13 FEBBRAIO, MOBILITAZIONE FEMMINILE PER LA DIGNITA' DELL'ESSERE DONNA
Donne, no allo scempio della nostra dignità
di Stefanella Campana
Donne, perché non reagite? Quante volte ci sentiamo rivolgere questa domanda. Lo facciamo, ma con i pochi mezzi a disposizione. Pièce teatrali come "Libere" gira per l'Italia, blog innumerevoli parlano di un disagio crescente, proteste civili "flash mob" come quella a Porta Nuova per gridare forte che "l'Italia non è una Repubblica fondata sulla prostituzione", sabato a Milano manifestazione che parte dalle 15 dalla Scala (le donne sono invitate a portare una sciarpa bianca in segno di lutto e a rendere visibile la propria carta d'identità dove è indicato il lavoro che svolgono). E valanghe di firme a lettere in cui si esprime tutto il disagio di una realtà che non ci rappresenta. Ultima in ordine di tempo è la lettera dell'associazione DINuovo (per aderire è sufficiente mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) che chiama a mobilitarsi e partecipare domenica 13 febbraio a una giornata nazionale. Mi sembra interessante leggerla. Eccola:
"L'enorme maggioranza delle donne in Italia lavora, crea ricchezza ,cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti, genitori anziani.
Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti,nei sindacati, nelle imprese, nelle associazioni, nel volontariato allo scopo di rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno considerazione e rispetto di sè, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che, va ricordato nel 150esimo dell'unità d'Italia, hanno costruito la nazione democratica. Per tutto questo non è più tollerabile la ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale. Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni scintillanti mete e facili guadagni attraverso il degrado di sè. Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando in maniera irreparabile la convivenza della nazione e l'immagine stessa in cui dovrebbe rispecchiarsi la sua coscienza civile e religiosa.
Così senza rendercene quasi conto, abbiamo travolto la soglia del comune senso della decenza.
Il modello di vita e di relazione tra donne e uomini, espresso dalla figura che occupa uno dei vertici dello stato, induce un corrompimento delle coscienze di cui si avverte ormai la terribile profondità. Se gli uomini vogliono continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private tale stato di cose, lo facciano a loro vergogna.
Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore del nostro comune sesso e di non assistere passivamente allo scempio della loro, della nostra dignità."
http://www.lastampa.it:80/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=156&ID_articolo=74&ID_sezione=326&sezione