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FECONDAZIONE ETEROLOGA, LA CONSULTA: IL DIRITTO AD AVERE FIGLI E' INCOERCIBILE

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Il divieto alla fecondazione non ha adeguato fondamento costituzionale, e crea disparità economiche.

MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA

Fecondazione assistita, la Corte Costituzionale cancella il divieto di eterologa.

Il divieto per le coppie sterili di ricorrere all'eterologa è privo di adeguato fondamento costituzionale e la scelta di tale coppia di diventare genitori e di formare una famiglia che abbia dei figli è «espressione della fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi». Così la Consulta nelle motivazioni della sentenza che ha fatto cadere il divieto di fecondazione eterologa in Italia.

«La determinazione di avere o meno un figlio, anche per la coppia assolutamente sterile o infertile, concernendo la sfera più intima e intangibile della persona umana, non può che essere incoercibile, qualora non vulneri altri valori costituzionali» e ciò anche quando sia necessario ricorrere all'eterologa, si legge.

CREATE DISPARITÀ ECONOMICHE. Molte coppie sterili, non potendo fare l'eterologa in Italia, si sono rivolte a centri esteri e questo produce «un ingiustificato, diverso trattamento delle coppie affette dalla più grave patologia, in base alla capacità economica», ha spiegato la Corte Costituzionale.

Ora manca solo la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale e anche in Italia si potrà ricorrere all'eterologa, una volta ammessa e poi vietata dalla legge 40.

NESSUN VUOTO NORMATIVO. Nella sentenza scritta dal giudice Giuseppe Tesauro risalta come, in una materia così delicata, il diritto si intrecci con il piano strettamente umano. C'è poi un altro passaggio chiave, in cui l'intera disciplina è messa in relazione con il diritto alla salute, per giungere a una conclusione centrale: non sono dirimenti le differenze tra fecondazione di tipo omologo ed eterologo.

Già da quando la Corte si è espressa in aprile e in attesa delle motivazioni, sono stati manifestati molti timori rispetto alla possibilità che la sentenza producesse un vuoto normativo. Timori che il pronunciamento definitivo elimina. La sentenza, infatti, passa in rassegna tutti i 'paletti' contenuti nella legge 40, dalla assoluta gratuità della donazione degli ovuli e degli spermatozoi che non può avere fini economici, all'anonimato del donatore.

OMOLOGA ED ETEROLOGA SULLO STESSO PIANO. In linea generale, premette la Corte, il potere della Consulta di dichiarare l'illegittimità costituzionale delle leggi non può trovare ostacolo nella carenza legislativa: spetta semmai al legislatore, se necessario, porre rimedio. Ma, in questo caso, il complesso di norme che disciplina la materia è organico e i divieti e le sanzioni previsti per l'omologa sono applicabili direttamente all'eterologa. (Martedì, 10 Giugno 2014)

http://www.lettera43.it

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