ANCORA DELUSIONE FRA POLITICI E MOVIMENTI PER
SCARSO PESO 'ROSA'
(ANSA) - ROMA, 17 MAG - La presenza femminile nel
nuovo esecutivo e' un classico esempio da ''bicchiere mezzo vuoto e
bicchiere mezzo pieno''. Il numero di ministre donne e' triplicato
rispetto al precedente governo (il bicchiere mezzo pieno) ma non c'e'
soddisfazione diffusa: le aspettative erano diverse, le nomine 'rosa'
sono inferiori all'attesa, appena il 24% dell'intero governo.
E poi, quasi fosse un coro unanime, c'e' un punto
indiscutibile: solo 1 ministra (Turco, alla salute) su 5 ha
avuto un ministero di peso. Per le altre (Pollastrini, Bindi,
Melandri, Lanzillotta, Bonino), solo dicasteri senza
portafoglio. A destare mortificazione sono soprattutto
le posizioni di Bonino, Bindi, Lanzillotta. Critiche che giungono a
Prodi sia da destra sia da sinistra.
L'amarezza piu' significativa e' della neoministra per le
pari opportunita', Barbara Pollastrini: ''Avrei voluto piu'
donne. E' chiaro che la qualita' c'e' ed e' indiscutibile ma
capisco anche perche' serva ora piu' che mai il ministero delle
Pari opportunita'...''. Punta il dito contro il premier anche il
ministro uscente, Stefania Prestigiacomo, per la quale sono
state ''disattese'' le promesse sulla qualificata presenza
femminile nel governo Prodi.
Deluso anche il sindaco di Roma Walter Veltroni: la questione
donne ''e' l'unica cosa in cui questo governo avrebbe potuto
meglio corrispondere alle attese''.
''Prodi continua a prendere in giro le donne - tuona la
presidente di Arcidonna, Valeria Ajovalasit - L'unica cosa che
ci rimane da fare e' andarcene da questo paese in cui ancora
vige il manuale Cencelli''.
Critiche dalla Fondazione Bellisario: ''E' vero che Prodi in campagna
elettorale aveva promesso almeno sei donne, ma si pensava per
incarichi di peso, non a ministeri senza portafoglio. E' una cosa
indecorosa - sostiene la presidente Lella Golfo - aver confermato il
ghetto delle donne assegnando loro i problemi sociali e della
famiglia. Cos'ha di meno Lanzillotta rispetto a Di Pietro e Mastella?
Per Bindi, poi, un'altra mortificazione, doveva andare alla sanita',
poi all'istruzione, e' andata a finire alla famiglia''.
''Dove sono le donne nel governo Prodi?'' si chiede
ironicamente Elettra Deiana, di Rifondazione comunista. Adriana
Poli Bortone, coordinatore di An in Puglia, sottolinea la
mancanza di ''credibilita' e sostanza'' negli incarichi
assegnati alle donne e la ''mortificazione'' di Emma Bonino
a un ''ruolo secondario''. ''Prodi non ha mantenuto le promesse -
afferma Wanda Montanelli dell'Idv - Ma del resto, erano tutti
uomini a trattare''. Va bene l'aumento del numero delle donne ma
hanno dicasteri ''leggerissimi'', per Isabella Rauti,
consigliera nazionale di parita' del ministero del lavoro.
Franca Chiaromonte, presidente di 'Emily', invece ringrazia
Romano Prodi ''per aver mantenuto l'impegno
di avere un cospicuo numero di donne nel governo, anche se avremmo
voluto che la presenza femminile fosse maggiormente valorizzata''.
Per Erminia Mazzoni, vice segretaria dell'Udc, ''Prodi ha
gia' tradito gli italiani con le sue promesse mancate. Vorremmo
sapere cosa pensano della presenza femminile nel governo le
colleghe Francescato, Bonino, Binetti e Finocchiaro, che nelle
scorse settimane erano intervenute, minacciando battaglia se
l'impegno non fosse stato mantenuto''. Le donne nel governo
''sono ridotte ad una nota di colore'' per Carolina Lussana,
responsabile donne della Lega, che segnala: ''Persino la
Bonino, che in passato era stata candidata per essere presidente
della Repubblica si deve accontentare oggi delle politiche
comunitarie''.
