APPELLO DONNE E MEDIA: "PLURALE FEMMINILE, IL VALORE DELL'IMMAGINARIO", ROMA, SALA DELLE BANDIERE PARLAMENTO EUROPEO
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio Culturale, Appello Donne e Media, in collaborazione con AIDDA, Associazione Imprenditrici e Dirigenti D'Azienda, con Key4biz, quotidiano online sulla digital economy, con l'Osservatorio Interuniversitario di Genere, Ti invitano a partecipare al seminario:
PLURALE FEMMINILE: IL VALORE DELL'IMMAGINARIO
Tv, Media e campagne pubblicitarie raccontano la realtà delle donne?
Martedì 29 settembre 2015, ore 14.30, Sala delle Bandiere Parlamento Europeo,
Ufficio per l'Italia, via IV Novembre 149 - Roma
Appello Donne e Media è il network di associazioni nazionali e internazionali, delle rappresentanze professionali, degli organismi di parità, radunatosi attorno a specifiche proposte con l'obiettivo di una rappresentazione realistica e non stereotipata delle donne in tutti i mezzi di comunicazione.
E' il network che ha elaborato e promosso la prima riforma di genere nella Tv pubblica, in vigore dal 2011. L'ampio consenso adunatosi attorno alle riforme proposte, con migliaia di adesioni ricevute, in primis quella dell'ex Presidente della Repubblica, raccolte in rete grazie alla campagna web lanciata dal quotidiano Key4biz, ha infatti sensibilizzato le istituzioni e reso possibile l'inserimento di 13 nuovi impegni nel Contratto di Servizio tra lo Stato e la Rai.
La tv pubblica si è dunque impegnata a programmare "trasmissioni idonee a comunicare al pubblico una più completa e realistica rappresentazione dei diversi ruoli che le donne svolgono nella vita sociale, culturale ed economica del Paese, nelle istituzioni e nella famiglia".
E-government delle donne: da Internet alle riforme, Appello Donne e Media è la storia di un successo in Rete.
L'iniziativa si fonda sulla costatazione che il bagaglio culturale di una società è sempre più condizionato dai messaggi mediatici diramati attraverso le molteplici piattaforme tecnologiche. La convergenza ha conferito il potere dell'ubiquità ai contenuti, divenuti molto più presenti e pervasivi nella vita e nella formazione di ciascuno.
La percezione che una società ha delle donne, quindi la loro valorizzazione, si forma anche e soprattutto attraverso i mezzi di comunicazione. Su di essi occorre puntare l'attenzione per superare una cultura basata su stereotipi riduttivi e cogliere il potenziale di crescita che le donne possono offrire alla società, realizzando le pari opportunità in termini sostanziali, come sancito dalla Costituzione.
Le riforme proposte da Appello Donne e Media prefigurano una policy di genere che coinvolga tutti i mezzi di comunicazione, anche le Tv commerciali, la carta stampata, la pubblicità, i new media, prevedendo in sintesi: una specifica iniziativa della Tv pubblica, con l'attuazione della policy introdotta nel 2011; l'adozione di un Codice deontologico valido per l'intero comparto dei media; l'insediamento di un Comitato Donne e Media, in linea con gli altri paesi europei, come documentato dal libro bianco del Censis, "Women and media in Europe"; specifiche iniziative di formazione e diffusione del punto di vista di genere nei diversi settori della comunicazione; l'armonizzazione delle normative vigenti negli Stati Membri dell'Unione, con l'adozione di un unico Standard Europeo, nel comparto Donne e Media.
Oggi, ad un passo dalla riforma della Rai, dalla scadenza e dal rinnovo della convenzione, con l'imminente ingresso di nuovi protagonisti della produzione e distribuzione dei servizi di media audiovisivi sullo scenario nazionale, è doveroso interrogarsi sulle scelte opportune da compiere affinché la società riesca a valorizzare il patrimonio culturale, sociale ed economico offerto dalle donne.
@appdonnemedia
Gabriella Cims, Promotrice Appello Donne e Media, Blogger Huffington Post