Rispondo ad Andrea che sul blog mi chiede come la penso su Di Pietro, Marini e Bertinotti e sul centrosinistra. Io sono di centrosinistra quindi penso bene, e sono convinta che si possa fare comunque meglio e che sapremo farlo. Siamo una coalizione in divenire e sta a noi operare le scelte giuste per trovare la sintesi delle progettualità in sintonia con le varie anime che l'Unione contiene.
Abbiamo per fortuna un corposo programma, che criticato da alcuni per le oltre 180 pagine, rappresenta invece un modo per poter riferirsi al concetto espresso su ogni argomento in caso di eventuali discordanze sulla linea da tenere. Non è stata una cosa da poco scriverlo. Io stessa ho partecipato ai tavoli di lavoro sul welfare e famiglia e posso testimoniare che ogni parola scritta nella stesura finale è stata minuziosamente valutata dai referenti di ogni partito e scelta dopo attenta analisi sul significato che essa dava alla frase. Sono perciò convinta che proprio sul programma così dettagliato si basera l'accordo durante i cinque anni in cui l'Unione governerà.
Sull'On. Di Pietro dirò che per me come per moltissimi italiani ha rappresentato una ventata di novità nella magistratura, quando abbiamo potuto constatare che da un certo punto in poi la legge diveniva nella sua applicazione davvero uguale per tutti. E questo per persone come me innamorate della Costituzione ha significato dare consistenza e verità ai sui dettami, specie nell'art. 3 che recita come certamente sapete "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali - e prosegue - E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e la effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese".
Si può ben comprendere che le pari opportunità di cui mi occupo sono comprese in questo articolo che sancisce il diritto "AL PIENO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA", sul quale per una felice interpretazione sono stati scritti ed andrebbero aggiunti fiumi di parole. Soprattutto si potrebbero riempire pagine e pagine per evidenziare tutte le mancate occasioni di una suia giusta applicazione.
Quanto a Marini ed a Bertinotti, ci sono alcune coincidenze importanti in queste due elezioni dei presidenti delle Camere. Avviene cioé che dopo questi lunghi anni di sofferenza soprattutto di una parte della società, e mi riferisco ai precari,ai disoccupati, agli affetti dalla "sindrome delle terza settimana"; a tutti coloro, cioé, che entrano in crisi all'inizio della quarta perché soldi finiscono. Alla fine -dicevo - di questo governo di destra che non ha certo voluto o saputo creare le condizioni per una crescita del benessere diffuso, due ex sindacalisti vanno ad assumere la presidenza di Camera e Senato. Il loro insediamento peraltro avviene tra il 25 aprile e il primo maggio. Quindi tra la data della liberazione e quella della festa dei lavoratori.
Probabilmente tutto questo ha un significato e un auspicio che va oltre le momentanee diatribe tra gli opposti schieramenti e rappresenta l'inizio di un nuovo corso in cui si dovranno coniugare le esigenze di crescita del Paese con la salvaguardia del "pieno sviluppo della persona umana". Progetto difficile, ma non impossibile se tutti concorreranno a fare la loro parte, nella garanzia del rispetto di ognuno. I ruoli di garanti di Marini e di Bertinotti sono fuori discussione. Sapranno essere i presidenti dei parlamentari di entrambi gli schieramenti. Credo che anche il centro destra lo abbia capito e segnalato con gli applausi a Bertinotti durante alcuni passi del suo discorso di ieri.
Non possiamo che essere perciò ottimisti.
Wanda Montanelli