SOSPETTA MISOGINIA, ANZI CERTEZZA NELLA NORMA"SELF-ID", CHE SOLO UN UOMO POTEVA AVER SCRITTO IN ODIO ALLE DONNE
Postumanesimo, autocertificazione del sesso e profezia di Illich (opposizione di Terragni e femministe)
In questi giorni (di vigilia di approvazione del Ddl Zan) si fa un gran parlare di post-umani e Post-Umanesimo, intesi come necessità di superare la condizione umana naturale per raggiungere nuove dimensioni dell'essere. Ossia "ripensare la natura stessa dell’essere umano in relazione all’ambiente che lo circonda secondo una visione ibridativa" (Treccani). Una delle principali sostenitrici italiane di questa teoria è Rosi Braidotti, filosofa, femminista e docente a Utrecht, in Olanda. La teoria postumana, nell'analisi di Braidotti, prevede un ripensamento fondamentale dell’umanesimo “eurocentrico e androcentrico” che, se ha sancito l’uomo come misura di tutte le cose lo ha “autorizzato” a commettere i peggiori crimini in nome della sua presunta “umanità”. L’uomo, come soggetto imperante in questo sistema, è tendenzialmente un uomo di sesso maschile, europeo, eterosessuale e di razza bianca che poco include le alterità (umane e non) e le minoranze. È quindi fondamentale ripensare l’unità del soggetto senza ancorarla a forme d’identità che hanno “un profilo di sovranità”. Alla unicità universale e astratta del soggetto, Braidotti oppone "una soggettività sessuata e molteplice, multiculturale e stratificata, coerente e mobile al tempo stesso". Bisogna ripensare, insomma, ogni soggetto "al di là dalla razza, dal sesso, dalla cultura, secondo una visione positiva della differenza, abbandonare l’identità per costruire una soggettività che è necessariamente trasversale e collettiva".
Chi non la pensa come Braidotti è Marina Terragni, scrittrice, giornalista e femminista (ma molte donne femministe, compresa la sottoscritta). Per Terragni le teorie del post umano vanno valutate con grande cautela e il Ddl Zan è una "legge liberticida", anche perché inquadra le donne in un contesto limitativo, facendole diventare una "minoranza". L'abbandono dell'identità, inoltre, non fa che concretizzare plasticamente la "profezia" di Ivan Illich, scrittore e storico austriaco che già nei primi anni '80 col suo libro “Genere. Per una critica storica dell'uguaglianza” intuisce un futuro prossimo in cui “le scelte di diventare dentista, o maschio, o protestante, o manipolatore di geni, meriteranno tutte il medesimo rispetto e renderanno plastiche le persone”; un domani in cui "l'ambizione a modellare il mondo secondo la forma arbitraria della propria soggettività irripetibile, cominciando dal 'ruolo sessuale', determinerà l'indifferenziazione di una platea di individui ridotta a clientela informe di consumatori egotici". Insomma, la scomparsa del genere, secondo Illich, sarebbe necessaria al mercato.
Quale che sia lo scopo per cui tutto ciò si realizza, quel che è certo è che più si va avanti e meno saranno i "punti fermi" ai quali potersi appoggiare. Si concretizza, in certo senso, secondo alcuni, quella "Dittatura del Relativismo" di cui parlava Ratzinger (la quale non riconosce nulla come definitivo e lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie").
Peraltro Illich si spingeva anche oltre, arrivando a sostenere che la chimera della parità fra i sessi fosse in realtà un escamotage per ottenere che le donne lavorino come se fossero uomini; ossia, per "raddoppiare la forza lavoro dimezzando le retribuzioni e illudendo un criceto sulla ruota di star correndo felice verso la libertà".
Marina Terragni mette anche in guardia dai rischi di confusione che può generare una società in cui le identità sono completamente livellate e chiede quindi che venga eliminato dal disegno di legge il "Self-Id", che lei definisce "un obbrobrio". Il self-id è la cosiddetta "autocertificazione di genere". Terragni ricorda che in Canada e in California dove il self-id esiste da anni si sono prodotte notevoli storture, con gravi ripercussioni pratiche proprio a carico delle donne. Succede infatti che i "sex-offender" una volta arrestati si dichiarino donne. La conseguenza naturale è che "detenuti con il pene finiscono nel braccio femminile, con il risultato, certificato, di stupri e gravidanze".
Non so come voi la pensiate in proposito ma sta nascendo un sommovimento delle donne, con progetti di raccolta firme per abrogare “l’obbrobrio”. Quanto alla difesa ad oltranza operata dal Rapper Fedez del Ddl Zan ritengo che se il giovanotto intenda fare politica debba uscire dal “conflitto di interesse” in cui la sua posizione di imprenditore lo pone. E’ troppo facile sparare ai quattro venti opinioni in dichiarata sincera, ma non dimostrata, difesa dei diritti, non si sa bene di chi. Posto che comunque la faccenda è in danno delle donne. Anche della brava giornalista Ilaria Capitani che si èp vista penalizzata dalle intenzioni bellicose del Fedez in cerca di visibilità politico-imprenditoriale (che ambisca ad una carriera alla Berlusconi?).
Credo che invece di considerarlo uno statista di spessore, andrebbe lasciato perdere, perché più si parla di lui, più aumentano le vendite dei suoi prodotti. E non capisco il genuflettersi di tanti uomini politici al cospetto di un ragazzo con poche idee, ma molto confuse. Visto anche come tratta le donne e i Gay nelle sue canzoni.
Tuttavia questo postumanesimo o transumanesimo è un elemento socioculturale da non sottovalutare, uno dei punti più divisivi all'interno delle società occidentali e su cui si determina la maggiori divaricazione con l'Oriente, a partire dalla vicina sfera Russia.
Se volete approfondire l'argomento, che ho provato a delineare in sintesi ma che in realtà è molto amplio e comprende vari risvolti biotecnologici, più sotto trovate alcuni link.
MARINA TERRAGNI, CON IL SELF-ID IN CELLA SUCCEDE DI TUTTO
LE FILOSOFIE DELLA DIFERENZA SESSUALE
IL GENDER SECONDO LA PROFEZIA DI IVAN ILLICH
Organi umani dentro le scimmie
* "Self-Id" è la cosiddetta "autocertificazione di genere
Wanda Montanelli - Attività Pubblica