MERIDIONALI NULLAFACENTI? FALSO: IL SUD È UN POSTO DOVE SI LAVORA TROPPO PER TROPPO POCO
Il Sud è stato raccontato come il territorio dei nullafacenti che aspirano al sussidio. Converrà rovesciare il punto di vista. È il luogo dove si fanno 800 chilometri per conquistarsi un contratto. Ed è la terra di conquista di populismi improvvisati e geniali operazioni leghiste
La politica che si interroga sui motivi della rivolta elettorale del Sud dovrebbe guardare la bella inchiesta del "Corriere" sui viaggi della speranza dei giovani infermieri meridionali in cerca di un'assunzione “regolare” al Nord. Cinquemila partecipanti per 5 posti in ospedale, uno rito che qualcuno ripete per la ventesima volta. Non sono disoccupati, lavorano tutti nelle loro città ma in condizioni feudali: a partita Iva, a chiamata, a part-time “quando serve”, a giornata, a sostituzione, a 8.50 lorde all'ora ma anche a 6, incluse le spese di benzina e trasporti legate agli interventi domiciliari.
Il vecchio caporalato metteva in fila i braccianti e passava coi camion caricando i cafoni necessari alla raccolta dei pomodori o delle mandorle. Il nuovo non ne ha bisogno. Vanno loro. Si sono organizzati, affittano pullman, dividono le spese, partono di notte a centinaia per risparmiare sul treno e sul pernottamento, si accodano, fanno i quiz, ritornano ai loro lavoretti meridionali, dando vita a un ecosistema della disperazione.
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