LA SVOLTA. SPOSE BAMBINE, IL PAKISTAN SI MUOVE: NOZZE SOLO DOPO I 18 ANNI
Stefano Vecchia sabato 4 maggio 2019 - Il Senato approva la norma che alza il limite, prima a 16 anni. Ma l’opposizione islamista complica il passaggio in Aula.
Lunedì scorso, dopo oltre tre mesi dalla presentazione, il Senato del Pakistan ha approvato una legge che di fatto emenda quella che ha finora regolato le questione matrimoniale e prevedeva un’età minima di 16 anni per l’unione legale. Il limite è ora esteso a 18 anni, in sintonia con una sensibilità in evoluzione ma anche con le legislazioni di diversi altri Paesi musulmani, tra cui Turchia, Egitto e Bangladesh.
Il provvedimento, che esplicitamente «riduce il rischio del matrimonio infantile prevalente nel Paese e salva la donna dallo sfruttamento», era stato proposto a gennaio dalla senatrice Sherry Rehman, da tempo finita nel mirino dei fondamentalisti per la sua posizione critica verso la legge antiblasfemia al punto da essere stata costretta nel 2011 a lasciare il Paese, assegnata dall’allora partito di governo, il Pakistan People Party che in passato fu di Benazir Bhutto, alla sede delle Nazioni Unite a New York come ambasciatrice e in seguito indagata proprio per blasfemia.
Le pene previste per i trasgressori prevedono fino a tre anni di prigione e un’ammenda di almeno 100mila rupie (630 euro). Un severità che ha trovato un Senato pressoché compatto con soli cinque voti contrari alla legge su 104, ma con l’astensione del partito di governo il Pakistan Tehreek-e-Insaf. La forte opposizione islamista al provvedimento rischia di rendere la misura almeno in parte inefficace e il suo passaggio all’Assemblea nazionale per la definitiva approvazione quanto meno arduo.
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