DeRev porta sui canali social Trotula, la storia del primo medico donna
Dal medioevo al boom sui social network, la storia di Trotula è il racconto di un’eroina senza tempo: antesignana della medicina moderna, scienziata, amante del sapere senza steccati e barriere di genere e di età. Protagonista di un’inedita avventura editoriale destinata ai più piccoli, Trotula fa il suo ingresso in libreria grazie all’iniziativa di tre professionisti salernitani, Roberta Pastore, Anella Mastalia e Valerio Calabrese, autori di “Trotula e il giardino incantato” (Talea Edizioni), la fiaba sulla prima donna medico della storia tornata direttamente dagli anni 1000, che non usa la magia ma scienza e conoscenza per riportare il sorriso ai bambini, disponibile per l’acquisto online sul sito web e su Amazon. A lei si deve l’invenzione della “medicina per le donne”. Uno dei suoi trattati scientifici, il De mulierem passionibus è stato infatti identificato come il testo che segna la data di nascita dell’ostetricia e ginecologia come scienza medica. E non solo: prima di lei nessuno aveva attribuito tanta importanza all’igiene personale e alla prevenzione delle malattie.
Ma prima di arrivare in libreria, il progetto culturale è partito con un “espediente”: il ritorno di Trotula dagli anni 1000 attraverso la sua comparsa sui social Facebook (https://www.facebook.com/trotulaofficial/) e Instagram (https://www.instagram.com/trotula_official/), proprio con l’affiancamento strategico di DeRev agli autori del progetto. Su questi canali e sul sito trotula.it la medichessa ha cominciato a condividere, mediante un racconto settimanale a puntate, la sua storia di bambina innamorata della scienza e della medicina, ma anche a intervenire su temi del nostro tempo, confrontandoli con le dinamiche della propria epoca e distribuendo consigli, dalla medicina ai diritti delle donne. Un lancio social molto originale, che ha raccolto il favore di migliaia di persone, spingendo gli ideatori a produrre un libro illustrato e interattivo destinato ai più piccoli.
“Progetti culturali e contenuti educativi di alta qualità -spiega Roberto Esposito, ceo di DeRev- possono essere valorizzati con grande successo sui canali digitali, caratterizzati da ritmi e codici linguistici apparentemente molto distanti da quelli che siamo abituati ad associare alla divulgazione scientifica e a temi sociali delicati come la parità di genere. Il nostro lavoro consiste proprio in questo: trasformare i social media in un potente alleato e in un efficace strumento di promozione e fruizione dei prodotti culturali e dei contenuti educativi e divulgativi, a maggior ragione per le nuove generazioni”.
Le competenze legate alle humanities e la riduzione del gender gap sono chiavi strategiche per la ripresa. Lo confermano, da un lato, il World Economic Forum, che nel suo report “Future of Jobs” individua le conoscenze professionali fondamentali per affrontare il prossimo futuro e, dall'altro lato, il Report dell'International Labour Organization sull'impatto economico del gender gap, secondo cui anche solo una riduzione del 25% del gender gap entro il 2025 porterebbe un risultato di 5,3 trilioni di dollari all'economia globale e un impatto di 1,4 trilioni di dollari sul gettito fiscale.
Interprete delle trasformazioni legate all’innovazione sociale, DeRev sostiene da anni attraverso la propria piattaforma e attraverso il proprio know-how nel campo delle strategie di comunicazione digitale progetti orientati sia a favorire la cultura digitale sia a contrastare ogni forma di odio online, disparità di genere, cyberbullismo, stalking, truffe e frodi. Rientra in questo filone il recente impegno a sostegno del progetto Trotula, fiaba sul primo medico della storia.