(PRIMA) MILANO – E’ stata rinviata a dicembre la causa che la coordinatrice delle donne dell’Italia dei Valori, Wanda Montanelli, ha adito contro il presidente del partito Antonio Di Pietro per discriminazione femminile, in spregio all’art. 51 della Costituzione, e per chiedere contezza dei circa 600mila euro di fondi destinati alla componente femminile del partito ai sensi della legge 157/1999 sui rimborsi elettorali. Il Giudice Paola Maria Gandolfi, della I sezione del Tribunale di Milano, ha deciso ieri, nel corso della prima udienza, che entrerà nel merito della “querelle” il prossimo 17 dicembre quando deciderà anche riguardo all’audizione dei 170 testimoni della dott.ssa Montanelli. Numerose intanto le sostenitrici della leader politica riunitesi con cartelli e bandiere davanti alle porte del Tribunale di Milano, in Corso di Porta Vittoria, per testimoniare vicinanza all’esponente Idv. “E’ una vera e propria battaglia di civiltà, nella quale tutte le donne non possono non riconoscersi” ha dichiarato la presidente dell’ONERPO Aura Nobolo, tra le presenti insieme con le componenti la Consulta Donne Idv, le esponenti di associazioni per la parità come la Prof.ssa Carla Augelli e la dott.ssa Sorbelli del partito delle Donne Europeo, oltre ad attiviste giunte a Milano da varie regioni d’Italia, in particolar modo da Emilia, Liguria, Campania, Lazio e Lombardia. “Se Wanda otterrà giustizia – ha aggiunto Anna Rossi, componente della Consulta femminile Idv e docente universitaria – sarà una vittoria per tutte noi. Significherà aver ottenuto un balzo culturale in avanti di 20 anni: una risposta politica ad un sistema maschile chiuso che attraverso una legge elettorale di dubbia costituzionalità si autoelegge escludendo le donne”.