ASIA BIBI E’ASSOLTA!, ANNULLATA LA CONDANNA A MORTE PER BLASFEMIA. LA CORTE SUPREMA DEL PAKISTAN HA CONSIDERATO FALSE LE ACCUSE A SUO CARICO
La donna cristiana madre di cinque figli condannata a morte per blasfemia è finalmente libera. La Corte suprema del Pakistan ha accolto oggi il ricorso presentato nel 2015 contro la condanna emessa dall'Alta corte di Lahore (Lhc) per blasfemia.
La vicenda di Asia Naurīn Bibi risale al 14 giugno 2009. Avviene nel Punjab, territorio rurale ad est del Paese. La donna è una contadina precaria. Un giorno mentre raccoglie delle bacche in un frutteto si avvicina al pozzo per prendere dell'acqua da bere, ma viene bloccata da alcune coltivatrici musulmane che non vogliono che lei tocchi il recipiente e lo contamini. Asia è infatti cristiana e le donne integraliste islamiche non potrebbero mai dissetarsi bevendo nella tazza usata da chi non professa la loro stessa fede.
Ne nasce un acceso diverbio e una conseguente denuncia presso le autorità. Le donne musulmane dichiarano che durante il litigio Asia avrebbe offeso Maometto. Asia viene chiusa in uno stanzino, violentata, e pochi giorni dopo arrestata e reclusa nel carcere di Sheikhupura.
L’8 novembre 2010 è condannata a morte. Nonostante non esista alcuna prova contro di lei, Asia vive momenti durissimi in estenuanti periodi di attesa dell’esecuzione o di un esito favorevole dei ricorsi in tribunale.
Il caso giunge all’attenzione della cronaca nel gennaio 2011, quando il governatore del Punjab Salmaan Taseer viene ucciso da una delle sue guardie per aver chiesto un nuovo processo per Asia Bibi. Due mesi dopo, il 2 marzo 2011, il ministro per le Minoranze religiose Shahbaz Bhatti, cattolico, viene assassinato da estremisti islamici per la sua presa di posizione contro la legge sulla blasfemia.
Asia Bibi è rinchiusa nel braccio della morte da un anno e mezzo quando, nel dicembre 2011, riceve una visita in carcere dalla delegazione della Masihi Foundation (Mf), ONG che si occupa della sua tutela legale. Le assistenti riferiscono che le sue condizioni di igiene personale sono orribili. La donna è molto provata fisicamente e psichicamente, ma comunque esprime parole di perdono per i suoi accusatori. Tuttavia rifiuta con garbo la proposta del giudice, Naveed Iqbald di convertirsi all’Islam in cambio della sua salvezza.
Nel frattempo la società civile e le associazioni che difendono i diritti delle donne divulgano gli appelli internazionali e le petizioni per la salvezza di Asia Bibi.
Nell'ottobre 2014 l'Alta corte di Lahore conferma la condanna a morte già emessa nel novembre 2010. Parte nel 2015 un altro ricorso, ed oggi mercoledì 31 ottobre finalmente Asia è riconosciuta innocente.
Il legale della donna, Saiful Malook, riferisce al The Express Tribune che la sua assistita ha ottenuto giustizia alla fine perché le accuse contro di lei sono risultate false.
Per tutto il tempo di durata dell’udienza il tribunale è stato circondato da poliziotti per il timore che gruppi di estremisti religiosi potessero commettere atti di violenza. La sentenza si è conclusa con una citazione dagli Hadith, le frasi raccolti del Profeta Maometto, laddove afferma che i non musulmani devono essere trattati con gentilezza e umanità. Nonostante questo si teme per l’incolumità di Asia e della sua famiglia. Sono piovute offerte di ospitalità per lei in Europa, tra cui in Italia quella del Consiglio regionale della Lombardia.
Asia oggi ha 51 anni, può riprendersi la sua vita. (w.m.)
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