DONNE CANDIDATE A SINDACO E NEI CONSIGLI COMUNALI, AMMINISTRATIVE 2012
Tre donne candidate sindaco, primavera in rosa?
PRIMAVERA in rosa? Tre donne scalano la poltrona di sindaco a Sant'Alessio, Savoca e Nizza, non era mai successo nella riviera jonica. Per i tre comuni è un fatto inusuale. Rosanna Fichera a Sant'Alessio, Cettina Pizzolo a Savoca hanno avuto l'investitura dai sindaci uscenti (maschi), mentre Mimma Brigandì a Nizza di Sicilia l'investitura se l'è fatta da sola bruciando tutti sul tempo e coalizzando Fli - Udc - e Sicilia Vera, ovvero un terzo polo il chiave nizzarda in attesa che alla sua corte approdino Giacomo D'Arrigo e Carmelo Campailla, ovvero l'opposizione storica (e giovane) all'eterno Peppe De Tommaso. Vedremo come finirà, intanto smettiamola di chiamarlo sesso sebole, sa di anni cinquanta. Finora solo Santa Teresa di Riva si è permesso il lusso di avere un sindaco in gonnella: Pinella Aliberti, per un breve intermezzo tra Jaria e Bartolotta. Oddio, c'è anche la Cundari a Castelmola, che sindaco lo è, ma è ai confini dell'impero, e quindi per la nostra analisi non conta. Senza offesa. http://gazzettajonica.it
Casertano, comuni al voto con liste poco rosa: solo 150 le candidate
Nessuna donna e due assenti su tre: il Pd presenta i suoi sindaci. A meno di un mese dal voto, il partito presenta i suoi candidati. Sono quasi venti, ma al Nazareno si presentano solo in sei. «Gli altri hanno preferito rimanere sul territorio». Tra gli invitati anche l'indipendente palermitano Ferrandelli. Qualcuno si lamenta: «E le donne?». Inevitabilmente si torna a parlare di primarie. E stavolta non tutti le difendono.
Tre da una parte, tre dall'altra. In mezzo il segretario Pd Pierluigi Bersani. A meno di un mese dalle elezioni, il Partito democratico convoca al Nazareno i suoi candidati sindaci per la presentazione ufficiale. Quelli che rispondono all'appello sono sei. Meno di un terzo. «Ovviamente - spiega il responsabile Enti locali Davide Zoggia aprendo la conferenza stampa - i nostri sono molti di più». Diciannove, per la precisione. Considerando solo i capoluoghi di provincia che andranno al voto. Più di due terzi dei candidati democrat, quindi, hanno dato buca al segretario. Nessun imbarazzo: «A causa di una campagna elettorale particolarmente breve - continua il dirigente - hanno preferito continuare la propria attività sul territorio. E noi del Pd siamo contenti».
Mentre Bersani e i sei candidati si concedono ai fotografi, in sala qualcuno si lamenta. «Che vergogna, nemmeno una donna». Effettivamente di candidate al femminile non ce n'è neppure una. Nessun caso, assicurano dal partito. «Nei comuni con più di quindici mila abitanti sosteniamo almeno 35 donne». Nelle città più importanti la percentuale scende. Nei 29 capoluoghi che andranno alla amministrative, il centrosinistra schiera solo cinque candidate sindaco donna. Alla faccia della parità di genere.
Il voto alle amministrative non può prescindere dal tema delle primarie. Un calvario, per il Partito democratico. A Genova le due candidate democrat sono state superate dall'indipendente Marco Doria. Nel recente passato il Pd aveva dovuto rinunciare anche a Cagliari, Napoli, Milano. A dirla tutta quest'anno il partito di Bersani è stato sconfitto anche nelle primarie di Palermo. Eliminati dal voto degli elettori sia Rita Borsellino, la prescelta di Bersani, sia il renziano Davide Faraone, l'unico candidato iscritto al Pd. Superati dall'ex Idv Fabrizio Ferrandelli. L'ennesimo esponente di centrosinistra, ma non del Pd, in corsa per una poltrona da sindaco. Eppure oggi è stato invitato a Roma anche lui. Assente giustificato. «Doveva intervenire alla conferenza stampa - raccontano - ma un grave problema di famiglia lo ha bloccato in Sicilia».
Nonostante tutto le primarie restano un principio da difendere. A detta dei dirigenti democrat, i risultati generali non sarebbero neppure così male. «Nelle venti città dove si sono fatte le primarie, in sedici casi ha vinto il Pd» rivela Zoggia. Risultato più che buono. Peccato che nei quasi trenta capoluoghi al voto, solo diciannove candidati sindaci siano esponenti del Nazareno. Più tardi è il segretario Bersani a rivendicare con orgoglio: «Le primarie le abbiamo inventate noi». Eppure ben due candidati sindaco del Pd - su sei presenti - non apprezzano il sistema. È il caso di Alessandro Tambellini, in corsa a Lucca, nominato quasi per acclamazione. «Non sono stato scelto con le primarie - ammette l'esponente democrat - ma ero stato designato da tutti i circoli del territorio». E poi c'è Salvatore Scalzo, il ventottenne che punta alla poltrona di primo cittadino a Catanzaro. Anche lui selezionato dalle segreterie dei partiti che lo sostengono. «Perché le primarie - ammette sconfessando la linea di Bersani - non sono un modello assoluto che funziona ovunque».
