DICIASSETTE DONNE MINISTRO: ECCO IL GOVERNO HOLLANDE
Per la prima volta il numero dei ministeri guidati da esponenti femminili è uguale a quello degli uomini, che, ad eccezione della Giustizia, mantengono però i posti di maggiore prestigio. Premier Jean Marc Ayrault, Laurent Fabius agli Esteri, alle Finance Moscovici. Taglio degli stipendi del 30%. Priorità: riassetto dei conti pubblici
Diciassette donne ministro ecco il governo Hollande Christiane Taubira, nuovo ministro della Giustizia francese (reuters)
PARIGI - Diciassette uomini e diciassette donne: il nuovo governo francese del presidente François Hollande è il primo esecutivo paritario. Hollande ha quindi realizzato ciò che aveva promesso in campagna elettorale: mettere alla guida dei ministeri un eguale numero di uomini e donne, anche se i posti di maggior prestigio vanno ad esponenti maschili, ad eccezione della Giustizia.
I nomi sono stati annunciati dallo stesso premier, Jean-Marc Ayrault, che questa mattina aveva trascorso quattro ore a colloquio con Hollande. La prima riunione del nuovo governo è stata convocata domani alle 15 a palazzo Matignon.
Il premier ha annunciato che il nuovo governo francese si concentrerà sul riassetto dei conti pubblici e sul bilanciamento delle nuove spese con tagli dei costi. E fra le prime misure proposte ai ministri ci sarà la riduzione dello stipendio di ciascuno di loro nella misura del 30 per cento, uno dei primi provvedimenti simbolici del quinquennio Hollande 1. Ospite del tg delle 20 su France 2 pochi minuti dopo l'annuncio della sua squadra di governo, Ayrault ha tenuto a rivendicare la misura, che era stata presentata come un segnale di differenziazione della presidenza Hollande rispetto al suo predecessore, Nicolas Sarkozy, che aveva aumentato il suo stipendio del 170 per cento cinque anni fa,
appena entrato all'Eliseo.
Inoltre, ha annunciato sempre Ayrault, i ministri che si presenteranno alle elezioni politiche di giugno e non saranno eletti dovranno lasciare l'incarico. "C'è un senso di responsabilità - ha detto Ayrault - vuol dire che ogni ministro che si presenterà alle politiche e non sarà eletto non potrà restare al governo".
Agli Esteri va l'ex premier del governo Mitterrand, Laurent Fabius; il capo della campagna del presidente, Pierre Moscovici, è invece il nuovo ministro delle finanze. Manuel Valls - ex possibile candidato premier - va agli Interni; mentre al Lavoro Michel Sapin; alla cultura, Aurélie Fillippetti, grande animatrice della campagna elettorale di Hollande.
Tra gli altri ministri all'Istruzione Vincent Peillon, alla Giustizia la giurista guyanese Christiane Taubira, agli Affari Sociali e Salute Marisol Touraine, All'Uguaglianza Cecile Duflot, all'Ambiente Nicole Bricq, alla Reindustrializzazione Arnaud Montebourg, alla Difesa Jean-Yves Le Drian, all'Università Genevieve Fioraso, ai Diritti delle Donne va la giovane franco-marocchina Najat Vallaud Belkacem, che sarà anche portavoce del governo. All'Agricoltura Stephane Le Foll, alla Riforma dello Stato Marylise Lebranchu; Territori d'Oltremare, Victorin Lurel; Sport, Valérie Fourneyron, Bilancio, Jerome Cahuzac, Relazioni con il Parlamento, Alain Vidalies, Affari europei, Bernard Cazeneuve, Anziani, Bernard Delaunay, Economia sociale, Benoit Hamon, Famiglia, Dominique Bertinotti, Disabili, Marie-Arlette Carlotti, Sviluppo, Pascal Canfin, Francesi all'Estero, Yamina Benguigui, Trasporti, Frederic Cuviller, Innovazione, Fleur Pellerin, Reduci di guerra, Kader Arif. (16 maggio 2012) .