
DONNE. POLLASTRINI: SE PAESE NON LE TUTELA E' FUORI DA EUROPA
Data 27/9/2006 0:10:00 | Categoria:
| APRIREMO TAVOLO PERMANENTE CON ASSOCIAZIONI.
Roma, 19 set - "Faremo degli incontri bilaterali con sedute plenarie due o tre volte l'anno, ma i contatti sul territorio saranno molto piu' frequenti". Cosi' il ministro delle Pari opportunita' Barbara Pollastrini ha introdotto oggi a Roma il primo tavolo di confronto con 44 centri antiviolenza, rappresentativi di tutto il mondo associazionistico privato che da anni combatte e contrasta la violenza contro le donne. Il convegno e' stato quindi solo il primo di una serie di incontri che vedranno la ministra Pollastrini impegnata in un confronto con le associazioni che operano su tutto il territorio italiano, per "lavorare insieme all'estensione dei diritti umani". Secondo la ministra infatti "un paese che vuole ricollocarsi nell'Europa non puo' non misurarsi con la necessita' di salvaguardare i diritti delle donne", diritti che devono essere garantiti tramite un "dialogo costante con le altre realta' del mondo civile", il problema infatti secondo Pollastrini "e' che assistiamo ad una grande rimozione della violenza contro le donne". Per questo la ministra sta contattando enti locali, regioni e comuni per "concertare insieme una politica comune". DONNE. POLLASTRINI: SE PAESE NON LE TUTELA E' FUORI DA EUROPA-2- (DIRE) Roma, 19 set - Durante l'incontro con i 44 centri antiviolenza la ministra ha presentato nuovamente il piano antiviolenza presentato al Consiglio dei ministri di fine agosto sottolineando come per quanto riguarda la copertura fianziaria "stiamo studiando i capitoli di spesa, anche se- ha aggiunto Pollastrini- la coperta e' strettissima". Fra le varie misure ipotizzate la ministra ha anche sottoposto all'attenzione della platea la possibilita' di trasformare l'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali in un ufficio competente per tutti i tipi di discriminazioni. Importante infine anche la prevenzione attraverso la formazione nelle scuole e nella carriera dei magistrati "che vanno aggiornati con corsi specializzati per intervenire in modo appropriato in casi di reati di violenza".
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