GIORNATA MONDIALE AMBIENTE 2014
Giornata Mondiale Ambiente 2014: proteggere e conservare la nostra Terra
Ogni anno il 5 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell'Ambiente (W.E.D. World Enviroment Day), istituita dall'O.N.U. per ricordare la Conferenza di Stoccolma sull'Ambiente Umano del 1972, nel corso della quale prese forma il Programma Ambiente delle Nazioni Unite (U.N.E.P. United Nations Environment Programme). Un'occasione per fare il punto sulle grandi emergenze allo scopo di sensibilizzare quante più persone sui problemi ambientali e favorire l'attenzione e l'azione dei governi in merito ad essi.
Ogni anno, l'UNEP individua un tema, quello designato per l'edizione 2014 della Giornata Mondiale dell'Ambiente è "Raise Your Voice Not The Sea Level" ("Alza la tua voce non il livello del mare"), coerentemente con la designazione da parte dell'ONU del 2014 come Anno Internazionale dei piccoli Stati insulari (SIDS) in via di sviluppo, mentre il Paese ospitante, di conseguenza, sono le isole Barbados, emblematiche del rischio corso dalle piccole isole di venire sommerse dal mare.
L'obiettivo è di giungere con un buon slancio mediatico alla Terza Conferenza Internazionale del prossimo settembre per la comprensione dell'importanza della SIDS e l'urgenza di proteggere le isole dal sempre crescente rischio costituito dall'innalzamento dei mari.
I piccoli Stati insulari del mondo, che complessivamente ospitano più di 63 milioni di persone, sono rinomati come destinazioni turistiche di pregiato: luoghi di straordinaria bellezza naturale e vibrante cultura, apprezzati in tutto il mondo. Essi giocano inoltre un ruolo chiave nella protezione degli oceani e nella conservazione della biodiversità. Eppure, ad oggi, si trovano a dover affrontare numerose sfide: la lontananza geografica penalizza la loro capacità di essere parte della catena di fornitura globale, aumenta i costi di importazione – in particolare per l'energia – e limita la competitività nel settore turistico, oltre a farne le zone del pianeta più vulnerabili all'impatto dei cambiamenti climatici – dalle devastanti tempeste alla minaccia di innalzamento del livello del mare.
I piccoli Stati insulari hanno contribuito poco al cambiamento climatico. La loro produzione annuale combinata di gas a effetto serra è meno dell'1% delle emissioni globali, eppure sono schierati in prima linea sul fronte dei negoziati per un nuovo accordo giuridico universale sul clima; sono leader nel settore della prevenzione alle catastrofi naturali e stanno lavorando per raggiungere la neutralità climatica attraverso l'utilizzo di energie rinnovabili. Tuttavia, nonostante l'impegno congiunto di governi e imprese, città e cittadini non sia mai stato così alto, lo sforzo globale per affrontare il cambiamento climatico non è ancora sufficiente (le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera hanno raggiunto il massimo storico degli ultimi 800 mila anni). E' tempo di dare un nuovo slancio all'impegno per contrastare il cambiamento climatico e giungere ad un nuovo concordato che vincoli ad un impegno diffuso per ridurre le emissioni di gas serra abbastanza rapidamente da contenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2 gradi centigradi in questo secolo. Questa è la promessa che il mondo deve fare ai piccoli Stati insulari in via di sviluppo.
Per tutte queste ragioni il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon esorta tutti a riflettere sulla condizione dei piccoli Stati insulari e a prendere ispirazione dai loro sforzi per affrontare il cambiamento climatico, rafforzare la loro capacità di ripresa e lavorare per un futuro sostenibile. "Alza la voce, non il livello del mare. Il Pianeta Terra è la nostra isola condivisa. Uniamo le nostre forze per proteggerla."