QUOTE ROSA, GIUNTA JANUTH A RISCHIO
Quote rosa, giunta Januth a rischio
MERANO. La giunta comunale di Merano di Januth a rischio come la giunta capitolina di Alemanno. La recente decisione del Tar del Lazio che ha annullato l'esecutivo romano perché non rispettoso delle quote rosa potrebbe riproporsi anche in riva al Passirio.
«Siamo pronte a dare battaglia in aula come a Roma - sostiene la presidente della Commissione pari opportunità, Vanda Carbone - visto che il sindaco sottovaluta la questione». Così se il sindaco romano Gianni Alemanno piange, il suo collega meranese Günther Januth certo non è più sollevato dopo quella decisione del tribunale amministrativo della Capitale che ha accolto il ricorso presentato da Pd e Verdi per il mancato rispetto delle quote rosa nella formazione dell'esecutivo.
Molte le vicissitudini che hanno accompagnato il varo della nuova giunta Januth circa un anno fa e non solo per il capovolgimento delle alleanze politiche da parte della Svp che ha preferito stringere un patto di legislatura con le due liste civiche - quella di Balzarini dei dissidenti del Pd e quella di Genovese dei dissidenti del Pdl - anziché confermare la coalizione uscente con il Pd, magari allargata ai Verdi.
Sta di fatto che al varo della nuova giunta il sindaco Januth si è subito trovato a dover fare i conti con una scarsissima rappresentanza femminile nel suo esecutivo considerato che fra i nove componenti vi sedeva solo Heidi Siebenförcher (Svp).
Ma in aula le donne elette sono ben 9 su 40 consiglieri: Cristina Kuppelwieser Peterlin, Veronika Ladurner e Angelika Margesin Mattuzzi (Svp), Cristina Kury (Verdi), Claudia Benedetti e Ancilla Orio (Pdl), Vanda Carbone e Leveghi e Daniela Rossi Saretto (Pd), Reinhild Campidell (Südtiroler Freiheit). Un mancato rispetto delle quote rosa palese insomma vista sia la sproporzione assoluta all'interno della giunta (1 donna a 8 maschi) sia l'analoga situazione in rapporto alla composizione d'aula (9 donne a 31 maschi).
«Non c'è dubbio che la questione della presenza delle donne in giunta e in tutti i consigli di amministrazione delle società controllate dal Comune - afferma così la presidente della Commissione comunale delle pari opportunità, Vanda Carbone - è apertamente sottovalutata dal sindaco e dalla maggioranza. E diciamo questo in riferimento all'importante decisione del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso contro la giunta Alemanno, ma anche in riferimento ad un tema meno "pesante" se vogliamo, ma altrettanto importante come la riforma del nostro Statuto comunale proprio per inserirvi il rispetto delle cosiddette quote rosa. Ebbene la Commissione pari opportunità ha deliberato - ancora il 27 aprile scorso all'unanimità dopo aver mediato con senso di responsabilità sulle rigide posizioni di chiusura della maggioranza - un pacchetto di modifiche statutarie rispetto alle quali per altro la giunta non ha finora ritenuto nemmeno di rispondere».
«Credo - prosegue Carbone - che tale indifferenza che il sindaco manifesta sul tema non sia altro che la palese testimonianza di un'insensibilità culturale profonda. Evidentemente per smuoverla - e oggi ci spiace davvero di non aver percorso entro i termini di legge la strada del ricorso al Tar pure qui con buone possibilità di vittoria, vista quanto successo a Roma - come opposizioni non ci resta che presentare direttamente in aula le nostre proposte originarie per una maggiore e più rigorosa tutela di genere femminile nella pubblica amministrazione. Una sfida, culturale prima ancora che politica, sulla quale ci piacerebbe davvero molto avere il sostegno convinto e unanime di tutte le donne del consiglio comunale». (18 luglio 11)