FECONDAZIONE ASSISTITA, TESAURO: "NON C'E' VUOTO NORMATIVO, L'ETEROLOGA SI PUO' GIA' FARE
Il vuoto normativo non c'è: «i centri di fecondazione assistita autorizzati possono praticare già ora l'eterologa, purché rispettino tutti quei paletti che la legge 40 ha fissato per la procreazione medicalmente assistita in generale e tutti i meccanismi di controllo pubblico previsti e magari talvolta insufficienti». Giuseppe Tesauro è il neo presidente della Corte Costituzionale e, soprattutto, colui che lo scorso giugno ha scritto e depositato le motivazioni della sentenza 162 con cui la Consulta ha dichiarato l'illegittimità del divieto di fecondazione eterologa in Italia. Una sentenza non certo facile da scrivere, il cui testo sarebbe stato soppesato, limato e discusso dai giudici nelle singole parole e nelle virgole. Perché, come è stato nel caso della bocciatura del "porcellum", le decisioni della Corte non possono comportare vuoti normativi. Se così fosse, le questioni di legittimità non verrebbero neanche discusse nel merito e non varcherebbero la soglia dell'ammissibilità.
Presidente, dopo la pronuncia della Corte il governo ha prima annunciato un decreto, poi ha deciso di lasciare la parola al Parlamento. Nel frattempo, però, dal ministero della Salute fanno sapere che l'eterologa è vietata finché non interverrà una legge che colmerà il vuoto normativo che si sarebbe venuto a creare. Ci aiuta a capire meglio?
«Mi rendo conto che su un tema così delicato c'è una riflessione diffusa nel Paese e non solo nel Governo e nel Parlamento, che ovviamente resta sovrano e che può anche scegliere di modificare o integrare la legge 40. D'altra parte, la Corte si è limitata ad affermare l'incompatibilità del divieto di eterologa con la Costituzione e che il vuoto normativo non c'era, se non su un punto di un certo rilievo, il numero delle donazioni, da colmare eventualmente con un aggiornamento delle linee guida o con norma primaria» (Silvia Barocci).
Perché per la fecondazione eterologa non serve una nuova legge