OCSE. LAVORO FEMMINILE CHIAVE PER LA CRESCITA
La partecipazione delle donne al lavoro in Italia e' tra le pi? basse dell'Ocse: facciamo appena meglio di Messico e Turchia. Se nei prossimi 20 anni potessimo portarla al pari di quella maschile, la crescita del Pil pro-capite aumenterebbe di 1 punto percentuale l'anno. Non solo, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e' fondamentale per sostenere il reddito delle famiglie e garantire l'autosufficienza economica delle donne stesse, pi? esposte al rischio di povert? durante la pensione perche', lavorando meno e per meno tempo, contribuiscono meno ai propri contributi pensionistici. Quali sono i limiti alla partecipazione femminile al lavoro? In Italia il congedo parentale e' relativamente generoso, ma l'accesso ai servizi all'infanzia e' carente ed uno dei maggiori ostacoli. Eppure questi servizi sono una politica per la famiglia pi? "gender neutral" rispetto al congedo parentale, usato in prevalenza da donne. Lunghi periodi di congedo parentale rendono pi? difficile il ritorno al lavoro e la progressione di carriera. E' importante rendere le donne coscienti delle implicazioni delle loro scelte e dei costi impliciti di lunghi periodi di allontanamento dal mercato del lavoro. Allo stesso tempo e' fondamentale offrire a uomini e donne l'opportunit? di conciliare lavoro e famiglia. In sostanza questo di traduce nella necessit? di offrire pi? servizi all'infanzia e distribuire in modo pi? equo l'accesso al congedo parentale equa tra padri e madri. La recente introduzione del congedo di paternita' retribuito e obbligatorio - per quanto limitato - va in questa direzione. Come ha indicato oggi il ministro Elsa Fornero al Forum Ocse di Parigi, l'uguaglianza di genere e' anche una questione morale, di diritti umani e una bassa partecipazione al lavoro tra le donne vuol dire sprecare il capitale umano. *Economista Ocse - Dipartimento Lavoro Affari sociali (RADIOCOR 17-12-12 )