GOMORRA FA MALE AI RAGAZZI! (LA STRENUA LOTTA AFFRONTATA NELLO ‘STAR JUDO CLUB’ DI SCAMPIA CONTRO LA DIVULGAZIONE MEDIATICA DI EROI NEGATIVI)
«Scampia non è Gomorra» è uno dei titoli delle decine di interviste a Gianni Maddaloni riguardanti l’impegno sociale rivolto agli adolescenti che vivendo in quartieri a rischio devono essere aiutati a scegliere una vita migliore rispetto a quella senza prospettive di alcuni luoghi periferici come Scampia, Secondigliano, Piscinola, Maddaloni, e altre decine di sobborghi che a Napoli, o in ogni altra città, presentano un degrado socio-culturale ed economico in cui l’esistenza è circoscritta dentro un cerchio nefasto che ingrigisce e spegne gli orizzonti. E quando a tutto questo si aggiunge una serie tv che divulga modelli di criminali da ammirare, quali persone forti, vincenti, ricche di beni e agi ottenuti con il delitto, la misura si colma di materia putrida rivestita di oro falso, che brilla per il tempo caduco bastante a far danno su tutti i prevedibili emulatori, che ben sappiamo, sono soprattutto i giovani.
«Gomorra è una vergogna», oppure «Gomorra presenta il contrario della realtà» sono le frasi di Gianni Maddaloni, presidente dello Star Judo Club di Scampia, padre di Pino, oro olimpico a Sindney 2000.
La condivisibile concezione degli effetti negativi di certa divulgazione mediatica che in maniera superficiale ignora tutta una serie di ripercussioni su fasce di popolazione fragili, appare doverosa, specie se si misura con i dati certi su quanto siano influenzabili gli adolescenti non dotati di supporti familiari e culturali atti a fare da filtro alle fascinazioni della proposta - apparentemente vincente - dell’eroe trasmesso in film che hanno come obiettivo principale l’audience ed i guadagni. Offerte di intrattenimento cinematografico o televisivo che ignorano qualsiasi documento prodotto dagli esperti di criminologia e di psicopatologia forense, che probabilmente non hanno letto il Kark Popper di “Cattiva maestra televisione”, o se lo hanno letto magari lo deridono. Costoro non hanno dubbi, non si fanno domande sul loro operato e proseguono alla seminagione di mille imitatori di gradassi personaggi, che sarebbero ben poca cosa senza la pubblicità gratuita e sconsiderata che trasforma nullità in eroi.
«L’emergenza dei giorni delle “baby gang” - dice Gianni Maddaloni - ci spinge a chiedere se sia un fenomeno diffuso come quello che immaginiamo dalle cronache. Di rimando ci rispondono, richiamando la serie televisiva, spiegando come Gomorra ci ha devastato anche perché ha esagerato. Scampia non è così. Le cose sono cambiate. Quelle piazze di spaccio sono state sostituite dall’associazionismo. Una grande voglia di recuperare il territorio. Paura non ce n’è più. Certo c’è gente che viene a denunciare e che collabora nel quotidiano. Il fenomeno che sta ritornando è il contrabbando di sigarette come fatto di illegalità.».
Stamane un’ulteriore intervista al presidente dello Star Judo Club di Scampia da Rai Sport apporta nuovi elementi positivi all’impegno di tanti che in associazionismo, in ruoli istituzionali, o con un’informazione puntuale e responsabile contribuiscono al bene comune. Repetita juvant dicevano i latini, e se pure in una lotta impari contro l’imponenza di un potere mediatico basato su interessi economici, sicuramente gioverà dire e ripetere queste azioni meritorie di approvazione e di interesse sociale. Le condivisioni su social, blog, e altri spazi mediatici alla portata di tutti faranno la loro parte per aiutare se non altro alla consapevolezza sull’uso di informazioni attraverso i Media, e forse contribuiranno a scalfire giorno dopo giorno l'arroganza di alcuni diffusori di incultura.
Roma 25 agosto 2019, Wanda Montanelli
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Comitato d'inchiesta - Comune di Napoli
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