''Le donne al governo? Speravo di piu'', afferma Marina
Sereni, vicepresidente del gruppo dell'Ulivo alla Camera.
Anche per il neoministro dell'Universita', Fabio Mussi,
''sarebbe stato meglio se ci fossero state piu' donne nel
governo. Sei su 25 sono sono un numero non indifferente, sono
comunque un piccolo passo avanti''.
Una spiegazione forse c'e' e la da' Achille Occhetto
che, avvicinato dai giornalisti, alla domanda come mai ci sono poche
donne nel governo ha risposto: e' un aspetto della logica ''di
partiti fatta col bilancino. Sono stato segretario di partito e
so quanto questa logica ti costringa''. (ANSA).
GOVERNO: POLLASTRINI,
INDISPENSABILI LE QUOTE ROSA =
Roma, 17 mag. - (Adnkronos) - ''Ritengo indispensabili delle
regole per riconoscere i talenti femminili. Esistono in tutti i paesi
europei e sono doverose perche' la societa' italiana nei suoi vertici
si presenta ancora bloccata, chiusa e poco dinamica socialmente''. Con
queste parole il neo ministro delle Pari Opportunita', Barbara
Pollastrini, manifesta la sua intenzione di portare avanti il progetto
di Stefania Prestigiacomo, che l'ha preceduta al dicastero, di
introdurre le quote rose. (segue)
GOVERNO: POLLASTRINI, INDISPENSABILI LE QUOTE ROSA (2) =
(Adnkronos) - Secondo la Pollastrini la societa' italiana non e'
abbastanza ''riconoscente verso i talenti delle donne ma anche dei
giovani e delle persone capaci''. Per questo ''servono delle regole
per sbloccare, aprire e dinamizzare la societa'''.
Apc-GOVERNO/ POLVERINI: PRESENZA
FEMMINILE TROPPO ESIGUA
Prodi poteva quanto meno nominare vicepremier donna
Roma, 17 mag. (Apcom) - Il segretario generale dell'Ugl, Renata
Polverini, si dice "abbastanza delusa" per la presenza "troppo
esigua" delle donne nel governo Prodi. A margine di un convegno
organizzato dalla Cisal, Polverini ha aggiunto che il
neopresidente del Consiglio avrebbe potuto "quanto meno nominare
un vicepremier donna. Sarebbe stato un segnale importante".
GOVERNO/ MAULUCCI (CGIL): FORTE SINTONIA MA NON SAREMO STAMPELLA
Damiano? Lo conosciamo, ha grande esperienza sindacale
Roma, 17 mag.
(Apcom) - La Cgil ha molti "punti di sintonia" con il programma
dell'Unione, ma ciò "non significa che saremo la stampella del
governo". Lo ha detto Marigia Maulucci, segretario
confederale della Cgil, che a margine di un convegno della Cisal
ha formulato gli auguri di buon lavoro al nuovo esecutivo.
"Il governo - ha proseguito - nei ministeri relativi alle
condizioni di sviluppo del Paese è composto da
personalità digrandissimo rilievo. Il programma di Prodi lo conosciamo
e speriamo che i ministri comincino a lavorare il più presto
possibile, perché i problemi sono tanti".
Sulla nomina del ds Cesare Damiano, già sindacalista della Fiom,
al ministero del Lavoro, Maulucci ha aggiunto: "Lo conosciamo, ha
grande esperienza sindacale e politica. La valutazione è
positiva. Però vedremo i fatti".
Apc-GOVERNO/ MAULUCCI (CGIL): FORTE SINTONIA MA NON SAREMO...
-2-Amarezza per ridotta presenza femminile
Roma, 17 mag. (Apcom) - "L'unica cosa che amareggia - ha
osservato il segretario confederale della Cgil - è il fatto che
nel governo, nonostante sia aumentato il numero delle donne, vi
sia una concentrazione femminile eccessiva nei
ministeri senzaportafoglio. Per certi versi - ha aggiunto Maulucci -
questorappresenta un problema. La presenza di donne in ministeri
chiaveavrebbe potuto dare un contributo più significativo all'azione
del governo".
