l'appello dell'Onu in difesa delle donne
Mutilazioni genitali femminili: dolore, sanguinamento, difficoltà a urinare, infezioni, infertilità, problemi psicologici, diminuzione del piacere sessuale, complicazioni durante il parto e maggior rischio di decessi neonatali.
Fa impressione leggere questo elenco, non è vero? Non abbastanza, dato che c’è chi, questo elenco, lo subisce veramente. Fisicamente.
Sono spesso bambine o adolescenti ad essere sottoposte a questa pratica che viola il loro diritto alla salute, alla sicurezza ed all’integrità fisica; il loro diritto a non subire tortura e trattamenti inumani, crudeli e degradanti; il loro diritto alla vita, a dispetto di una procedura che può causarne la morte.
Secondo i dati Onu, almeno 200 milioni di donne e ragazze in vita oggi hanno subito qualche forma di mutilazione dei genitali. Se si continuerà su questa strada, 15 milioni di ragazze tra i 15 ed i 19 anni verranno sottoposte a questa pratica disumana entro il 2030. Proprio per questo l’obiettivo è invece fare in modo che per quella data sia stato sconfitto questo orrendo fenomeno con una campagna di tolleranza zero lanciata dalla Nazioni Unite.
La mutilazione dei genitali femminili è diffusa prevalentemente nell’Africa sub-sahariana e negli Stati arabi; in alcuni paesi dell’Asia, dell’Europa orientale e dell’America Latina; ma non è una realtà che riguarda esclusivamente quelle aree del mondo. Con i flussi migratori ha raggiunto anche i Paesi più occidentali. Non possiamo pensare che sia qualcosa che non ci riguarda, non possiamo ignorare una tale vergogna per l’umanità. Non possono farlo le donne, non possono farlo gli uomini. In gioco c’è la dignità umana.
Oggi è la Giornata Mondiale contro l’infibulazione e le mutilazioni genitali femminili che è innanzitutto un crimine e una violazione dei diritti umani. Bisogna vergognarsi per il solo fatto di non essere ancora riusciti ad evitare che si pratichi questa violenza e non smettere un attimo di informare e impegnarsi su quanto accade a queste donne indifese e trattate come oggetti.
L’infibulazione insieme al fenomeno delle spose bambine, della tratta delle donne, della violenza domestica si inserisce nel più ampio problema della violenza sulle donne e della disuguaglianza tra i sessi. Su questo punto c’è tanto da fare: è un tema che riguarda le donne di tutto il mondo anche se con problemi diversi e urgenze differenti, ma tutte ingiustificabili e incomprensibili.
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