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NEW DELHI BLINDATA, RABBIA E MARCE 'SILENZIOSE' PROTESTE CIRCOSCRITTE.FIORI E CANDELE PER 'DAMINI',STOP VIOLENZA

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NEW DELHI, 29 DIC - Le autorita' indiane temevano il peggio oggi e per questo avevano blindato la grande rotonda di India Gate e i palazzi del potere a New Delhi fin dalle prime luci dell'alba quando e' cominciata a circolare la notizia della morte della studentessa stuprata da un ''branco'' lo scorso 16 dicembre. La polizia ha transennato decine di strade e imposto il divieto di assembramento noto come ''articolo 144'' del Codice penale indiano, ma ha permesso le dimostrazioni nell'area dell'osservatorio astronomico del Janta Mantar, una sorta di Hyde Park indiano, aperto allo sfogo collettivo. E' qui che circa 3 mila giovani, semplici cittadini, studenti, attivisti di sinistra, hanno reso omaggio a 'Damini' come e' stata soprannominata la studentessa di fisioterapia, finora non identificata, divenuta simbolo del coraggio e dell'emancipazione femminile. La chiusura di dieci fermate della metropolitana ha pero' impedito una piu' grande partecipazione. Diversi avevano dei cerotti neri sulla bocca per polemizzare contro la repressione della polizia che prima di Natale ha usato il pugno di ferro contro la folla di giovani. La rabbia per l'orrendo stupro, avvenuto su un bus con i finestrini oscurati in una zona benestante della capitale, si e' unita al risentimento contro il governo che ha impedito alla citta' di raccogliersi nei giorni dell'agonia della studentessa. Molti hanno sfilato in silenzio nel breve tratto di strada chiuso dalle transenne mostrando dei cartelli con scritte ''vogliamo giustizia'', ''basta alla cultura di violenza contro le donne'' e ''impiccagione per gli stupratori''. Un gruppo si e' sdraiato a terra creando una lunga fila di corpi immobili. Altri invece hanno reso un commosso omaggio con candele e fiori. In serata la strada si e' trasformata in una distesa di lumini. C'e' stato soltanto un momento di tensione quando e' giunta l'anziana governatrice di New Delhi, Sheila Dikshit, braccio destro di Sonia Gandhi, per portare la propria simpatia. Ma e' stata duramente contestata e pochi minuti dopo e' stata costretta a lasciare l'area con la scorta degli agenti. Era stata proprio la Dikshit, alcuni anni fa, a dire ''che le donne non dovevano andare in giro di notte'' mandando su tutte le furie le femministe che forse ora, per la prima volta, hanno fatto sentire la loro voce contro la diffusa mentalita' maschilista ancora prevalente nella societa' indiana. ''Sono molte le dichiarazioni di commissari della polizia, politici e di altre persone che occupano posti di potere in cui si sostiene che siano ledonne a provocare le violenze sessuali'' denuncia l'Associazione studentesca panindiana (Aisa) in un volantino distribuito al sit-in in cui si chiede ''il licenziamento in tronco di queste persone''. Molti manifestanti chiedevano anche di boicottare la tradizionale parata militare del prossimo 26 gennaio. Un corteo pacifico in serata si e' snodato anche nel quartiere di Munirka, a sud della capitale, dove la ragazza con un amico era salita sull'autobus degli orrori dopo una serata al cinema. I dimostranti si ritroveranno nello stesso luogo nella notte di San Silvestro per commemorare la giovane battezzata dal Times of India ''Narbhaya'' (''colei che non ha paura''). Commozione anche a Mumbai, dove i casi di violenza sono molto inferiori rispetto a New Delhi, soprannominata per questo la ''capitale degli stupri'': celebrita' di Bollywood hanno sfilato verso una famosa spiaggia. Dimostrazioni, ma sempre pacifiche, si sono tenute anche a Lucknow, Hyderabad, Chennai e Calcutta, e nel resto del Paese dove sono state chieste pene piu' severe per gli autori di aggressioni sessuali. Aspettando stanotte quanto il corpo di 'Damini' rientrera' da Singapore dove era stata, invano, portata per cercare di salvarle la vita. ( ANSA, Maria Grazia Coggiola, 29-DIC-12 )

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