Al Nazareno prendono la parola anche i vincitori di due primarie finite al centro delle polemiche. Pistoia e Piacenza. Nel primo caso il partito locale si è spaccato. Il candidato democrat sconfitto Roberto Bartoli è stato escluso dalla lista Pd. E ha deciso di lasciare in polemica il partito. Portandosi dietro, racconta, oltre trecento dei mille iscritti. Nella seconda città, patria del segretario Bersani, il voto è stato accompagnato dalle accuse su presunte - e mai provate - compravendite di preferenze da parte del candidato dell'Italia dei Valori. Ovviamente oggi nessuno torna su quelle storie. Le primarie? «A Pistoia sono state un grande successo» spiega il vincitore Samuele Bertinelli. Curioso lo slogan scelto dal partito: «Pistoia di tutti». Insomma, di tutti meno di chi è stato epurato. «A Piacenza le primarie hanno avuto un esito molto positivo, esemplare» rivela il candidato Paolo Dosi. Dopo le polemiche sulla strana affluenza di elettori ai seggi, l'esponente Pd ammette candidamente: «Nonostante il freddo, ha votato oltre il 10 per cento dei nostri potenziali elettori». Una cifra record.
Il programma della conferenza stampa è semplice. Ognuno ha cinque minuti per raccontare la propria sfida. Sul palco sale il sindaco aquilano (ricandidato) Massimo Cialente. Forte del 70 per cento dei consensi ricevuto alle primarie («Avevo un bisogno quasi fisico di conoscere il giudizio dei miei cittadini»). Ciascuno imposta il suo intervento come meglio crede. Roberto Scanagatti, candidato a Monza, terza città della Lombardia per numero di abitanti, punta sulla Lega Nord. «La nostra è la città che prima ancora del Trota aveva messo in crisi i rapporti tra Pdl e Lega». Qualcun altro preferisce accusare il Pdl. Il lucchese Alessandro Tambellini elenca i governi di centrodestra che dal 1998 governano la città. Quasi tutti parlano di partecipazione, alleanze, progetti. C'è persino chi cita "L'apologo sull'onestà nel paese dei corrotti" di Italo Calvino.
Non potrebbe essere altrimenti. Dopo le ultime vicende leghiste, i temi della corruzione e dei finanziamenti pubblici ai partiti sono tornati improvvisamente di attualità. Ecco perché la parola chiave di quasi tutti i candidati sindaci Pd è una sola: sobrietà. Qualcuno promette che appena eletto ridurrà le indennità degli assessori. Quasi tutti assicurano di aver allestito campagne elettorali al risparmio. «Abbiamo fatto una campagna di una sobrietà francescana» rivela il pistoiese Bertinelli. «Accettando solo contributi da parte di persone fisiche. Tetto massimo di ogni donazione, mille euro. Ma durante le primarie non si poteva versare più di 250 euro». «Nel nostro caso - spiega il lucchese Tambellini - abbiamo preso contributi minimi. Un ragazzo ha versato solo cinque euro, il valore della sua ricarica telefonica». (Marco Sarti) http://www.linkiesta.it
Le donne candidate alle amministrative 2012 a Lecce
Lecce - Il Pd è la seconda lista per numero di 13 donne candidate, dopo la lista "Loredana per Lecce", in testa con 15 candidate.
Il centrosinistra, in tutto, presenta sette liste con 74 donne candidate alla carica consigliere, che con la candidata a sindaco diventano 75. Il centro destra, invece presenta solo otto liste a sostegno di Perrone, e candida solo 26 donne alla carica di consigliere comunale.
Dati i numeri si può dire quindi che la città di Lecce lotta per un cambiamento, soprattutto culturale, che passa dall'affermazione delle donne in politica.
Bisogna quindi lottare perché il progresso culturale e la parità di genere venga sancita anche dalla legge elettorale regionale, a favore della doppia preferenza uomo-donna. http://www.futuratv.it/politica
Cattolica, dodici donne candidate al Consiglio comunale
Sono le donne la vera novità delle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio 2012.
Se non altro per la nuova legge elettorale che anche in Sicilia prevede l'obbligo della rappresentanza minima di genere, sia nella composizione delle liste (almeno un quarto dei candidati deve essere di sesso diverso), sia in quella delle giunte (almeno un assessore appartenente a un genere diverso).
