"NO WOMEN NO PANEL", LA CAMPAGNA CONTRO LA DISCRIMINAZIONE DELLE DONNE NELLA SFERA PUBBLICA
È un ritorno periodico, un urlo che squarcia la quiete delle convenzioni, ma ha l’efficacia di un fulmine che schiarisce un paesaggio rimasto al buio. Dura poco.
Torna la campagna contro la discriminazione femminile nella sfera pubblica. “Senza le donne non si parla” è lo slogan; oppure “No Women No Panel”.
A giudicare dallo spazio che i media danno all’iniziativa non c’è da essere ottimisti. Ho perso la mattinata a cercare qualcosa in rete, ma con l’aiuto di un amico giornalista ho solo trovato - come notizia odierna - un tweet di Irene Norstedt. Poi di pomeriggio Lucia Annunziata ne ha brevemente accennato dopo due ore di trasmissione.
Posso aggiungere che le lotte delle donne per i diritti paritari sono ultraventennali, con risultati deludenti. Mi rincresce che come sempre queste iniziative ritornano in prossimità dell’8 marzo e del 25 novembre.
Apprezzo la volontà di riproporre il tema della discriminazione di genere e chissà se prima o poi raggiungeremo a una vera consapevolezza su questo grave gap da colmare. Intanto un'escursione tra le pubblicazioni e le lotte del passato può servire a non farsi illusioni.
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