La rappresentante del sindacato di corso d'Italia si è augurata
che il governo cominci subito a lavorare sulle questioni
"urgentie drammatiche" che attanagliano il Paese. "A partire dalla
situazione dei conti pubblici - ha concluso - a quella delle
condizioni di lavoro. Il tempo stringe. Ci auguriamo che
rapidamente si possano affrontare insieme gli obiettivi
prioritari e trovare le soluzioni".
GOVERNO: TURCO, SU PRESENZA
DONNE CHIEDETE AI PARTITI... =
(ASCA) - Roma, 17 mag - La presenza di sei donne
nell'esecutivo di Romano Prodi rappresenta certamente ''un
grande passo avanti'' rispetto alle due ''ministre'' del governo di
Silvio Berlusconi. Lo afferma il ministro della Salute, Livia Turco, al
termine della cerimonia di giuramento al Quirinale. ''Nello stesso
tempo - continua - ha ragioneProdi quando dice che bisognava fare
qualcosa di piu'''. E achi gli domanda perche' questo qualcosa di piu'
non e' stato fatto la Turco risponde secca: ''Questo dovete chiederlo
ai partiti''.
Apc-GOVERNO/DONNE DELUSE: IN SEI AL
GOVERNO, SOLO UNA CON PORTAFOGLIO
Prodi aveva promesso il 30%, sono
meno di un quarto
Roma, 17 mag. (Apcom) - Sei donne su 25, solo una è
ministro conPortafoglio. Erano ben diverse le premesse del governo
Prodi:sulla presenza politica delle donne "credo si debba arrivare
rapidamente all'obiettivo di un terzo, e bisogna darne un esempio
anche nelle presenti elezioni" aveva detto il Professore il 4
febbraio scorso, presentando "Insieme", il libro scritto con la
moglie Flavia Franzoni. Il 12 aprile, un vertice dell'Unione
aveva fissato al 30% anche l'obbiettivo 'rosa' nel governo.
Il 18 aprile, la presidente onoraria dei Verdi Grazia
Francescato ne faceva una questione di qualità. "Non staremo lì a
vigilare se si tratterà di un 28 invece che di un 31%. Certo,
l'importante è che oltre a garantire la quantità si
assicurianche la qualità della rappresentanza femminile". Lo stesso
giorno, Anna Finocchiaro era fiduciosa: "non abbiamo bisogno di
dare battaglia; Prodi mi pare molto determinato, e sappiamo come
sa essere determinato Romano".
Il 17 maggio, le donne nel governo Prodi sono solo sei su 25,meno di un quarto.
Pressioni opposte degli alleati, lotte sorde o
palesi e cariche divise col bilancino: anche la componente Ds,
che pure porta il maggior numero di signore nell'esecutivo e un
effettivo 30% (3 donne su 9 ministri), ha riservato
le poltronepiù grosse ai vertici al maschile del partito. E difatti:
sullesei ministro donna, solo una, Livia Turco, si è vista attribuire
una poltrona dotata di portafoglio, il ministero della Salute.
Sugli otto ministri senza portafoglio, ben cinque sono donne.
Alla fin fine, si disegna un panorama politico-mediatico che
appare molto lontano dal paese come viene percepito nel
quotidiano dei cittadini. La massa critica in pantaloni del
governo Prodi si viene ad aggiungere non solo al predominio delle
cravatte in parlamento, ma anche a settimane di visi di politici
e commentatori tutti uomini nei talk show in tv, dalla
Rai aMediaset, e a un quasi silenzio generalizzato sulla questione
stessa delle donne al governo (fa eccezione il pomeriggio di Sky
che al tema ha dedicato una puntata della trasmissione condotta
da Maria Latella: una donna).