Anche Cattolica Eraclea tutti a caccia di donne partiti, movimenti ed esponenti politici impegnati nella composizione delle liste. Circolano già i primi nomi di alcune rappresentanti del gentil sesso come possibili candidate al Consiglio comuncale.
Nella lista a sostegno del candidato sindaco Nicolò Termine scenderebbero in campo la giovane esperta di comunicazione e collaboratrice parlamentare alla Camera dei Deputati Ninetta Salvaggio; la professoressa di matematica, Maria Oliveri, già in passato impegnata in giunta come assessore comunale.
In lista a sostegno del candidato sindaco Giovanni Gentile ci sarebbero Katia Gentile, studentessa universitaria di Giurisprudenza a Roma. A fianco del candidato sindaco Giuseppe Di Benedetto c'è la professoressa di inglese Orietta Amato.
Al momento non trapelano altre indiscrezioni sul fronte delicatissimo delle "quote rosa" se non i nomi di altre ragazze possibili candidate nelle tre varie liste annunciate da Termine, Gentile e Di Benedetto. Come Francesca Spagnolo, Noemi Sciascia e Fabiana Vaccaro.
In tutto dovranno essere quindi dodici le donne candidate nelle tre liste che dovranno essere presentate entro il 12 aprile, salvo ripensamenti o nuovi accordi trasversali. In politica, si sa, tutto è possibile. http://www.comunicalo.it/
manuela-maliziola-tra-gli-abitanti-della-contrada-badia-12056.html
Continuano senza sosta gli incontri di Manuela Maliziola ed il suo gruppo con i cittadini.
Nella giornata di ieri,infatti,la Candidata ha incontrato i residenti della zona"Badia",una delle più belle aree verdi della città,divenuta negli ultimi anni una delle zone residenziali più desiderate,non solo dai residenti,ma anche dagli abitanti dei Comuni limitrofi.
La Candidata, ha incontrato i residenti del quartiere per costruire con loro il programma elettorale ed è andata subito al cuore del problema. Ha rassicurato i cittadini,dicendo loro: Si è così concluso,il secondo di una lunga serie di incontri programmati per i prossimi giorni,che vedranno la Maliziola,incontrare i cittadini "per strada". www.ceccano24.it
La Lista Zagara presenta le donne candidate
La lista La Zagara è lieta di invitarvi a un evento speciale in cui presenteremo le donne della nostra lista.
A fare da cornice saranno un'esposizione di dipinti, di prodotti naturali, artigianali e di alta bijoutteria. Nel corso dell'evento verrà inoltre offerto un aperitivo rinforzato.
La serata proseguirà all'insegna della musica dal vivo e da ballare dei "The Black Stones".
Vi aspettiamo a partire dalle 18.30 di Domenica 1 Aprile. ww.ficarazzi.eu
Donne e volontariato, le candidate della lista Buratti
Appuntamento con le candidate della lista Buratti Sindaco con cittadini e sostenitori a Vittoria Apuana per venerdi 27 aprile alle 19 nella sala della banda (in via Assisi).
Ancora un incontro che servirà, oltre che per far conoscere le peculiarità dei candidati in lista per il nuovo Consiglio comunale, ad affrontare un confronto con i cittadini che parteciperanno come già accaduto per argomenti come cultura, turismo balneare, associazionismo e agenda 21, urbanistica e piani casa ecc.
Alla manifestazione intitolata Donne e volontariato sarà presente Umberto Buratti, Sindaco uscente e candidato e le candidate consigliere Giuliana Cecchi e Angela ttp://www.lagazzettadiviareggio.it/
Le donne scendono in campo, aumentano le candidate al consiglio comunale
Comune di Minturno. L'avanzata delle donne in politica. Può essere ribattezzato così l'incremento di donne candidato al Comune di Minturno, che saranno ben 62 sui 279 aspiranti consiglieri in lizza. Un numero quasi raddoppiato rispetto alle consultazioni comunali del 2010, quando le esponenti del gentil sesso erano complessivamente 35. Il numero è anche superiore al 2005, quando si presentò come candidata a sindaco Rosa Treglia e il settore femminile era rappresentato da altre 57 esponenti, dislocate nelle 14 liste da 20 candidati ognuna.
Quest'anno, per la prima volta, un candidato a sindaco, Maurizio Faticoni, è appoggiato da una lista tutta rosa denominata «Con noi donne». Sedici candidate, che sommate a quella di Minturno Domani, porta la coalizione Faticoni ad avere in tutto 17 unità, un numero che non è il maggiore, in quanto è Pino Russo, con 20 candidate a recitare la parte del leone. Infatti in appoggio al medico di Minturno figurano 7 dei Cristiano Popolari, 3 di Nuova Area, 2 di Tradizioni e valori, 4 di Nuova Vita e 4 del Pdl.
