Dimissioni, polemiche e quell'attacco sul "tacco 12". La Commissione pari opportunità: "No a discriminazioni" [ValdarnoPost.it]
di Glenda Venturini
Nel dibattito seguito all'annuncio delle dimissioni del vicesindaco, era stato il consigliere di opposizione Camiciottoli a dire: "Come ha scritto su Facebook una sostenitrice di Bucci, non erano stati votati per i rinfreschi e i tacchi 12". Da qui la campagna #cervellointacco12 lanciata da donne di maggioranza e della giunta, su facebook. E ora il richiamo della Commissione Pari Opportunità
Monta la polemica politica, dopo l'annuncio delle dimissioni di Bucci e il dibattito aspro che ne è nato. Ora nel mirino finiscce una frase di un comunicato di Fabio Camiciottoli, Avanti Montevarchi: "Nessun problema è stato seriamente affrontato, nessuna visione della città e del suo futuro. Come ha scritto su Facebook una sostenitrice di Bucci, non erano stati votati per i rinfreschi e i tacchi 12".
Contro quella frase, le donne di maggioranza e di giunta a Montevarchi hanno lanciato la campagna social #cervellointacco12, con tanto di foto sui profili fascebook e la frase "contro ogni forma di maschilismo e misoginia". E oggi interviene anche la Commissione Pari Opportunità, con un richiamo rivolto a tutti, firmato dalla presidente Arianna Bartoli.
"Apprendiamo dalla stampa e dalle dichiarazioni colte sui social che nel linguaggio della politica montevarchina è entrato il termine “tacco 12”. La Commissione Pari Opportunità del Comune di Montevarchi è investita anche della responsabilità di cogliere ed evidenziare linguaggi di discriminazione di genere. Dolorosamente notiamo come questo linguaggio provenga anche da rappresentanti delle istituzioni montevarchine. La vicenda però apre anche ad altre riflessioni per come si è disvelata all’opinione pubblica: “il tacco 12” fa parte della terminologia e del pensiero corrente dentro il nostro territorio, nelle chat, nei commenti sui social".
"Ciò dimostra che il lavoro da fare quotidianamente, in primis da questa commissione sia ancora tanto. Intendiamo rivolgere un pensiero a tutti quelli e a tutte quelle che pensano che il “tacco 12” sia un qualcosa che mal si abbini con la serietà, la competenza, la professionalità e il cervello: dietro questo luogo comune spesso si cela la paura, a volte, colpevolmente, l’ipocrisia. Invitiamo pertanto a riportare il dialogo politico su un livello culturale superiore che prescinda dall’utilizzo di etichette discriminanti ed invitiamo quindi a una dialettica contenuta, con la responsabilità che affermazioni del genere diffondono una cultura sbagliata con il pericolo, ormai appurato purtroppo, di emulazione da parte delle nuove generazioni".