NEL COMPLESSO RALLENTA CRESCITA
OCCUPAZIONE, AUMENTA RINUNCIA
(ANSA) - ROMA, 24 mag - Nel 2005 il
mercato del lavoro ha
perso una quota di lavoro femminile determinando
''un ulteriore
ampliamento del divario con l'Unione europea''. Lo
rileva
l'Istat nel Rapporto annuale sulla situazione del Paese.
Nel
2005 ''per la prima volta dalla meta' degli anni Novanta
il contributo
delle donne all'aumento dell'occupazione -
sottolinea l'Istat - e'
stato inferiore a quello degli uomini''.
La quota delle lavoratrici
sul totale degli occupati e' scesa
dal 39,2% del 2004 al 39,1% del
2005. Nella Ue a 25 il trend e'
invece opposto: ''l'incidenza
dell'occupazione femminile e'
infatti aumentata di due decimi di punto
rispetto a un anno
prima, portandosi nel 2005 al 44,2%''.
Le donne
hanno contribuito alla diminuzione nel 2005 (del
3,7% pari a 72.000
unita') delle persone in cerca di lavoro.
''Il contemporaneo forte
incremento del numero di donne inattive
residenti nel Sud e nelle
Isole e di giovani che proseguono gli
studi - evidenzia l'istituto di
statistica - indica il
diffondersi di fenomeni di rinuncia a
intraprendere concrete
azioni di ricerca di un impiego''.
Piu'
complessivamente ''continua a rallentare la crescita
dell'occupazione'', che invece era stata sostenuta a partire dal
'95.
E aumenta il tasso di disoccupazione, soprattutto tra i
giovani (nel
2005 al 24%, con un incremento sul 2004 dello
0,4%). Sostanzialmente
''le forze di lavoro risultano in
crescita grazie agli stranieri
regolarizzati''.(ANSA).
ISTAT: 40MILA DONNE AL SUD
RINUNCIANO A CERCARE IMPIEGO =
IN ITALIA TASSO DISOCCUPAZIONE
SCENDE AL 7,7% NEL 2005
Roma, 24 mag. (Adnkronos/Labitalia) -
Nel 2005 il numero delle
persone in cerca di lavoro e' diminuito del
3,7% rispetto all'anno
precedente (-72 mila unita'). Lo rivela 'Il
Rapporto annuale 2005'
dell'Istat, che fotografa i cambiamenti
demografici, economici,
lavorativi e sociali dell'Italia,
rapportandoli alle tendenze
riscontrate nel contesto europeo. Secondo
lo studio, il dato riguarda
in particolar modo la componente femminile
del Mezzogiorno (-40 mila
unita') che, insieme ai giovani di eta' non
superiore ai 35 anni,
spesso rinuncia a cercare un impiego. Il numero
delle persone che
cercano un'occupazione e' sceso anche al Centro,
mentre e' rimasto
sostanzialmente invariato nel Nord del Paese.
Complessivamente, in Italia, il tasso di disoccupazione passa
dall'8%
del 2004 al 7,7% del 2005, 'incassando' cosi' un leggero
miglioramento, ma il valore che interessa i giovani di eta' compresa
tra i 15 e i 24 anni e' aumentato dello 0,4%, raggiungendo, per il
2005, la soglia del 24%. L'incremento e' stato maggiore per la
componente maschile e ha riguardato sia il Nord che il Mezzogiorno. Il
tasso di disoccupazione di lunga durata, invece, e' leggermente
diminuito (-0,1%), portandosi al 3,7%. (segue)
ISTAT: 40MILA DONNE AL SUD RINUNCIANO A CERCARE IMPIEGO
(2) =
+0,7% OCCUPATI - SOPRATTUTTO UOMINI E CENTRO-NORD
(Adnkronos/Labitalia) - Secondo il Rapporto annuale dell'Istat,
inoltre, nel 2005, il ritmo di crescita dell'occupazione maschile
(+0,
9%) e' stato superiore a quello della componente femminile
(+0,5%). La
quota delle lavoratrici sul totale nazionale degli
occupati e' scesa
dal 39,2% del 2004 al 39,1% del 2005, registrando un
risultato in
controtendenza con l'andamento del mercato europeo, che
riscontra
un'incidenza dell'occupazione femminile vicina alla media
del 44,2%.
In media, secondo la rilevazione sulle forze di lavoro
dell'Istat, il
numero degli occupati registrato nel 2005 aumenta dello
0,7%, con forti
differenziazioni a livello territoriale. Alla crescita
degli occupati
nel Nord e nel Centro (rispettivamente +1,2 e +0,8%),
infatti, si
contrappone la flessione del Sud (-0,3%).
Complessivamente, in
Italia il tasso di occupazione della
popolazione compresa tra i 15 e i
64 anni e' rimasto nel 2005
sostanzialmente fermo al valore dell'anno
precedente (57,5%),
rimarcando il divario con la media europea, che si
assesta sul 63,6%.
(segue)