Gerardo Stefanelli, invece può contare su 16 donne, così suddivise: Idv 1, Fli 3, Minturno cambia 2, Pd 4, Piazza Pulita 3 e Udc 1. Paolo Graziano nelle tre liste di appoggio può contare su sette candidate (4 con la lista Galasso, 2 con il Psi e una con la lista Graziano). Quattro le candidate presenti nella lista indipendente di Enzo Forte.
La componente femminile ha recitato un ruolo importante già nella precedente legislatura, con l'ingresso in consiglio comunale di Mimma Nuzzo, eletta nelle file del Pd. Fonte: Latina Oggi: http://www.minturnet.it/
Sabrina Rocca sul confronto dei candidati per Trapani
Ieri si è tenuto, presso la sede provinciale di Confindustria, un incontro tra l'associazione di categoria degli industriali e i candidati a sindaco di Trapani. La candidata a sindaco di Trapani, per Pd e Sel, Sabrina Rocca si dice soddisfatta: 'Sono molto felice di quest'occasione di confronto tra programmi e idee per Trapani circa le ipotesi di sviluppo e la vivibilità- dichiara Sabrina Rocca, candidata a Palazzo D'Alì per PD e Trapani democratica con Vendola - e voglio ringraziare Confindustria per questo proficuo dibattito, gli altri candidati intervenuti e il folto e attento pubblico che ha sottratto tempo alle proprie attività lavorative per ascoltare e confrontare i nostri contenuti. Mi dispiace però - conclude la candidata Rocca - per la mancata partecipazione dei candidati di Fratelli d'Italia e del Terzo polo. Sono però fiduciosa che, nei prossimi giorni, ci si possa confrontare sui programmi per la città e per i cittadini che dovrebbero essere sempre al centro dell'attività di chi si candida per il buon governo di Trapani'.
21 Aprile 2012 nella categoria (21 Aprile 2012) http://www.trapaniok.it/
Elezioni Genova, la lista di Doria: "Donne, giovani e società civile"
Ordine rigorosamente alfabetico e non gerarchico: i candidati della lista civica che sostiene Marco Doria sono 39, in gran parte donne, giovani under 30 (la più giovane Marianna Pederzolli, 19 anni, studentessa del liceo Colombo) e soprattutto "tutti potenzialmente buoni consiglieri comunali". Il candidato sindaco per il centrosinistra ha tracciato oggi profilo e criteri con cui è nata la sua lista civica "diversa da altre liste presunte", ma che hanno invece "molti nomi politici" http://webtv.genova24.it
Appello ai cittadini di Antonella Monastra, candiata al Consitglio comunale di Palermo
"Carissime/i
in continuità con il mio impegno di 10 anni al Consiglio Comunale di Palermo sono stata candidata a Sindaco alle primarie del centro-sinistra ed oggi - avendone riconosciuto il vincitore designato da 30.000 palermitani, Fabrizio Ferrandelli - sono candidata per il Consiglio Comunale nella Lista ORA PALERMO-LISTA FERRANDELLI. http://www.antonellamonastra.it/
Camaiore. Elezioni, una donna tra i candidati sindaco
È Patrizia Gemignani, leader di una lista civica. Sarà l'unica donna a combattere contro 5 "maschetti". Patrizia Gemignani è l'unica esponente del genere femminile a concorrere per la poltrona da sindaco per le amministrative di maggio 2012 a Camaiore.
Cinquanta anni, Gemignani è la candidata dell'associazione Libera e della lista civica Alternativa per Camaiore. Una vita nello sport (è stata giocatrice, allenatrice e presidente di alcune società di volley), Gemignani è dipendente nella piscina comunale, ed è neofita della politica.
«La volontà di mettermi in gioco - dice - nasce dalla necessità che siano i cittadini ad amministrare il Comune. Noi mettiamo l'attenzione alla persona in primo piano. La nostra sarà un'amministrazione che prima di prendere le decisioni ascolterà cosa vuole e pensa la gente».
«Il nostro programma - ha spiegato - nascerà da un confronto diretto con i cittadini. Un esempio? Abbiamo già avviato un questionario a Lido per capire dove la gente vuole il mercato settimanale. Quando avremo i dati di quel questionario, avremo ben definito un punto del programma. E così continueremo a fare su tutti i punti del programma elettorale. Non sarà un libro dei sogni, ma un elenco di opere e servizi realizzabili nel giro di cinque anni».
A sostegno della Gemignani anche un esponente assai noto del mondo dello sport, l'ex pilota di Formula Uno Nicola Larini.
Come detto quindi Patrizia Gemignani è l'unica donna candidato a sindaco.
Gli altri candidati sono: Alberto Matteucci (Pdl, Udc, La Destra, Cittadino Al Governo, Per Matteucci Sindaco), Alessandro Del Dotto (Pd, Sel, Idv, Rc, Pdci, Psi, Pensionati Democratici, Progetto Comune), Francesco Ceragioli (Costruiamo insieme il futuro), Fabio Pezzini (Camaiore nel Cuore, Psdi, Pli, Api) e Riccardo Micheli (Futuro e Libertà).
