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VIOLENZA CONTRO LE DONNE: ABITUATI A UN MONDO SENZA DOLORE UCCIDONO PER UN RIFIUTO


LO PSICOLOGO: OMICIDA NON ACCETTA RIFIUTO PERCHE' EDUCATO A MONDO SENZA DOLORE

PAOLO CREPET, DA CASTEL MADAMA A PERUGIA UNA RADICE COMUNE LEGA QUESTI DELITTI

 

Giovani senza futuro, cresciuti sotto una campana di vetro, al riparo da delusioni e sofferenze al punto da non reggere di fronte a un rifiuto e alla frustrazione. Secondo lo psicologo Paolo Crepet l'omicidio di Vanessa Simonini, strangolata nel lucchese dall'amico reoconfesso, e' solo l'ultimo episodio di una lunga serie di delitti, dal ragazzo ucciso dal rivale in amore a Castel Madama fino ad arrivare agli omicidi di Meredith a Perugia e di Chiara Poggi a Garlasco, che affondano le radici in un terreno comune. "C'e' difficolta' ad accettare la frustrazione - spiega all'ADNKRONOS Crepet - si tratta di una cosa che e' diventata assolutamente insopportabile. E protagonisti di queste vicende sono per la maggior parte persone giovani, evidentemente cresciute con la totale incapacita' a sopportare alcunche'". "Tutto ha a che vedere con l'educazione che hanno ricevuto - prosegue lo psicologo - secondo cui non esiste il dolore, tutto deve essere perfetto, non deve esserci nessuna delusione. Poi di fronte al rifiuto non reggono". E uccidono. Ma secondo Crepet ci sono dei "segnali" per capire il potenziale pericolo di queste persone anche se, nella maggior parte dei casi, non vengono adeguatamente colti. "C'e' un certo tipo di arroganza, di violenza, l'essere spacconi che non solo e' un modello per gli uomini ma anche per le donne - prosegue Crepet - Ormai ci sono ragazze alle quali piace il ragazzo che prende a pugni". Un modello certamente propinato anche dalla tv o dal grande schermo ma "se non attecchisce su un terreno fertile non succede nulla". Giovani assassini accumunati da un "sentimento di impotenza. Sono persone senza futuro, non hanno serenita' ne' obiettivi. La domanda che infastidisce di piu' questi ragazzi e' 'Come ti vedi tra 10 anni?', se va bene rispondono 'Boh'". Insomma, secondo Crepet, al di la' dei singoli casi di cronaca bisogna andare alla radice comune di una violenza che 40 anni fa era "collettiva con il terrorismo, ora invece, uscite di scena le idee e le ideologie si e' trasformata in violenza individuale". Per invertire la rotta pero', secondo lo psicologo, le istituzioni dovrebbero tornare ad occuparsi dei giovani e soprattutto capirli: "Siamo campioni di fiaccolate in questo paese ma le fiaccolate non bastano a mettere a posto la coscienza. Bene ha fatto, ad esempio, il sindaco di Ravenna che proibisce la vendita di alcolici ai minori 16 anni. Bisogna occuparsi dei giovani non solo dargli carezze sulla testa". (Sci/Col/Adnkronos)  Lucca, 8 dic. - 09 Adnkronos.

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