Prodi ha promesso che un ministero su tre sarà in rosa. Ed è partita la corsa alla poltrona, tra i soliti nomi e qualche novità. Imprenditoriale
PANORAMA.IT
Quante saranno? E quanto conteranno le donne del Professore? Silvio Berlusconi aveva promesso un vicepremier donna. Forse Romano Prodi (sempre che riesca a comporre un governo) non arriverà a tanto. Ma le donne, nelle intenzioni del primo ministro in pectore, dovranno contare. La promessa: un ministro su tre sarà donna, quindi saranno sei o sette.
I Ds schierano in pole position il magistrato Anna Finocchiaro: è competente e gode delle simpatie del Prof, che già la ebbe ministro delle Pari opportunità e ora potrebbe pensare a lei per la Giustizia.
Quindi Livia Turco, che però sogna anche di diventare la nuova Nilde Iotti, cioè l'outsider per la presidenza di Montecitorio. Poi Giovanna Melandri, per la quale si parla di una delega al Turismo.
La Margherita vuole un ruolo importante per Linda Lanzillotta: l'Innovazione o un ministero economico. Magari il ministero dello Sviluppo, che dovrebbe uscire dalla divisione delle attuali competenze dell'Economia.
Il carisma e l'esperienza, più che l'appartenenza alla piccola Rosa nel pugno, vedono Emma Bonino ben piazzata per le Politiche comunitarie, mentre l'unica leader di partito donna, la repubblicana Luciana Sbarbati, pur bocciata al Senato spinge per entrare alle Riforme istituzionali. Alla peggio per l'ex preside è pronta la poltrona di viceministro all'Istruzione.
Anche Rifondazione pretende un dicastero rosa. E lo vuole per Patrizia Sentinelli.
L'attuale capogruppo al Campidoglio vestirà la casacca dell'Ambiente o di un ministero nuovo, che il partito di Fausto Bertinotti vorrebbe somigliasse a quelli sudamericani dell'Economia locale, simili agli assessorati alle Periferie di alcune giunte di centrosinistra, molti guidati da comunisti.
Derby confindustriale da viceministro fra Anna Maria Artoni e Maria Paola Merloni: per le due giovani imprenditrici, Economia o Attività produttive. La diessina Beatrice Magnolfi farà il sottosegretario all'Innovazione o alla Funzione pubblica.
Marcella Lucidi, non eletta al Senato ed espressione dei cristiano-sociali dei Ds, potrebbe andare all'Interno o alla Giustizia, e la dalemiana Elena Montecchi ai Rapporti con il Parlamento. Per una fedelissima di Piero Fassino, Marina Sereni, si profila un sottosegretariato importante o il ruolo di capogruppo ds alla Camera.
Grazia Francescato, presidente dei Verdi europei, dovrebbe essere schierata come viceministro all'Ambiente. La Margherita porterà tra i sottosegretari anche l'ex ministro Patrizia Toia, insieme con Franca Bimbi e Fiorella Farinelli.
Alla Farnesina potrebbe atterrare il presidente dell'Internazionale socialista donne, Maria Pia Locatelli (Rosa nel pugno), apprezzatissima da Prodi che le ha affidato il programma degli esteri. E sempre per il partito radical-socialista la cattolica (e molto affezionata alle suore vincenziane) Maria Rosaria Manieri, non rieletta al Senato, potrebbe diventare sottosegretario all'Istruzione.
I Comunisti italiani di Oliviero Diliberto e l'Udeur di Clemente Mastella, pur dichiarando a Panorama di avere numerose donne candidabili, non avanzano per ora nomi. L'Italia dei valori di Antonio Di Pietro proporrà con ogni probabilità Franca Rame.
Completano il quadro, in quota prodiana doc, Rosy Bindi e tre possibili sottosegretarie: Albertina Soliani, Marina Magistrelli e l'ex sindaco di Cosenza Eva Catizone.
Infine, c'è l'incognita Lilli Gruber: la giornalista (votatissima alle europee 2004) lascerà il suo impegno a Strasburgo?