STILE DI GOVERNO
Abbiamo sofferto per 5 anni con le inquietanti esternazioni della precedente classe governativa che aveva spazi di attenzione da tutti i media, in particolare televisivi, mai visti prima.
Abbiamo approvato la defezione di Prodi a Porta a Porta: finalmente è cambiato il registro, abbiamo pensato.
E poi... non abbiamo fatto in tempo a rallegrarci per la stretta di freni sulle esternazioni dei vari componenti del governo, che abbiamo dovuto assistere alla prima smentita del Presidente del Consiglio.
Sono stato mal interpretato, questo non l'ho detto, quello era diverso e intendevo un'altra cosa.
Siamo sgomenti. Si era giustamente detto che il Governo parla con gli atti e non con le parole o gli auspici. Ora aspettiamo gli atti.
Per ora quello che appare è una gran proliferazione di nomine di esponenti governativi: battuti tutti i record in nome di un equilibrio fra le varie componenti dell'Unione.
Speriamo almeno che adesso si muovano in squadra e non in ordine sparso: gli elettori pretendono un forte senso di responsabilità dati i problemi che sono sul tappeto.
E speriamo anche che chi è al governo sia lì per governare e non per rendere più efficace la propria, e mai dismessa, vocazione di essere opposizione. Occorre cambiare mentalità, se si vuole essere uomini di stato e non solo rappresentanti di fazioni.
L'annuncio di risparmi veri sui costi della politica ci sembra doveroso. Una manovra che tenga insieme risanamento, sviluppo e solidarietà, dopo tanta devastante finanza creativa, ci appare quasi un miraggio. Aggiungerei anche equità fiscale, perchè un po' di giustizia, quella vera, non guasta.
Simona Giovannozzi
11 Giugno 2006