Bambini, malati, giovani, scuole, ospedali sono i
campitradizionali delle donne al governo e la lista Prodi non si salva
dal cliché. Emma Bonino (Rnp) che voleva la Difesa, ha ottenuto
le Politiche Ue e Commercio estero in virtù della sua esperienza
da commissario Ue; Linda Lanzillotta (Dl) gli Affari regionali;
la Ds Barbara Pollastrini le Pari opportunità; Giovanna Melandri,
lo Sport e politiche giovanili; Rosy Bindi, che da settimane era
data per certa all'Istruzione, si deve contentare della Famiglia
(le scuole sono andate con virata dell'ultima ora al Dl Giuseppe
Fioroni).
Scelte politiche ne sono state fatte: la stessa Anna Finocchiaro
(per brev'ora ipotizzata addirittura al Colle, poi citata come
potenziale vicepremier, e per molti giorni data sicura alla
Giustizia, un ministero 'pesante'), è alla fine capogruppo
dell'Ulivo al Senato:
posizione cruciale data l'esile maggioranzadell'Unione alla Camera
alta, ma forse di minore visibilità perl'elettorato.
Se le donne del centrosinistra hanno votato Prodi sperando nel
rinnovamento, oggi in molte si indignano. "E' vero che Prodi in
campagna elettorale aveva promesso almeno sei donne, ma si
pensava per incarichi di peso, non a ministeri senza portafoglio"
dice Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario. "Prodi
non puo' continuare a prendere in giro le donne italiane"
protesta Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna.
Le quoterosa "vanno bene in campagna elettorale, ma poi, quando si
passaa riscuotere, escono sempre dal conto.. Se no, si sa, ci si
espone ai ricatti e ai veti, mentre con le donne si può stare
tranquilli". Da destra, una notazionemalinconica di Alessandra
Mussolini (che sulle battagliefemminili ha costruito più di
un'alleanza trasversale):"vergognoso", stigmatizza, "purtroppo la
discriminazione digenere trova spazio sia nel centrodestra che nel
centrosinistra".
Prodi, nel giorno del giuramento, vola basso. "Speravo di più,
ma il passaggio da 2 a 6 è importante" ha detto pensando alle due
donne dell'esecutivo Berlusconi, Prestigiacomo e Moratti. Come
dire, un'occasione perduta e un implicito biasimo alle liste
presentate dai partiti. E per il futuro? Lasciando la Camera
verso gli uffici di piazza Santi Apostoli, oggi il professore ha
lasciato planare una promessa: bisogna, ha detto, "trovare rimedi
molto più drastici".
GOVERNO:EUROPARLAMENTARI
DONNE UNIONE DELUSE PER POCA PRESENZA FEMMINILE =
(ASCA) - Roma, 17
mag - ''Il numero delle donne nel governo Prodi e il 'peso' dei
ministeri loro assegnato sono risultati inferiori alle promesse. Non ci
si aspettava che venisse seguito il modello spagnolo o scandinavo, ma
nemmeno il 30% di presenza femminile, pure annunciato, e' stato
raggiunto''.
Lo dicono con delusione le parlamentari europee dell'Unione
Pia Elda Locatelli, Lilli Gruber, Marta Vincenzi, Luisa
Morgantini, Donata Gottardi, Monica Frassoni, Pasqualina
Napoletano.
''Ancora una volta, apparentemente - dicono le sette
europarlamentari -, la logica di gruppi dirigenti della
coalizione, troppo omogenei non solo per genere, ma anche per
stile e cultura, ha prevalso sulla necessita' di rappresentare il Paese reale,
che e' fatto di uomini edonne''.
