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Articoli : 
Inviato da webmaster il 20/6/2006 17:38:02 (599 letture)

In questi giorni di nuovo governo e di anniversari si moltiplicano discorsi
retorici sul ruolo delle donne nella vita politica e sociale italiana.
Ricorrono 60 anni dal voto alle donne e tra tante ipocrite voci imbarazzate
per la miseria della rappresentanza delle donne in questo nuovo governo
"progressista" spetta certamente a noi anarchiche fare un po' di chiarezza
su quello che è la presenza pubblica delle donne in questo paese. Le
elezioni amministrative nelle grandi città hanno eletto ai consigli
comunali, quindi al governo delle amministrazioni, pochissime donne (a
Milano 10 su 60 eletti in tutto, a Torino 8, a Roma 5, a Napoli 0). Perché?
Questi dati non sono che l'immagine più appariscente ma anche più vuota di
una realtà sociale desolante. La rappresentanza politica è legata, come il
voto, ad un meccanismo di trasferimento di responsabilità individuale e
collettiva su qualcun'altro che avrebbe il compito di lavorare per
l'interesse di tutti, e su questa delega si fonda una delle più grandi
mistificazioni della democrazia borghese. Le donne sono socializzate sin da
piccole a rinunciare a gestire la propria indipendenza e la propria
responsabilità, se non nei ruoli biologici che sono loro accordati da una
società profondamente patriarcale che culturalmente si sposta sempre più a
destra. Pertanto l'immagine del potere politico è sempre maschile e la
figura dell'eletta (quando c'è) non coincide con quella della donna libera e
responsabile, ma con quella della madre di famiglia: per questo alle donne
vengono solo affidati ministeri di cura.
Il dibattito sulla "rappresentanza" politica delle donne o sulle "quote" è
vuoto ed inutile perché in un paese dove culturalmente si inneggia alla
figura della madre biologica o simbolica come riferimento massimo per il
femminile, il posto delle donne è la casa, il privato e non il pubblico.

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Articoli : NO AL GASSIFICATORE: PROTESTA DI CITTADINI E ASSOCIAZIONI
Inviato da webmaster il 19/6/2006 17:40:00 (687 letture)

La costante presenza di informazione e sensibilizzazione sulle ragioni del NO all'incenerimento dei rifiuti sta portando gli attesi buoni frutti: nuove organizzazioni politiche e realtà amministrative, economiche e produttive stanno dubitando sempre più della presunta bontà della scelta regionale sugli inceneritori/gassificatori, quando non manifestano una netta contrarietà. La consapevolezza che è possibile percorrere una strada diversa nella gestione dei rifiuti è ormai diventata certezza per un sempre maggior numero di soggetti e operatori laziali.

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Inviato da webmaster il 19/6/2006 0:10:00 (661 letture)

LE UNIONI DI FATTO GIA’ ESISTONO E VANNO SOLO RATIFICATE

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Inviato da webmaster il 16/6/2006 0:10:00 (674 letture)

Quando la politica si trincera dietro argomenti visibilmente falsi, che sono le donne stesse che non vogliono assumere responsabilità né manageriali né politiche, alcune donne sembrano essere senza argomenti.
Invece si può, e oggi l'associazione di Magistratura Democratica ci ha dato un'alta lezione politica: ha proposto per il CSM 4 donne su 5 candidature di cui è giusto qui ricordare i nomi: Marisa Ascagnino, Elisabetta Cesqui, Ezia Maccora, Fiorella Pilato insieme con Livio Pepino.
Senza provocazioni e senza forzature sono state intervistate e presentate da Serena Dandini per illustrarne le personalità e i percorsi lavorativi e personali.
Queste candidature sono il risultato di un recente percorso decisionale che MD ha portato avanti con coerenza e determinazione, e in tempi non biblici, se pensiamo che le donne sono state ammesse in Magistratura solo nei primi anni '60.

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Inviato da webmaster il 16/6/2006 0:10:00 (692 letture)

Il Capo dello Stato: bisogna fare di più per garantire il ruolo delle donne nella vita politica, culturale ed economica
Soddisfatte le dirette interessate. De Petris: "Ora tocca al governo"

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