La Lega Nord invece (che fino a qualche settimana fa appoggiava il candidato Matteucci) probabilmente non si presenterà alle elezioni. (Marco Pomella) http://www.ognisette.it/
Elezioni Caselle - L'unica donna candidata Sindaco, Roberta Bruatto
Bruatto Roberta: nata a Caselle, 52 anni, vive a Caselle, un figlio, laureata in Scienze Agrarie; Master in eco-management interculturale; docente di Ecologia; consulente in campo biologico. Si occupa sin da giovane delle problematiche femminili con la nascita dei primi consultori; Presidente della Commissione Pari Opportunità di Caselle. Rappresentante sindacale CGIL-Federazione Lavoratori della Conoscenza.
Delegata di circolo presso l'Assemblea provinciale di SEL. Attiva sul territorio come Presidente dell'associazione culturale IN-DIFESA, organizza eventi quali Clandestino day, l' Italia sono anch'io, Carta Canta sulla Costituzione, Storie di Casa Nostra sulla mafia, M'illumino di meno, Bici e dintorni con la proposta di un piano di piste ciclabili. Si adopera per la raccolta di firme per i referendum sull'acqua bene comune e contro il nucleare. http://www.lanovita.it/
Isabella (Susy) De Martini candidata per La Destra
Presentata senza scaramanzie dal leader nazionale del partito Francesco Storace come "il prossimo sindaco di Genova", Susy De Martini (Genova, 17.06.1952) prova a riscattare le delusioni delle Europee 2009 (con il Pdl) e delle Regionali 2010 (con Forza Liguria, appoggiata a Claudio Burlando) con la corsa a Palazzo Tursi sotto il simbolo della Destra.
BIOGRAFIA POLITICA. Di formazione liberale (coordinatrice regionale dei Liberaldemocratici di Dini nel 2008), la consacrazione politica di Susy De Martini avviene nel 2009, quando si candida per il Parlamento Europeo col Pdl. Nonostante 20mila voti vede sfumare la poltrona di Strasburgo e, dopo alcuni litigi nel partito, passa nella lista Forza Liguria e nel 2010 appoggia il centrosinistra di Claudio Burlando alle Regionali, raccogliendo un risultato deludente. A inizio 2012 viene indicata da Storace come candidato sindaco della Destra.
BIOGRAFIA PERSONALE. Figlia di madre inglese e padre italiano, Susy De Martini compie studi in Medicina, laureandosi nel 1976 e specializzandosi in Neurologia nel 1980. Oltre alla carriera medica esercitata in Italia, Stati Uniti e Francia, la De Martini è anche docente universitaria (Psicologia Medica e Psicologia del Lavoro) e iscritta all'Ordine dei Giornalisti avendo collaborato con Rai Uno, Il Giornale, Il Secolo XIX, Chi e molte altre riviste ed emittenti. Nel 2001 ha svolto l'incarico di assistente personale del Capo Struttura nell'organizzazione del vertice G8 di Genova. http://www.politicometro.it
Elezioni, "Conosciamoli": Mariella Lo Bello
Elezioni, "Conosciamoli": Mariella Lo Bello. Nata ad Agrigento, ha 55 anni, vive in città con una parentesi a Piazza Armerina da ragazzina. Prende la maturità scientifica, abbandona gli studi universitari in Matematica dopo due anni
Apre la nostra rubrica "Conosciamoli" l'unico candidato donna: Mariella Lo Bello. Nata ad Agrigento, ha 55 anni, vive in città con una parentesi a Piazza Armerina da ragazzina. Prende la maturità scientifica, abbandona gli studi universitari in Matematica dopo due anni. Sposata con due figli: Giuseppe, 35 anni, e Glenda, 34, che ha due figlie, Marzia e Alice.
Vince diversi concorsi e sceglie di lavorare alle Poste. Nel 2007 consigliera di parità a Caltanissetta (una nomina sindacale). La sua esperienza nel sindacato inizia con l'ingresso nel mondo del lavoro. Ad Agrigento è la prima segretaria generale donna del sindacato dei pensionati, la prima anche nel sindacato regionale in una camera del lavoro. Diventa poi segretario generale della Cgil a livello provinciale.
Chi è Mariella Lo Bello?
"Una persona positiva, una donna coraggiosa con un'indole un po' ribelle. Una delle prime donne a guidare la moto ad Agrigento, per dirne una. Sono sempre stata un punto di riferimento per i miei compagni sin da piccola. Da sempre rappresentante di classe, poi di istituto. Nella mia vita sono stata sempre molto fortunata, ma nessuno mi ha mai regalato nulla anche perché io non ho mai chiesto niente".