''Auguriamo senza dubbio 'buon lavoro' alle donne
ministro, ma rileviamo che ancora una volta - concludono - si
perpetua un'anomalia italiana rispetto ai Paesi piu' avanzati
socialmente e politicamente. Ribadiamo pero' che solo un
sistema capillare di quote potra' davvero cambiare le cose
anche nel nostro paese come gia' avvenuto nei paesi piu'
avanzati in Europa e nel mondo''.red-leo/leo
GOVERNO: APPLAUSI A DONNE
MINISTRO; QUALCHE FISCHIO A UOMINI
DAVANTI PALAZZO CHIGI LA REAZIONE
DELLA GENTE A NUOVO ESECUTIVO
(ANSA) - ROMA, 17 mag - Nel giorno
dell'insediamento del governo di centrosinistra, i ministri
dell'Esecutivo Prodi hanno affrontato un primo impatto con il
pubblico. Per entrare a Palazzo Chigi, dove si tiene il primo
Consiglio dei ministri, i membri del governo Prodi hanno attraversato
piazza Colonna dove, dietro le transenne, li attendeva una piccola
folla. Non numerosi come in occasione del giuramento del capo dello
Stato Giorgio Napolitano, ma pur sempre presenti i curiosi che hanno
accolto i ministri tra fischi e applausi.
Poco calorosa l'accoglienza per Antonio Di Pietro, Clemente
Mastella e Pecoraro Scanio, ai quali i presenti hanno riservato
in maggioranza fischi.
Anche Francesco Rutelli e' stato accolto tra fischi e applausi. Il
leader della Margherita, per nulla intimorito, si e' fermato anche a
parlare con alcune persone dietro le transenne che lo hanno incitato a
durare almeno cinque anni.
Decisamente calorosa invece l'accoglienza per i ministri
donna. Particolarmente applaudite Emma Bonino, Rosy Bindi e
Giovanna Melandri.(ANSA).
ER) GOVERNO. FLAVIA PRODI: LE DONNE?
SI PUO' DARE DI PIU'...
(DIRE) Bologna, 17 mag - "Si puo' dare di piu'". Sceglie lo
spartito di una canzone l'ormai first lady Flavia
Franzoni Prodi per dipingere la presenza "in rosa" all'interno della
squadra del Governo Prodi, varata questa mattina. A Bologna per una
veloce apparizione alla festa della Cgil, la signora Prodi si
presenta in mise estiva e con la valigia, taglia maxi, in mano.
Nel tardo pomeriggio partira' alla volta di Roma, ma intanto
ripercorre le tappe di una storia iniziata 10 anni fa. "E'
incredibile, e' lo stesso giorno", commenta ricordando il
giuramento del primo Governo Prodi nel 1996. Com'e' questo
governo?, le chiedono i cornisti. Ma la first lady
si limita ad alzare le mani. Ci sono abbastanza donne?, la incalzano.
"quello lo posso dire, diciamo che si puo' dare di piu'".
GOVERNO: CORDONI(ULIVO), AUGURI A DONNE, PECCATO COSI' POCHE
SI FARANNO
VALERE, MA TRADITO IMPEGNO PER 30% AL FEMMINILE
(ANSA) - ROMA, 17
MAG - ''Faccio tanti auguri alle donne presenti nel governo. Sono
certa che svolgeranno al meglio i loro compiti e si faranno valere''.
Cosi' Elena Cordoni, deputata dell'Ulivo, che si dice pero' ''delusa''
per una rappresentanza femminile all'interno dell'esecutivo inferiore
a quanto promesso durante la campagna elettorale dai vertici
dell'Unione.
''Avevamo detto - ricorda la parlamentare - che il 30
per cento dei ministri sarebbero state donne e cosi' non e'
avvenuto''.
Cordoni ricorda inoltre che delle sei donne presenti
nel governo di Romano Prodi ben cinque sono titolari di dicasteri
senza portafoglio. Secondo l'esponente ulivista, ''e' stata
persa un'occasione per segnare una profonda innovazione e
produrre una inversione di tendenza tale da portare l'Italia ai
livelli europei''.
''Propongo a Rosy Bindi - prosegue Cordoni - di cambiare il
suo ministero per la famiglia con un 'ministero per le
Famiglie'''.
Secondo la deputata, anche cosi' puo' affermarsi la
''consapevolezza di un pluralismo delle forme familiari presenti
nella societa' italiana''. (ANSA).
GOVERNO. FLAVIA PRODI: LE DONNE? SI PUO' DARE DI
PIU'...
