10 PROPOSTE PER RISOLVERE LA CRISI DEI MIGRANTI, DI PATRICK KINGSLEY GIORNALISTA DEL GUARDIAN
Il giornalista del Guardian Patrick Kingsley, che da mesi si occupa della crisi dei migranti in arrivo in Europa ed è diventato il "corrispondente per l'immigrazione" del giornale, ha messo insieme un elenco di 10 scelte che potrebbero risolvere o quantomeno alleviare i problemi generati dall'enorme flusso di migranti verso l'Europa delle ultime settimane. Alcune, per stessa ammissione di Kingsley, sono molto difficili da ottenere a breve termine: altre, invece, possono essere attuate immediatamente.
1) Stabilire una procedura europea comune per le richieste d'asilo
Secondo Kingsley il fatto che migliaia di migranti vogliano raggiungere alcuni paesi dell'Europa settentrionale o occidentale – esponendosi a tragitti lunghissimi e pericolosi – dipende dal fatto che soltanto pochi paesi europei riescono a garantire buone condizioni di vita ai richiedenti asilo. La Svezia, per esempio, è nota per essere molto accogliente nei confronti dei rifugiati e accettare moltissime richieste di asilo: nel 2014 ha accettato il 76,6 per cento delle richieste, contro il 41,6 per cento della Germania e il 58,5 per cento dell'Italia.
Scrive Kingsley: «Il modo migliore per assicurarsi che i rifugiati non saltino pericolosamente da un paese europeo all'altro non è costruire muri di recinzione, cosa che incoraggia forme più pericolose di traffici di esseri umani, bensì fare in modo che la gestione delle richieste di asilo sia di alto livello in tutta Europa, accordando ai rifugiati gli stessi diritti». Kingsley fa notare che alcuni paesi potrebbero fare resistenza per motivi di politica interna, ma al contempo spiega che il numero di migranti si diluirebbe nei vari paesi dell'Unione, rendendo nel complesso la situazione più gestibile.
2) Offrire soluzioni alternative a lunghi viaggi
Uno dei motivi per cui diverse persone scappano da contesti di guerra – e quindi hanno molte possibilità di ottenere lo status di rifugiato – è perché non hanno altre soluzioni: questo li spinge a sottoporsi a viaggi lunghissimi e pericolosi. Un trasferimento coordinato di due milioni di persone direttamente da paesi come Siria, Eritrea e Afghanistan potrebbe per esempio convincere molte persone a non cercare di spostarsi di paese in paese esponendosi a viaggi rischiosissimi. Kingsley spiega che «questa soluzione non fermerebbe totalmente gli sbarchi, né soddisferebbe quelli che credono che le migrazioni possono essere evitate, e non solamente controllate. Tuttavia, permetterebbe ai paesi europei di gestire meglio il flusso di migranti e le loro destinazioni».
3) Fermare la guerra in Siria
Kingsley scrive che – per loro stessa ammissione – molti siriani non avrebbero mai pensato di lasciare il proprio paese se non fosse scoppiata una guerra civile. La situazione in Siria è però diventata così complessa, ammette Kingsley, che risolvere la guerra in poco tempo non è un'opzione disponibile a breve termine, e saranno inoltre necessari diversi anni prima che la Siria torni davvero un paese "normale" anche finita la guerra.
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