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UE, 12 DONNE UCCISE OGNI GIORNO

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Da agosto in vigore nuova convenzione.

Ogni giorno 12 donne muoiono a causa di violenze domestiche nei 47 Paesi del Consiglio d'Europa e nei 28 dell'Unione europea: quasi una su due (il 45%) ha subito molestie sessuali, una su cinque violenza fisica e il 18% è stato vittima di stalking. In Italia, solo nel 2013, sono state uccise dal proprio partner 134 donne, in media una ogni 65 ore. Questi i dati resi noti dal Consiglio d'Europa che, secondo il commissario per i diritti umani Nils Muiznieks, «mostrano quanto sia urgente agire». Per combattere questo grave fenomeno il primo agosto è pronta a entrare in vigore la convenzione per la prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne.

TRA LE PRIME CAUSE DI MORTE. Miuznieks ha sottolineato come i dati dimostrino quanto la situazione sia grave e che «la violenza contro le donne resta una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, che si ripete ogni giorno in ogni luogo d'Europa». «La violenza subita da un partner è ancora una delle prime cause di morte non accidentale tra le donne», ha detto il commissario.

IL TRIPLO DEGLI UOMINI. Mentre il 18% degli uomini è assassinato dal partner o da un familiare, per le donne la media è del 55%. La convenzione «può diventare un potente stimolo e se non offrirà protezione dall'oggi al domani, segna certamente un punto di svolta nella giusta direzione e dà a milioni di donne un messaggio forte sull'impegno» che gli Stati prendono nei loro confronti, ha aggiunto il commissario. Ma resta molto da fare, ha ammonito Miuznieks. Undici Paesi membri del Consiglio d'Europa non hanno neanche ancora firmato il testo e tra i 13 che l'hanno ratificato, tra cui l'Italia, alcuni, incluso il nostro Paese, devono ancora attuarne diverse disposizioni.

MANCANZA DI POSTI LETTO. Sempre per quanto riguarda l'Italia, uno dei dati più negativi è quello sulla mancanza cronica di posti letto nei rifugi per donne maltrattate, una delle misure di protezione che gli Stati che hanno ratificato la convenzione devono assicurare e su cui verranno monitorati, probabilmente sin dal 2016. In base alle statistiche, riferite al 2013, il nostro Paese è tra i 15 Stati del Consiglio d'Europa in cui i posti letto sono meno di un terzo dello standard raccomandato: uno ogni 10 mila abitanti. Siamo al quint'ultimo posto dopo Polonia, Ucraina, Bulgaria e Repubblica Ceca, con lo 0,09 posti letto ogni 10 mila abitanti. Ma solo nove Paesi sono in linea con lo standard: Norvegia, Liechtenstein e Lussemburgo con più di tre posti letto ogni 10 mila abitanti, e Slovenia, Danimarca, Regno Unito, Andorra, Paesi Bassi, Irlanda con variazioni tra l'1,88 e l'1,29. E quella dei posti nei rifugi è solo una delle tante misure previste dalla convenzione che deve essere messa pienamente in atto.

http://www.lettera43.it

https://www.google.it/?gws_rd=ssl#q=convenzione+istanbul

 

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