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MUJERES MULAS, LE DONNE MULO

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Di Lorenza Mari - Ceuta - Le chiamano "donne mulo", sono le porteadoras, donne che trasportano merci attraverso il confine tra le enclave spagnole di Ceuta e di Melilla con il Marocco.

Il valico di frontiera di Barrio Chino Tra Melilla e il Marocco e El Biutz di Ceuta sono i passaggi attraverso cui queste donne portano i loro carichi sulla schiena, pesantissimi, fino ad 80 chili.

Un contrabbando alla luce del sole, infatti questi carichi, enormi fagotti, contengono ogni tipo di merce difficilmente reperibile in Marocco, anche elettrodomestici e alcolici proibiti dalla religione musulmana.

Ma finchè le donne portano la loro 'soma' addosso ogni tipo di merce viene considerata bagaglio personale e perciò esente da dazio.

Questo' lavoro' è l'unica risorsa per moltissime donne sole, vedove o con figli e mariti che non sono in grado di lavorare. A El Taharal di Ceuta, area commerciale di magazzini, le donne
arrivano prestissimo la mattina, recuperano i loro enormi pacchi già preparati dai commercianti e si accalcano per passare la frontiera,dall'altra parte una marea di camioncini di ogni tipo le attende, devono consegnare in fretta gli enormi fagotti per potere ritornare di corsa e fare più viaggi in una sola mattinata.

Le frontiere aprono alle 7 e chiudono alle 13, ogni viaggio viene pagato dai 3 ai 5 euro.

E' un lavoro duro e pericoloso, la ressa è così violenta che spesso ci sono incidenti nella calca per passare la frontiera prima che venga chiusa, nel 2009 due donne sono morte soffocate e schiacciate.

La polizia nazionale spagnola si accontenta di fare in modo che il flusso non si blocchi. Le uniche misure sono le nuove norme che tentano di regolare questo flusso: obbligo di camminare in un corridoio delimitato da cordoni di sicurezza, divieto di correre e portare pacchi troppo sporgenti e il consiglio di avere una mano libera per potersi tenere in caso di caduta .

Stime americane hanno calcolato che ogni anno passano sulle schiene delle porteadoras merci per 1,5 miliardi di dollari l'anno.

Ceuta e Melilla poeticamente definite "due granelli d'Europa sulla punta settentrionale dell'Africa" sono due città autonome spagnole all'interno del Marocco dove quasi la metà degli abitanti è musulmana, e per cui il CNI (Centro Nacional de Inteligencia), l'intelligence spagnolo.prevede per il 2020 una schiacciante maggioranza musulmana, tanto che i suoi strateghi militari hanno studiato un piano di emergenza in previsione di un rimpatrio di circa 70.000 persone in caso di "attacco marocchino".

Per ragioni politiche il Marocco non riconosce queste zone come città spagnole indipendenti, rifiutando, in questo modo, di rendere ufficiale lo scambio commerciale

El Biutz è il varco pedonale alla periferia di Ceuta aperto a poche centinaia di metri dalla frontiera ufficiale, creato nel 2004 sotto i governi di Zapatero e Mohamed VI. La sua particolarità è che è illegale per le merci, permette solo il transito alle persone con il proprio bagaglio in una sola direzione dal territorio spagnolo verso il Marocco: la frontiera legale è molto più lontana, a Tangeri.

Il Marocco considera Ceuta, che chiama Sebta, come parte del proprio territorio occupato, retaggio del colonialismo.

Accettare la dogana commerciale significherebbe ammettere che Sebta è territorio spagnolo.

http://www.articolotre.com

Leggi anche: MAROCCO – Le donne mulo – Il paese delle donne on line – rivista

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