LORENZA LEI PRIMA DONNA DIRETTORE GENERALE RAI
Lorenza Lei prima donna dg della Rai
Lorenza Lei, classe 1960, bolognese, con una designazione unanime da parte del Consiglio di amministrazione Rai sara' la prima donna a sedere sulla poltrona di direttore generale di Viale Mazzini. La nomina arrivera' domani: alle 11 e' convocata l'assemblea totalitaria dei soci, per raggiungere l'intesa sul nome del nuovo dg prevista dalla legge. A seguire, alle 12, tornera' a riunirsi il cda per la ratifica definitiva e cosi' Lei andra' a ricoprire il posto del dimissionario Mauro Masi, passato alla Consap come amministratore delegato. L'intero Consiglio ha optato oggi per questa scelta interna e ben definita. Un nome quello della Lei che ha raccolto soddisfazione bipartisan tante le dichiarazioni di stima nei suoi confronti da parte dei rappresentanti del governo a partire dal ministro Mara Carfagna al ministro che sottolinea come sia stata ''premiata una manager donna di indubbie capacita' e, con essa, si manifesta attenzione al tema della necessaria valorizzazione dei talenti femminili del nostro Paese''. Plauso anche da esponenti di maggioranza e opposizione: "La scelta del CDA di Lorenza Lei premia la qualità e le risorse interne alla Rai'', dice Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera e Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato parla di una grande opportunita' per il servizio radio televisivo pubblico con Lei state premiate ''competenze e professionalita'''; per Giorgio Merlo, deputato Pd e vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai quella di Lei ''e' una candidatura che puo' riportare la Rai alla credibilita' e all'autorevolezza che da sempre le appartiene'' e secondo Enzo Carra dell'Udc, ''dopo uomini deboli alla guida della Rai ci sara' una donna forte''. L'Idv spera che la Lei ''chiuda definitivamente la devastante era Masi e assicuri alla Rai una gestione finalmente all'insegna dell'autonomia e del pluralismo''. Il presidente della Rai Paolo Garimberti spiega di aver proposto al Cda Lorenza Lei perche' ritiene ''possa rappresentare quello che definirei un direttore generale di garanzia''. Per Garimberti ''in questo particolare momento'' c'e' ''la necessita' di una scelta improntata a logiche di tipo aziendale, manageriali, basate su criteri legati alla conoscenza dei problemi e all'esperienza professionale''. Ecco perche' a suo avviso ''occorre rimboccarsi subito le maniche e - sottolinea ancora Garimberti - dal mio punto di vista, chi gia' conosce l'azienda ha dalla sua una maggiore forza e puo' contribuire piu' rapidamente a far ritrovare quello spirito unitario di gruppo che ha sempre contraddistinto la Rai nei momenti di difficolta'. In questa chiave, l'unanimita' registrata sulla proposta e' un buon segnale''. Sergio Zavoli, presidente della commissione di vigilanza Rai dice di apprezzare ''senza riserve la scelta di un direttore generale donna per una ragione non unica ne' semplice: perche' una nuova sensibilita' istituzionale, cioe', potrebbe porsi, tra l'altro, il problema di come viene rappresentata la personalita' femminile sugli schermi del servizio pubblico''. L'Usigrai esprime soddisfazione per l'unanimita' nella scelta della Lei e si augura che questo ''segni l'inizio di una nuova era nell'azienda di servizio pubblico e di un nuovo metodo di lavoro''. Lorenza Lei potrebbe rappresentare, come racconta chi ha avuto modo di lavorare al suo fianco, una soluzione interna nel dopo Masi in grado di traghettare l'azienda verso l'ultimo anno dell'attuale vertice, che scade a marzo prossimo. Classe 1960, bolognese e un figlio chef, e' dal 2009 vicedirettore generale di viale Mazzini. Gia' capo staff di tre direttori generali (Agostino Sacca', Alfredo Meocci, Flavio Cattaneo) ha assistito a trecento consigli di amministrazione e quindi conosce nel profondo tutti i meccanismi di viale Mazzini. In Rai dal 1997, Lorenza Lei e sarebbe ben vista anche oltretevere. Stimata dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e dal segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone. Chi ha collaborato con lei ne riconosce il temperamento e la passione per quello che fa. Nelle rare interviste in cui appare, ricorre l'idea chiara della Rai come azienda di servizio pubblico, capace di unire i grandi numeri alla qualita' del prodotto. Capace di raccontare il Paese, di proporre un'identita' valoriale comune, in grado di intrattenere senza scadere nel cattivo gusto. Soprattutto una Rai attenta ai giovani. Capace di cambiare, di rinnovarsi, senza rinunciare alla sua tradizione aziendale.ROMA, 3 MAG 11.