(DIRE) Bologna, 17 mag - "Si puo' dare di piu'". Sceglie lo
spartito di una canzone l'ormai first lady Flavia Franzoni Prodi per
dipingere la presenza "in rosa" all'interno della squadra del
Governo Prodi, varata questa mattina. A Bologna per una veloce
apparizione alla festa della Cgil, la signora Prodi si presenta
in mise estiva e con la valigia, taglia maxi, in mano.
Nel tardo pomeriggio partira' alla volta di Roma, ma intanto
ripercorre le tappe di una storia iniziata 10 anni fa. "E'
incredibile, e' lo stesso giorno", commenta
ricordando il giuramento del primo Governo Prodi nel 1996. Com'e'
questo governo?, le chiedono i cronisti. Ma la first lady si limita
ad alzare le mani. Ci sono abbastanza donne?, la incalzano. "quello
lo posso dire, diciamo che si puo' dare di piu'".
Apc-GOVERNO/ LOCATELLI: DELUSA E
INCAVOLATA PER SCARSA PRESENZA DONNE
Europarlamentare e presidente
donne Internazionale socialista
Strasburgo, 17 mag. (Apcom) - "Sono delusa, amareggiata e anche
un po' incavolata". Questa la reazione registrata da Radio
Radicale di Pia Locatelli, europarlamentare Rnp, eletta in 'Uniti
nell'Ulivo', e presidente delle donne dell'Internazionale
socialista, alla notizia della scarsa presenza di
donne nel nuovogoverno, nonostante le promesse di Prodi. "In questo
momento sonoancora molto delusa: non sto giudicando la squadra nel suo
complesso, perché ci sono figure autorevoli a partire da Emma
Bonino e Giuliano Amato, ma ancora una volta un impegno preso,
una promessa per una presenza consistente e robusta di donne nel
governo, è stato disatteso. E questo io dalla coalizione di
centrosinistra, da Prodi, proprio non me lo aspettavo", ha
affermato Locatelli nel pomeriggio a Strasburgo.
"So che Prodi non ha deciso in autonomia la squadra e che
sitratta del risultato delle indicazioni dei partiti, ma nonostante
questo sono delusa, amareggiata e anche un po' incavolata. Sono
stufa - ha proseguito Locatelli - di andare in giro per il mondo
a dire che l'Italia, purtroppo, ha questa situazione anomala di
deficit democratico".
"Accidenti - ha osservato ancora l'Europarlamentare -
c'è unimpegno chiaro, preso in campagna elettorale, per avere almeno
unterzo di donne nel governo, e invece ci ritroviamo con sei donne
su 25 ministri, e cinque su sei sono senza portafoglio". Questa
situazione, ha proseguito Locatelli, "è sintomo di un Paese
arretrato, culturalmente e socialmente, di un sistema di uomini
che non sanno rinunciare ai loro appetiti. Ci sono milioni di
donne in giro per il mondo e per l'Italia, capaci di fare bene
questo lavoro, ma si sceglie sempre un uomo", ha detto ancora
Locatelli.
"C'è un problema di una classe dirigente maschile che è
assolutamente conservatrice negli atteggiamenti. Io - ha
ricordato l'eurodeputata socialista - ho fatto
tanto perchévincessimo le elezioni, ho garantito la presenza delle
donne;abbiamo lavorato, perché quando c'è da lavorare le donne ci
sono:su dodici tavoli per il programma, sette erano guidati da donne.
Uno ci sperava, e invece siamo state usate per lavorare e
poi...".
"Non so se mi viene da ridere o da piangere - ha concluso
Locatelli - ma insomma sono proprio delusa".
GOVERNO: ASS. LETTERAPERTA, DONNE
IN POSIZIONE SECONDARIA
(ANSA) - ROMA, 17 mag - ''Solo sei donne su
25 ministri e, fra queste, solo una 'con portafoglio'. La formazione
del governo Prodi non tiene conto delle aspettative delle donne''.
Lo sostiene l'Associazione Letteraperta, presieduta da Daniela
Brancati,a cui aderiscono giornaliste e rappresentanti della
societa' civile.
