l’ultimo spazio di possibilità espressiva delle donne del partito è stato censurato. Con un intervento unilaterale, non preavvisato, arrogante, che mette in difficoltà tutto un mondo politico femminile che su quel sito trovava possibilità di esprimersi e alle dirigenti di pubblicare comunicati e programmi. Ciò dimostra violenza inaudita e forse è la prova che Wanda Montanelli è oltremodo temuta per la sua abitudine a scrivere e pubblicare verità. La censura partita dapprima con la rimozione dal sito della lettera di sostegno del presidente Napolitano e di un’altra di quattro pagine in cui la responsabile delle donne descriveva all’On. Orlando passi importanti del non rispetto di promesse da egli stesso formulate, oggi è giunta all’atto di totale chiusura del sito, con evidente danno per la partecipazione alla politica e il chiaro intento di voler mortificare la coordinatrice. Forse non hanno gradito i vertici di partito che nonostante il clima asfittico in cui si trova a dover svolgere l’attività politica, Wanda Montanelli è riuscita comunque a ricevere attenzione sul grave problema delle discriminazioni poste attraverso ostacoli enormi, alla politica delle donne. La il problema è più ampio perché Idv è carente di democrazia in modo più generale. Poche persone decidono per tutti e tra queste poche le donne non hanno diritto di entrare a far parte. Oggi si dimostra che le donne, secondo tale concezione, devono sparire. Con la cancellazione del sito si toglie alla battaglia per le pari opportunità anche un minimo di spazio esistenziale dopo aver, via via, abrogato l’ufficio nazionale Pari Opportunità, non aver reso disponibili i fondi della legge 157/99, aver costituito esecutivi ad altissima prevalenza maschile, aver voluto un’assemblea nazionale preclusa a interventi femminili, aver fatto eleggere appena 4 deputate su un totale di 43 parlamentari.