Le buone notizie sui diritti umani del 2021
Il 21 febbraio, a un anno di distanza dalla diagnosi di coronavirus del “paziente 1”, tutti gli operatori sanitari, gli altri lavoratori delle professioni essenziali, le persone ospiti delle case di riposo e di cura e quelle appartenenti ad ulteriori gruppi vulnerabili e a rischio in Italia sono vaccinati contro il Covid-19.
Il 15 marzo viene rinviato a giudizio il presunto mandante dell’omicidio, avvenuto quattro anni prima, della difensora brasiliana dei diritti umani Marielle Franco.
Il 22 aprile, a un anno dall’inizio del processo, un tribunale tedesco emette le prime condanne per crimini di guerra commessi da funzionari dello stato della Siria.
Il 7 maggio, tre anni dopo il loro arresto, tutte le attiviste saudite per i diritti delle donne vengono giudicate innocenti e scarcerate.
Il 4 giugno, per la prima volta dopo 32 anni, il governo cinese ammette che quel giorno del 1989 a Pechino prima ci fu il massacro nella Tian-an-men.
Il 21 luglio, in occasione del 20° anniversario del G8 di Genova, il ministero dell’Interno italiano si dichiara favorevole all’introduzione dei codici alfanumerici identificativi per le forze di polizia in servizio di ordine pubblico.
Il 3 agosto viene definitivamente archiviata l’indagine della procura di Trapani contro l’equipaggio della nave di ricerca e soccorso in mare “Iuventa”.
L’11 settembre, 20° anniversario degli attacchi alle Torri gemelle, il presidente degli Usa Joe Biden ordina la chiusura del centro di detenzione di Guantánamo Bay che ha fatto scempio dei diritti senza assicurare giustizia ai sopravvissuti e ai parenti delle vittime.
Il 2 ottobre un tribunale internazionale condanna il principe della corona saudita Mohamed bin Salman in relazione all’omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi.
Il 2 novembre, due anni dopo l’annuncio del rinnovo, il governo italiano dichiara unilateralmente la fine del memorandum con la Libia.
Il 31 dicembre il parlamento italiano approva un emendamento all’articolo 609bis del codice penale, stabilendo che il sesso senza consenso è stupro.