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DIRITTI UMANI: MONTANELLI, MONDO COM'E' NON CI PIACE, ORA DARE POSSIBILITA' A DONNE

DIRITTI UMANI: MONTANELLI, MONDO COM'E' NON CI PIACE, ORA DARE POSSIBILITA' A DONNE

Bruxelles, 13 dic - "Il mondo così com'è non ci piace, i risultati consegnati nelle mani di chi resta sono cattivi risultati". E' quanto ha sostenuto Wanda Montanelli, vice presidente ONERPO da anni in lotta per i diritti delle donne, nel suo intervento al Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito che si è aperto a Bruxelles dall'11 al 13 dicembre sotto il patrocinio del Gruppo Liberale e democratico (ALDE).
Il lavoro compiuto dai radicali negli anni, le lotte non violente con il Sathiagraha Mondiale della Pace e i tre punti in programma nei lavori odierni: Il sostegno al Dalai Lama, le iniziative di Emma Bonino contro le mutilazioni femminili, la Messa sotto accusa di George W. Bush per aver scatenato il 19/20 marzo 2003 la guerra in Iraq per impedirne liberazione pacifica dal dittatore Saddam ormai prossima con la sua accettazione dell'esilio, è un notevole impegno che negli anni ha dato risultati tangibili.
Pur non condividendo sempre tutte le iniziative radicali, su tre punti posso affermare di sostenerli in pieno perché investono il campo dei diritti umani che sono presenti nel cuore di chi tiene alla piena realizzazione della democrazia.
Sia in questi ambito che in altri di pari drammaticità occorre intervenire per fare ancora molto - ha aggiunto la Montanelli nel suo intervento del convegno al Parlamento europeo - A 60 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti universali e a oltre 40 dalla Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne - ha precisato - non si può non accorgersi che non solo non sono raggiunti gli obiettivi, ma con la globalizzazione si sono ancor più allontanati. Anziché livellare chi stava in basso portandolo in alto, verso la dignità e il decoro esistenziale, in molti luoghi è avvenuto il contrario: si sono abbassati i livelli di dignità, qualità della vita, diritti delle donne, dei bambini.
I cosiddetti paesi in via di sviluppo sono sempre più in via di sottosviluppo, il limite al peggio sposta sempre più in là i suoi confini: dalla drammatica questione del traffico di organi, con un 10% di trapianti illegali di rene effettuati nel mondo nel 2007 (dati ufficiali OMS), allo stato di schiavitù in cui sono ridotte 27 milioni di persone nel mondo, per un giro di affari di 31 miliardi di dollari (stime delle Nazioni Unite), con 600mila esseri umani venduti annualmente in Europa (dati diffusi dal Consiglio d'Europa), il 43% dei quali destinati al mercato del sesso e il 32% al lavoro forzato. E il capitolo relativo alla schiavitù minorile e agli abusi sui minori presenta contorni ancora più gravi e dolorosi: mentre nei paesi sviluppati il 100% delle nascite è registrato di routine, in quelli in via di sviluppo - secondo il rapporto fornito da Carla Abouzahr dell' Health Metrics Network - ben il 40% non lo è. Questo vuol dire, in termini concreti, che 48 milioni di bimbi non vengono mai registrati. Nei paesi più poveri 3 nascite su 4 non risultano da nessuna parte. Nell'Africa sub-sahariana un bimbo su due, nel Sud-Est asiatico 2 su 3. E il quadro è, se possibile, ancora più critico per quel che riguarda i decessi.
Persone in Stato di povertà e Morti sul lavoro sono poi le ‘altre crisi' a cui occorre dare presto una risposta e che crescono in proporzione all'aumento del profitto e del precariato. Violenza, guerra, violenza alle donne. Solo in Italia quasi 7 milioni di donne sono coinvolte.
Con tanti problemi nel mondo - ha concluso Montanelli - rischia di apparire perfino marginale una battaglia contro la discriminazione femminile in Italia e in Europa. Non lo è. E' di fondamentale importanza per fare passi avanti verso la democrazia compiuta.
Moderno è il paese che s'accorge che lo spirito di empatia di cui le donne sono portatrici può espandersi e cambiare il mondo. E solo una rivoluzione copernicana nella gestione delle cose può fare un vero cambiamento. Un rivoluzione ‘dolce' ma rivoluzione.

ALDE Conference: "A Satyagraha for Secularism and the Rule of Law ...

 

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