''Ancora una volta, il ruolo delle donne ai massimi livelli
delle istituzioni e' stato relegato in posizione secondaria.
Rimarchevole, poi - continua Letteraperta - la scelta di
scorporare dal dicastero del Welfare la delega sulla Famiglia,
posizionandola si' in un proprio ministero, ma senza
portafoglio. Una scelta che fa immaginare anche
politiche scarsamente sostenute da adeguate risorse. Meno di una
donna ministro su quattro ci sembra ancora troppo poco, in un Paese
dove l'elettorato e' al 54% femminile. Purtroppo siamo ancora
lontani dalla Spagna e dal Cile e ancora una volta ci tocca
constatare che agli uomini va il portafoglio e alle donne la
borsa vuota''.(ANSA).
CHIARA SARACENO: POCHE DONNE "E' UNA PRESA IN GIRO"
Le "sei" esprimano
loro malcontento, "brutto scherzo" a Bindi
Roma, 17 mag.(Apcom) - "E' una grande presa in giro, dopo quella
delle nomine istituzionali, è un'ulteriore presa in giro". E' il
commento deluso e arrabbiato di Chiara Saraceno, docente di
Sociologia della Famiglia all'Università di Torino, mentre si
trova in Germania, la patria del cancelliere Angela Merkel, e
aggiunge "mi vergogno a spiegare alla gente come è fatto il
miopaese - dice - ma non solo per il problema donne".
C'è infatti "la questione dell'elevata età del presidente del
Consiglio, dell'intera classe politica, la gerontocrazia al
maschile - aggiunge Saraceno e ironizza - mi sto quasi per
traferire a Berlino... per lavoro!". Cosa fare allora? "Non è
questione di quote rose - spiega la sociologa - il problema è il
monopolio maschile, come dico spesso le cosiddette 'quote blu'.
Sono gli uomini i veri guardiani dei cancelli".
Sei donne nominate ministro, su una lista di 25
incarichi, masolo una di loro detiene un dicastero con portafoglio.
"Un pesostravolgente - dice la docente con ironia - Tutto ciò che non
haportafoglio ha un ruolo simbolico".
La sociologa difende Rosi Bindi, verso la quale dice di serbare
un grande rispetto, perché è una persona preparata ed
equilibrata, molto più del suo leader Francesco Rutelli: "Alla
Bindi hanno giocato uno scherzo pesante, anche a lei,
che è stataun ottimo ministro della Sanità, hanno assegnato un ruolo
simbolico. E' un altro brutto segnale".
"Nel centro-destra, sebbene sia ugualmente fatto di soli uomini,
anzi di un solo uomo - spiega con verve Saraceno - sono furbi
perché le donne che hanno decidono di renderle visibili, come è
stato con la neo vice-presidente alla Camera (Giorgia Meloni,
ndr)". L'essere brave e ubbidienti, secondo la docente, a
sinistra non paga.
"Queste sei donne diventate ministro - conclude l'esperta -
dovrebbero mandare un segnale chiaro che faccia
intendere il loromalcontento".
GOVERNO: COMITATO LEGGI
PARITARIE, PRODI DISCRIMINA DONNE
UNO SCHIAFFO AL POPOLO DELLE PRIMARIE
(ANSA) - ROMA, 17 MAG - Il Comitato di pressione per le leggi
paritarie esprime ''delusione e sconcerto'' per la presenza
''numericamente inadeguata di donne al governo''. Ma ancora di
piu' - osserva la responsabile del comitato Rita Capponi -
perche' le donne sono ''relegate ad eccezione di Turco, cui va
un dicastero di rara scomodita', in ministeri senza portafoglio.
Alla faccia della faccia della valorizzazione dei talenti
femminili, piu' volte declamata dall'Unione''.
''Una discriminazione rafforzata, oltre che uno
schiaffo al popolo delle primarie, in cui - osserva Capponi -
cogliamo nell'esclusione dall'esecutivo dell'unica leader donna
dell'Unione Luciana Sbarbati. A sinistra, come a destra, vedi
Mussolini, alle donne segretarie di partito non si riconosce
pari dignita'''.(ANSA).