- Dal 26 marzo Mariella Lo Bello è in campagna elettorale. In che modo è cambiata la sua vita, le sue abitudini, i suoi hobby e il suo lavoro?
"Solo le facce delle persone che incontro, i luoghi che frequento e il ritmo. Per il resto le giornate scorrono sempre tra mille cose, tanto da non aver mai avuto il tempo di tornare a casa per il pranzo. Il sabato però lo dedico sempre alle mie due nipotine".
- Come ha reagito la sua famiglia alla decisione di candidarsi a sindaco?
"Quando mi hanno proposto di candidarmi io ho detto subito no e mio marito era ben contento del fatto che io avessi rifiutato. Mia figlia ha, invece, insistito perché io accettassi questa scommessa. E insieme a lei i tanti amici a cui ho parlato della proposta alla candidatura".
- Quali sono i motivi che l'hanno spinta ad accettare e, di conseguenza, a lasciare la Cgil?
"Questa città ha bisogno di più giocatori e di meno spettatori. Mi sono sempre sentita giocatrice e non accettare significava scegliere la serenità del mio posto da segretario generale della Cgil di Agrigento, dove ancora mancavano quattro anni e mezzo alla scadenza del mandato e nel frattempo si facevano avanti altre proposte. Da giorno 26 ho lasciato quel ruolo e quindi quella sicurezza. Voglio scommettere, del resto è un fatto di famiglia, già mia nonna era una donna ribelle".
- Una candidatura che nasce tardi. Le viene proposta dalla coalizione del governo regionale, Mpa, Pd, Fli e Api, solo dopo il tramonto della candidatura dell'avvocato Nicola Grillo, e anche di quella dello stesso Totò Pennica. Lo Bello fino a quel momento è segretario generale della Cgil di Agrigento. Si passa dunque dalla piazza alla parte del Governo regionale di Raffaele Lombardo?
"Non l'ho mai vista così. Il Governo Lombardo ha rappresentato nell'ultimo periodo la discontinuità, non dimentichiamo le battaglie nella sanità. Non avevo mai guardato a questa coalizione prima della mia candidatura, ma questo è un progetto che nasce ad Agrigento che guarda sì al Governo regionale, ma la nostra è una terra di sperimentazione. Ad Agrigento poi questi partiti che sembrano lontani tra di loro hanno un minino comune denominatore rappresentato dal fatto di essere stati sempre all'opposizione in questi anni tranne una breve parentesi. Io non ho mai fatto vita di partito, mai stata impegnata in politica. A me interessano i risultati e non l'alchimia della politica. Non ho una provenienza comunista, ma un'esperienza all'interno dei circoli socialisti, senza mai aver avuto una tessera. Vedo 4 forze che sono la fotografia di questa città che sorreggono la mia candidatura. Io mi sento una di loro e loro parte del mio elettorato".
- Nella Cgil come hanno reagito gli iscritti e i lavoratori? Pensa che il sindacato possa essere danneggiato da questa sua scelta?
"La Cgil è una grande organizzazione, non potrebbe essere danneggiata in nessun modo dalla mia scelta. Ho sciolto la riserva dentro al sindacato, avendo già scelto, ma prima mi sono confrontata con le donne e gli uomini dell'organizzazione. Noi donne siamo quelle che quando prendiamo una decisione la portiamo a termine. Ora per me si è aperta un'altra storia".
- L'"anti-Arnone, "il sindacato al Governo", in caso di vittoria la prima donna sindaco di Agrigento. Cosa rappresenta la sua candidatura?
"Non mi sento l'anti-Arnone, sono Mariella. Questa è la candidatura di una donna che compete al pari con le altre, non è di testimonianza, ma una di quelle candidature a cui gli Agrigentini dovrebbero avere davvero fiducia".
- Dall'inizio di questa campagna elettorale cosa si rimprovera?
"Non saprei. Forse solo dal punto di vista organizzativo, considerando che inizialmente ho dovuto rimandare due incontri. Ci sono tante cose che potrei far meglio, ma non sono dei rimproveri".
- Qual è l'errore che Mariella Lo Bello ha paura di commettere?
"Ho sempre avuto paura in vita mia di abituarmi a cose a cui invece nessuno dovrebbe abituarsi. Le persone le ho sempre guardate negli occhi. Io non parlo della 'gente', del 'collettivo', ma delle persone che hanno sempre un nome e un cognome e ciò che spero di non commettere mai è di considerare le persone come gente, come comunità".
- Infine, una parola per descrivere ciascuno degli avversari di questa competizione elettorale.
