FRANCO E ZANOTTI
RIPROPONGONO TESTO DEL CENTROSINISTRA DELLA
SCORSA LEGISLATURA
Roma, 16 mag. (Adnkronos) - Modificare profondamente la legge
sulla fecondazione assistita. Con questo obiettivo la senatrice
Vittoria Franco e la deputata Katia Zanotti, entrambe dell'Ulivo,
hanno presentato una proposta di legge che, dicono in una nota, ''e'
il testo firmato dal centrosinistra nella passata legislatura''
''Abbiamo sempre sostenuto -affermano le parlamentari- che la
legge 40 sulla fecondazione assistita e' una legge sbagliata, che di
fatto rende inaccessibili e inefficaci le tecniche per le donne e per
le coppie con problemi di fertilita'. Per questo motivo abbiamo
ripresentato il testo del centrosinistra della passata legislatura,
che prevede la possibilita' di accesso alla fecondazione per le coppie
portatrici di malattie ereditarie, la diagnosi preimpianto, la
salvaguardia della salute delle donne e la fecondazione eterologa''.
''E' necessario cambiare la legge 40 anche in base ai dati di
riduzione delle nascite e di incremento del turismo procreativo che
attestano la non efficacia della normativa vigente, la piu' severa e
crudele in Europa. Consideriamo il nostro testo -concludono Franco e
Zanotti- un punto di partenza per confrontarci con altre posizioni,
anche di esponenti del centrodestra che in questi giorni hanno
mostrato aperture''.
CAMPOBASSO: INCONTRO DONNE PER DIRE
BASTA A VIOLENZE =
Campobasso, 16 mag. (Adnkronos) - ''Porre
fine alla colpevole inerzia, contrastare la violenza contro le donne:
una priorita' che
deve essere assunta in modo chiaro e concreto dalle
istituzioni
politiche centrali e locali''. E' questo il monito
lanciato dalla
Consigliera regionale di Parita' del Molise, Giuditta
Lembo, alla
vigilia di un incontro che si terra' oggi, alle ore 17,
presso la sede
della Caritas a Campobasso, nel corso del quale verra'
sottoscritto un
documento per dire basta alla violenza sulle donne.
''I reati di violenza contro le donne sono in vertiginoso
aumento - ha spiegato la Lembo - e sono reati commessi in ragione
all'appartenenza ad un genere: uomini che uccidono, stuprano,
intimidiscono la donna con modalita' che spesso sfuggono alle maglie
del controllo sociale ed istituzionale. La normativa vigente - ha
aggiunto - e' carente nella tutela dei diritti delle donne, benche' ne
siano state individuate le cause''.
Cosi', per colmare questo
'vuoto' istituzionale, secondo la
Consigliera di parita', gli enti
locali dovrebbero ''predisporre, tra
l'altro, case di accoglienza, un
potenziamento del collegamento tra
consultori, servizi e scuole e una
concertazione con i presidi
dell'ordine pubblico. Occorrono - ha
concluso Giuditta Lembo - azioni
concrete di riscatto della politica
stessa, non indulgendo piu' ai
gradualismi che sono causa del clima di
ricatto e pericolo nel quale
le donne vivono la loro cittadinanza".