Con L-inc l'importante è partecipare
Nel valore della partecipazione crede L-inc, uno dei progetti della terza edizione del bando “Welfare di comunità”di Fondazione Cariplo. L’iniziativa, avviata nel territorio di Cinisello Balsamo, Bresso, Cormano e Cusano Milanino aiuta le persone con disabilità a autodeterminarsi, con diverse iniziative per favorire la loro inclusione sociale.
Il progetto L-inc
Nel triennio il progetto ha preso in carico 60 persone con disabilità con l’obiettivo di permettere loro di perseguire i propri desideri e ambizioni personali e di farlo muovendosi liberamente sul territorio in cui vivono. Per fare questo, L-inc ha deciso di uscire dai soliti luoghi e di aprirsi al territorio.
Ci sono due storie particolarmente significative che raccontano bene ciò che il territorio è riuscito a fare per il progetto e il progetto per il territorio.
La storia di Stefano
Stefano è un giovane ragazzo con disabilità intellettiva, che grazie a L-inc sta svolgendo un percorso di accompagnamento all’autonomia abitativa presso Casa Arcipelago, struttura gestita dalla Cooperativa Arcipelago a marchio Anffas, e lavora come cameriere presso il ristorante vegano Hortus di Cusano Milanino. Quando Stefano ha espresso il desiderio di prendere la patente, la titolare della Scuola guida e l’istruttore, una volta appurato il supporto del Progetto L-Inc nella figura di Monica Pozzi, hanno scelto di mettersi in gioco. Stefano ha affrontato la sfida con entusiasmo e ha superato i test scritti, ma poi non è riuscito a conseguire la patente. Ciononostante, grazie al sostegno del Progetto, è riuscito ad accogliere la notizia ed elaborare la delusione.
Alla luce di questa storia la Scuola Guida sta ora immaginando di introdurre una sorta di sportello psicologico, tenuto da una psicoterapeuta, che possa offrire sostegno emotivo alle persone che a causa di paure e fragilità non riescono a prendere la patente. Tutti possono aver bisogno di supporto non solo le persone con disabilità intellettiva.
La storia di Isabel
Fra tutte le persone seguite dal progetto L-inc in questi tre anni, Isabel è quella che ha maggiormente beneficiato delle reti attivate e che ha compreso meglio l’importanza di partecipare. Isabel, frequentava il Centro Socio educativo della Cooperativa Arcipelago, partner di progetto. Le sue aspettative erano legate principalmente al suo desiderio di partecipazione che, a causa di alcune difficoltà nella gestione delle emozioni e dei vissuti, non riuscivano a concretizzarsi.
Il lavoro di affiancamento degli educatori di progetto le ha permesso di diventare protagonista di alcune significative esperienze che hanno dato un grande contributo nella difesa dei diritti delle persone con disabilità. Dopo avere partecipato al corso di difesa personale e agli spettacoli teatrali organizzati da Domnia, un’associazione impegnata nella creazione e diffusione della cultura della non violenza, Isabel ha chiesto di diventarne socia. Ora è leader del gruppo degli autorappresentanti del progetto e di Anffas Nordmilano. E’ anche membro della squadra di Baskin di Anfass (“Le pantere” di Cinisello Balsamo), ha partecipato ad alcune assemblee di Anffas Nazionale e raccontato, insieme ad altre compagne il progetto L-inc. E’ stata una dei protagonisti dei percorsi museali nella Villa Casati e sta lavorando alla costruzione di un’agenzia di stampa dove si occuperà principalmente della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e in particolare delle donne con disabilità.
Il progetto Spugna
Da alcuni mesi infine Stefano e Isabel sono diventati co-ricercatori del progetto Spugna dell’Università Cattolica di Milano. La ricerca, condotta da Maria Turati, assistente sociale e ricercatrice, intende indagare la partecipazione dei giovani con disabilità intellettiva, nella fascia 18-35 anni, nei percorsi di aiuto e nella progettazione degli interventi sociali a loro favore.
Partecipare è un diritto di tutti, ma le persone con disabilità a volte non ne hanno la possibilità. Sapere quali sono i problemi che i giovani con disabilità incontrano nel rapporto con i servizi può aiutare gli operatori, in particolare gli assistenti sociali dei servizi di base, a capire come ascoltarli e a includerli nella costruzione dei loro progetti. Stefano e Isabel sono due dei tre giovani co-ricercatori, che collaborano alla costruzione degli strumenti per la ricerca, dalla stesura delle domande alla conduzione dei focus group.