Arnone, non pervenuto; Carta, supponente; Pennica, distante; Zambuto, un bravo ragazzo. http://www.agrigentonotizie.it
Elezioni nella Bergamasca, 19 paesi alla caccia di un sindaco
I vecchi partiti sono stati mandati in pensione. Poco spazio è riservato alle quote rosa, solo 12 donne candidate a sindaco su 61
Bergamo, 27 aprile 2012 - Sono 63 i candidati sindaci e 514 i candidati consiglieri pronti a sfidarsi nella tornata elettorale in programma il 6 e 7 maggio in 19 Comuni (per un totale di 95.360 abitanti, quasi un decimo dei bergamaschi). I cittadini saranno chiamati a scegliere il primo cittadino ad Albano Sant'Alessandro, Arzago d'Adda, Averara, Blello, Brembate Sopra, Calusco, Capriate, Cisano, Curno, Gandino, Leffe, Mezzoldo, Mozzo, Nembro, Oltre il Colle, Parzanica, Solto Collina, Sovere e Villongo.
Poco spazio è riservato alle quote rosa. Tra coloro che si affronteranno per la poltrona di sindaco, ci sono infatti solo 12 donne (meno di un quinto): Maria Rosa Saleri, Loredana Guarena e Paola Nicoletta Merelli (Albano); Elena Agnese Crotti (Averara); Ambra Finessi (Arzago); Perlita Serra (Curno); Pierina Bonomi (Gandino); Nadia Piccamiglio (Mezzoldo); Valeria Giudici e Tiziana Bergamelli (Nembro); Paolo Bizioli (Sovere); Mariella Ori Belometti e Lorena Boni (Villongo). Tre, invece, i paesi chiamati alle urne in anticipo: Parzanica, dove il 16 maggio scorso, dopo due giorni dalle elezioni, era morto il sindaco Cesare Giancarlo Bonomelli; Solto Collina, con il primo cittadino uscente Ivan Gatti (di nuovo in corsa tra qualche settimana), sfiduciato dai suoi ex fedelissimi; e Curno, commissariato da 45 giorni dopo la lite tra Lega Nord e Pdl, sfociato nelle dimissioni di nove consiglieri.
Per quanto riguarda i nomi e i simboli delle liste depositate, salta immediatamente all'occhio come i vecchi partiti siano stati mandati in pensione. Ad eccezione, almeno in parte, della Lega Nord, che corre da sola e con il proprio simbolo a Brembate Sopra con il sindaco uscente Diego Locatelli; a Cisano con Andrea Previtali; a Nembro con Luca Morotti; e ad Albano Sant'Alessandro con Loredana Guarena. Il nome del Carroccio compare poi abbinato alla dicitura "Ambiente Comunità Servizi" a Capriate, e a Mozzo , dove "Lega Nord-centrodestra Chiodelli sindaco" sostiene proprio Alessandro Chiodelli. Chi è praticamente scomparso è invece il Pdl, anche se trasversalmente compare a Capriate, dove le due liste in campo nascono da un rimescolamento dell'attuale Consiglio, e a Sovere, dove Paola Bizioli, tesserata per il Pdl, è alla testa del "Progetto" di centrosinistra della maggioranza uscente. (di Michele Andreucci) . http://www.ilgiorno.it/
Elezioni amministrative 2012 - A Tarquinia sono in 214 in corsa per diventare consiglieri. 22 candidati sindaco per 7 comuni
Sette comuni al voto nella Tuscia, un test che interessa circa 35mila elettori, ma l'attesa maggiore è per Tarquinia, il centro più grande e l'unico ad andare eventualmente al ballottaggio (tutte le liste).
Mauro Mazzola (centrosinistra) cerca la riconferma, ma se la dovrà vedere con altri sei candidati. Quattordici in tutto le liste presentate, di cui quattro per il primo cittadino uscente e altrettante a sostegno di Alfio Meraviglia (Udc).
I due hanno spaccato il Terzo Polo. L'Api sostiene Mazzola nella lista Polo dei Moderati e Fli si è divisa. Molti da una parte (Meraviglia) e qualcuno dall'altra, tanto che il circolo è stato commissariato.
Gli altri candidati sono Ernesto Cesarini, Marzia Marzoli, già nota per essersi presentata alle regionali 2010, quindi Cristiano Minniti, (Pdl ex An) entrato in polemica con il coordinatore provinciale per l'utilizzo del simbolo del Pdl, andato a una lista che sostiene Meraviglia.
Marco Calisti è il candidato della Destra Sociale, mentre il Movimento 5 stelle propone Maria Cesare Celletti.
A Montalto di Castro i candidati sindaco sono cinque. Pd, Sel, Idv propongono Paola Peruzzi per il dopo Carai. Dall'altra parte c'è Sergio Caci (Pdl), quindi Gabriele Rossi, (Psi, assessore in giunta Carai), Luciano Natali e Claudio Squarcia.
Il centrosinistra a Capranica punta su una vecchia conoscenza: Angelo Cappelli, già sindaco e assessore provinciale. Dovrà vedersela con Luciano Salvitti.
