FIAT, LE MOGLI DEI CASSINTEGRATI PER LA PRIMA VOLTA AI CANCELLI DI POMIGLIANO
Oggi, all'una, le mogli degli operai in cassa integrazione manifesteranno davanti alla grande fabbrica di Pomigliano.
Stanno sostituendo compiti e ruoli che fino a ieri erano totale appannaggio dei loro mariti. Stanno organizzando assemblee, tenendo discorsi. Stanno arringando la folla col piglio dei sindacalisti consumati. Intanto le mogli dei cassintegrati della Fiat non si fermano. Da qualche tempo hanno imbastito contatti con le donne di Termini Imerese. Sabato scorso hanno organizzato la loro prima assemblea pubblica con annessa conferenza stampa, in quel di Pomigliano. Oggi distribuiranno volantini davanti ai cancelli dello stabilimento automobilistico. Proprio così. Oggi, all'una del pomeriggio, a cavallo tra il primo e il secondo turno, le mogli dei cassintegrati saranno protagoniste assolute del primo sit-in sindacale completamente in rosa.
Ma il piacevole colore non deve indurre in inganno. La situazione delle mogli e madri degli operai Fiat senza lavoro da mesi e mesi è di quelle nerissime. Migliaia di famiglie non ce la fanno più. "Siamo le mogli degli operai, quelle che, senza tuta blu, hanno il cuore blu, la testa blu, gli occhi blu... hanno cioè dentro di loro il significato del passato, le difficoltà del presente e la voglia di un futuro migliore per i loro figli". Il contenuto del volantino che sarà consegnato ai lavoratori della newco porta un messaggio che punta alla ricerca di una solidarietà operaia difficile da trovare. Questo soprattutto perché hanno una paura del diavolo i 2140 addetti del nuovo stabilimento produttore della nuova Panda.
Già: paura anche solo di aprire bocca. Recentemente la Fim ha affisso un comunicato polemico nei riguardi dell'azienda che parla di "regime militaresco" in fabbrica. Si, proprio la Fim-Cisl ha polemizzato con Torino, cioè uno dei sindacati che più si sono spesi per l'accordo separato con Marchionne, intesa con cui sono stati cacciati dagli impianti Fiat italiani tutti coloro che non dicono di si al Lingotto, Fiom, Cub, Cobas e Slai Cobas in primis. Ora lo Slai degli ex dipendenti Fiat, Vittorio Granillo e Mara Malavenda, adesso in pensione, sta provando a soffiare sul fuoco della protesta mobilitando le mogli dei cassintegrati.
«È una protesta dirompente, che mette il dito nella piaga dei problemi veri creati da questi padroni impazziti e da politici e prelati lecchini», dice l'anarchico Granillo, canuto ex operaio con tanta energia da vendere ancora. Il problema per lui e per Mara Malavenda, ex deputata di Rifondazione espulsa dal partito da Bertinotti per aver votato la sfiducia al primo governo Prodi, era il 1996, è di far diventare la protesta delle mogli dei cassintegrati Fiat una protesta riconosciuta e riconoscibile da tutti, senza distinzioni di sigle e di partiti. Riconoscibile e riconosciuta anche, ovviamente, da tutte le donne delle tute blu di Pomigliano, e sono la maggioranza, che non sono ancora scese in piazza. Ecco perché è stata scelta la strada del comizio pubblico.
Le mogli ribelli ne saranno protagoniste dopodomani, 2 giugno, nel centro storico di Acerra. Per richiamare quanta più gente possibile sono stati distribuiti volantini dappertutto, in mezza provincia, anche a Napoli città. Quest'ennesimo appuntamento è fissato per le sei del pomeriggio, davanti al castello baronale . Non se ne riesce a prevedere la partecipazione. C'è chi giura che ci sarà la folla delle grandi occasioni. Chi invece scommette sul flop. Si vedrà. Ma come stanno vivendo questa iniziativa i sindacati firmatari del patto con la Fiat ? «Il fatto che le mogli dei cassintegrati vogliano far sentire la loro voce è sacrosanto - sostiene Luigi Mercogliano, segretario regionale della Fismic - ma fino a quando queste iniziative saranno strumentalizzate da una sola sigla sindacale, peraltro di minoranza, credo che rischino di risultare sterili ». (Info: Il Mediano.it)
FIAT: POMIGLIANO; DOMANI VOLANTINAGGIO MOGLI CASSAINTEGRATI DAVANTI A CANCELLI STABILIMENTO PER DIFENDERE LAVORO MARITI
Le mogli dei cassaintegrati della Fiat di Pomigliano, effettueranno un volantinaggio davanti ai cancelli dello stabilimento per chiedere la ''mobilitazione in massa'' per difendere il lavoro dei loro mariti, e la partecipazione all'assemblea convocata per sabato in piazza Castello ad Acerra (Napoli). Una mobilitazione tutta al femminile che ha coinvolto anche lo Slai Cobas, nella cui sede, la scorsa settimana, e' nato il ''comitato mogli operai, disoccupate e lavoratrici'', formato dalle esponenti del gentil sesso provenienti anche da altre realta' industriali, sulla scia di una lettera a firma delle donne di Pomigliano. Sabato il singolare ''comizio operaio di donne operaie'', che era stato in un primo momento convocato dal sindacato di base, per poi essere ''affidato'' alle donne portavoci di una battaglia che si preannuncia essere senza precedenti. ''Molte donne del comitato non hanno la tuta blu - ha spiegato Mara Malavenda, dell'esecutivo nazionale Slai Cobas - ma tutte hanno il cuore blu, la testa blu, gli occhi blu... hanno cioe' dentro di loro il significato del passato, le difficolta' del presente e scendono in campo per lottare come leonesse a fianco degli operai, i loro uomini, per costruire un futuro diverso e migliore per i loro figli''. Oggi, intanto, davanti allo stabilimento, gli esponenti del sindacato di base hanno distribuito volantini in cui denunciano il ''fallimento del piano Marchionne'', commentando i dati diffusi nei giorni scorsi dal Lingotto sull'investimento a Pomigliano per la produzione della Panda, e sottolineando che nella relazione di bilancio si evince la perdita economica per Fiat, e quindi ''si rileva anche l'annunciato licenziamento per 2500 lavoratori dal prossimo luglio''.(ANSA, 30-MAG-12 )