PROGRAMMA MID EUROPA, Piattaforma delle donne per una libera concorrenza delle idee
PROGRAMMA MID EUROPA
per la costruzione della
piattaforma delle donne per una libera
concorrenza delle idee
4 maggio 2009 - ore 17
Sala Tessitori - Palazzo della Regione
Piazza Oberdan, 5 - TRIESTE
in videoconferenza con
Sala Giunta - Confindustria Innovazione e Ricerca Tecnologica
Via Barberini, 11 - ROMA
PROGETTO NETWORK DONNA
sostenuto dalla Regione FVG
-Info: 040.54971 - 0432.955399 - 347.2217022
www.sonodonnascelgodonna.org - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PARTE IL PROGETTO CHE SOSTIENE
LA LIBERA CONCORRENZA DELLE IDEE
Alessandra Battellino, da consigliera regionale passata alla guida dell'Associazione SDSD che da anni si prodiga nella diffusione di un nuovo modello idea donna, capace di interpretare la società e di gestirne il potere per uno sviluppo migliore e più consono alle necessità delle donne spiega l'iniziativa.
Che cos'è la Piattaforma delle donne per la libera concorrenza delle idee?
Si tratta di un sistema di relazioni a struttura clanico-tribale che permette una maggior relazione tra le donne, diretta, senza filtri e capace di lasciare ampio spazio di movimento alla associazione o all'organizzazione cui ciascuna donna appartiene.
Perché creare una piattaforma, non sono sufficienti i metodi adottati fino ad oggi per promuovere le idee delle donne?
Si è dimostrato che la progettazione non riesce ad essere innovativa, il più delle volte chi ha i mezzi non ha le idee e viceversa.
Con la costruzione della piattaforma europea per la libera circolazione delle idee sarà premiato il metodo che va a favorire la realizzazione di idee innovative. Sarà trovato un sistema utile anche a economizzare gli interventi, a non disperdere risorse in mille e inutili rivoli e quello che più conta sarà riconosciuta la maternità dell'idea a chi l'ha espressa.
Chi parteciperà alla costruzione della piattaforma?
Tutti coloro che vogliono che i loro progetti possano realizzarsi, coloro che vogliono
utilizzare dei progetti, coloro che vogliono lavorare per realizzare progetti.
Perché ricorrere all'Europa e con quali prospettive di successo?
Non vi sono altre possibilità oggi che ricorrere ai fondi europei.
Troppe volte l'incapacità di attivarci fa sì che ingenti risorse destinate al nostro
territorio vadano altrove.
Le prospettive ci sono, c'è una reale attenzione della Confindustria che guarda alle nostre proposte.
Perché partire da Bruxelles?
La nostra visione è europea, auspichiamo a sistemi che facilitino la conciliazione dei tempi lavoro e famiglia, il nostro riferimento è l'Europa del Nord, Svezia,
Finlandia che sono società economicamente più stabili e più forti, caratterizzate dal fatto che in esse le donne hanno ruoli importanti e non secondari come invece accade da noi.
Dopo aver preso visione dell'UE riteniamo che sia corretto portare in Europa il
valore della nostra Regione, con le sue tradizioni e le sue peculiarità.
Che attenzione ha la Regione per progetti di genere?
A dire il vero sentiamo la strada in salita, ma non è perché il progetto non sia innovativo, tutt'altro!
Il problema sta nel fatto che non è sempre facile per il sistema pubblico accettare che a proporre qualcosa di nuovo possa essere un'associazione e ancor meno facile se questa è composta da
donne. Si dà per scontato che debba essere l'Ente o l'Università il promotore, ma l'idea non ha madri predestinate, nasce dove il caso vuole e oggi siamo noi a proporre e ci auguriamo che l'Ente pubblico
raccolga la nostra iniziativa. Non chiediamo soldi ma solo di darci il supporto necessario per arrivare a produrre ricchezza. Insomma vogliamo lavorare e far lavorare facendo in modo che altre idee si sviluppino.
Cosa vi proponete?
Secondo la Commissione europea per essere competitivi servono nei prossimi anni dai 3 ai 5 milioni di nuove imprese, pensare che l'impresa diventi più femminile non è solo una possibilità ma quasi un obbligo.
Se chi regge le sorti della Regione non raccogliesse l'invito?
Non è possibile che un fatto simile possa accadere, tuttavia, ci hanno aperto le braccia in molti, c'è la Sicilia che non sta a guardare e dalla Puglia si sta manifestando un certo interesse.
Noi chiediamo che sia la nostra Regione a sponsorizzarci, ma i partner si devono comunque trovare anche altrove ed è ciò che stiamo già facendo.
Chi avete trovato?
Per ora c'è l'AISCRIS con cui ci confrontiamo, si tratta di una branca della Confindustria ricerca e innovazione tecnologica. Ci confrontiamo con loro e poi insieme andremo alla ricerca di partner comunitari affidabili.
Quando partirete?
Siamo già partite il 1° di aprile presentando il progetto nella sede regionale di Bruxelles.
Il 4 maggio lo presenteremo nella sede regionale di Trieste, ore 17 Sala Tessitori, all'insegna della massima puntualità perché abbiamo solo 2 ore a disposizione. Con noi saranno esperti della politica, della cultura e dell'economia, dall'altra parte del filo avremo la parte innovativa della Confindustria e non è poco!