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MOLFETTA, RACCOLTA FIRME LEGGE REGIONALE DI INIZIATIVA POPOLARE PER LA PARITA' DI GENERE NELLE LISTE ELETTORALI

MOLFETTA. Consulta Femminile: proposta di legge regionale di iniziativa popolare
Scritto da Paola Copertino
Domenica 01 Aprile 2012


Molfetta - Ancora una volta la Consulta Femminile del Comune di Molfetta si dimostra al passo con i tempi e pronta ad accogliere le novità e le urgenze dal territorio. Nei giorni scorsi infatti è stata convocata presso la sala stampa del Comune l'assemblea del sodalizio per discutere sulla proposta di legge regionale di iniziativa popolare "Norme per l'equilibrio di genere nell'elezione del Consiglio Regionale e del Presidente della Regione". All'incontro hanno partecipato la dottoressa Magda Terrevoli, presidente del comitato promotore e l'avvocato Francesca la Forgia, co-redattrice del testo.

Durante la serata sono stati illustrati i punti essenziali della proposta di cambiamento, così riassunti:
- in ogni lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50%;
- la lista che non rispetti questa caratteristica non è ammessa;
- in tutti i programmi di comunicazione politica deve essere assicurata la presenza paritaria di candidate/i di entrambi i sessi, come nei messaggi autogestiti;
- deve essere messa in risalto con pari evidenza la presenza di candidate/i di entrambi i sessi nella lista presentata dal soggetto politico che realizza il messaggio;
- si possono esprimere uno o due voti di preferenza;
- se si esprimono due preferenze, queste non possono riferirsi a candidate/i dello stesso sesso;
- se si esprimono due preferenze per candidate/i dello stesso sesso, la seconda preferenza è nulla.

Ogni rappresentante dei gruppi presenti ha espresso la volontà di adesione all'iniziativa.

Quindi sono state fornite tutte le informazioni relative alla raccolta delle firme ed alla organizzazione dell'intera campagna e distribuiti i moduli relativi. Ogni modulo deve contenere adesioni di donne e uomini residenti nello stesso comune.

Il tetto da raggiungere per legge è di 15.000 firme, ma dalle premesse, se ne raggiungeranno molte di più, è quanto si è auspicata la presidente della Consulta Maddalena Altomare che ha fatto gli onori di casa e che si è detta pronta ad attivare presso l'ufficio relazioni con il pubblico un punto di raccolta firme. Questa legge si rifà a quella campana reputata quella migliore come elaborazione e vuole fare in modo che anche le donne abbiano una maggiore rappresentatività in termini numerici in politica e maggiore visibilità, cosa che paradossalmente avviene di più nei Paesi Africani. La Consulta femminile si è battuta perché a Molfetta ci fosse una rappresentanza femminile nella giunta e la sentenza ha fatto scuola. Ora la Puglia si è mossa in anticipo per la promozione e diffusione di questa proposta con la costituzione di comitati a cui hanno preso parte tutti gli schieramenti politici indipendentemente dalla loro appartenenza. Le donne nel Consiglio Regionale sono minimamente rappresentate: il rapporto è di tre a settanta. C'è bisogno quindi di una maggiore presenza femminile ma, ulteriori problemi potrebbero nascere con la diminuzione dei consiglieri che farebbe diminuire la possibilità che vengano elette delle donne. Prima infatti il sesso femminile veniva usato come riempitivo nelle liste elettorali, ora servono donne disposte ad impegnarsi concretamente. Dopo la raccolta delle firme, il cui termine ultimo è fissato per il 2 settembre, i fogli saranno consegnati al Presidente del consiglio Regionale, Introna. Poi, però, ci potrà essere la scelta di far o meno approvare la proposta con un voto a scrutinio segreto. Durante la serata si è discusso anche del fatto che, nonostante i partiti non abbiano rispettato il numero delle candidate da inserire nelle liste e siano stati per questo sanzionati, non abbiano comunque pagato le multe. Molte intervenute all' assemblea hanno affermato che le donne non votano le donne ma, con l' entrata in vigore della nuova normativa, essendo di più, ogni donna potrà individuare la sua candidata ideale. Ora quindi l'importante è coinvolgere nelle associazioni, nei partiti politici, nelle istituzioni, negli ambienti di lavoro, più donne possibili per raggiungere il traguardo delle 15000 firme. Poi bisognerà individuare donne veramente motivate ed impegnate disposte a portare avanti questa battaglia di genere. Durante la serata le due promotrici della legge e la Presidente della Consulta hanno iniziato a raccogliere le firme , operazione resa valida dalla presenza del consigliere Gianni Porta, che ha fatto da garante. Il cammino delle donne continua, come recita il motto scelto dalla Consulta molfettese.

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