Centrosinistra compatto a Ronciglione su Alessandro Giovagnoli, uscito vincitore dalle primarie. Si confronterà con il sindaco uscente Massimo Sangiorgi e Marco Marcucci.
A Barbarano Romano due gli sfidanti, Rinaldo Marchesi e Luca Montaccini, così come a Castel Sant'Elia, fra il primo cittadino uscente Rodolfo Mazzolini e Severino Piacentini.
Non c'è battaglia invece a Latera. Si è presentata soltanto una lista, quella del primo cittadino uscente Luigi Fiorucci. Automaticamente rieletto, a patto che vada a votare il 50% più uno degli aventi diritto.
In tutto i candidati sindaco sono 22, con soltanto due donne.
Un vero e proprio esercito di consiglieri, poi, si prepara alla battaglia delle urne. Sono 338 in totale, di cui solo 214 a Tarquinia.
Ma solo in pochi ce la faranno. Per effetto della nuova legge i posti a disposizione sono stati drasticamente tagliati.
A Barbarano Romano ne saranno eletti soltanto sei più il sindaco (erano 12), ma non raggiungendo i mille abitanti non sono previsti assessori, le cui competenze spettano al primo cittadino.
Sempre sei, ma con massimo un due assessori a Castel Sant'Elia e Latera (comuni che superano i mille abitanti). A Capranica, Ronciglione e Montalto i consiglieri saranno dieci (da sedici) e massimo quattro assessori.
A Tarquinia 16 consiglieri (erano 20) e cinque assessori. (Giuseppe Ferlicca). http://www.tusciaweb.eu
La condanna di Pdl, Udc, Pd e Api: «Si deve fare di più»
Caserta - Tra convegni, proclami e dichiarazioni di intento, la democrazia paritaria attraversa in maniera bipartisan, almeno in principio, tutto lo schieramento istituzionale. Poi, al momento della presentazione delle liste, si tirano le somme. A Caserta, su 19 comuni al voto per il rinnovo dei consigli comunali, la presenza femminile nelle liste è così distribuita: tre donne candidate alla carica di sindaco su 71 aspiranti; 147 candidate alla carica di consigliere comunali su un totale di 56 liste e centinaia di candidati. Delle cinquantasei liste, otto sono a zero candidate donne distribuite tra Aversa, Villa di Briano, Recale, Falciano, Pastorano, San Prisco, San Gregorio, Liberi. La media è di una - due candidate donne a lista con picchi massimi di sette rappresentanti femminili, ma si tratta di grandi Comuni, e dunque il dato va calcolato su una base di 24 candidati a lista.
Nel Comune più grande al voto, Aversa, sono 56 le candidate su 395 aspiranti consiglieri. C'è ancora da fare, è il commento unanime e trasversale tra le dirigenti di partito. «L'Udc è certamente il partito più all'avanguardia» dice subito Gabriella D'Ambrosio: delle tre candidate sindaco, due (Patrizia Vestini e Ippolita Piscitelli) sono centriste e forse non è un caso se questo avviene proprio in un partito che è l'unico in provincia ad avere una donna come segretario provinciale. «Ma il lavoro da fare è ancora molto - aggiunge - le donne scontano la diffidenza maschile e le difficoltà di conciliare lavoro, vita privata e politica. Il problema non è solo la presenza in lista, serve un lavoro di preparazione ed è un percorso lento, di progresso prima culturale». «Non è solo una questione di rappresentanza di genere: esempi di buone pratiche come Torino o Milano, dimostrano che la presenza delle donne nelle amministrazioni migliora la qualità della vita delle comunità» ragiona la coordinatrice provinciale delle Donne del Partito Democratico, Rosida Baia: «Bisogna lavorare su due fronti: un processo culturale che attraversi le classi dirigenti dei partiti, e una riforma legislativa, come quella su cui si sta lavorando, per la doppia preferenza di genere».
La proposta di legge, sulla falsariga della legge già attuata con ottimi risultati in Campania, trova sostegno bipartisan. La deputata e segretaria cittadina del Pdl, Giovanna Petrenga, lancia un appello: «Dobbiamo lavorare tutte assieme, altrimenti non ce la faremo. Una legge che aiuti la presenza femminile oggi è necessaria, altrimenti resteremo sempre sopraffatte: ma serve un lavoro trasversale di tutte le donne impegnate in politica: gli scontri politici non devono farci perdere di vista l'obiettivo. Lo faremo anche con la nostra commissione pari opportunità». «La doppia preferenza di genere può aiutare ma - aggiunge la portavoce regionale dell'Api, Maria Gatto - bisogna cambiare anche il sistema di selezione delle candidature, ora in mano alle oligarchie nazionali. E poi - conclude - dalle nostre parti bisogna fare i conti anche con la malavita, che inevitabilmente allontana le donne dalla politica». (Antonella Palermo 09 aprile 2012) http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it