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A Pietrasanta panchine per dire no a violenza su donne e bambini

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Un messaggio d’impatto contro la violenza sulle donne e sui bambini. Il Comune di Pietrasanta installerà nel nascente parco giochi di via Catalani, a Tonfano, una panchina rossa e una bianca per dire no alla violenza di genere, agli abusi subiti o assistiti dai più piccoli. L’idea è partita dall’assessore alle Pari Opportunità, Lora Santini che, sulla scia delle panchine dedicate alle vittime di violenza in altre città italiane, ha deciso di dare un nuovo input alla campagna di sensibilizzazione che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Massimo Mallegni, sta portando avanti con forza. In Italia le vittime di femminicidio nel 2016 sono state 120, 774 gli omicidi di donne negli ultimi cinque anni, una media di una donna uccisa ogni due giorni. Casi a cui vanno aggiunti i reati di strupro, stalking e violenze domestiche.

“Purtroppo i numeri ci dicono che il fenomeno non è in calo – spiega l’assessore Santini –. Serve un cambiamento culturale e le istituzioni devono fare la loro parte. Se vogliamo un futuro migliore, di pari opportunità tra i sessi, dobbiamo puntare sulle nuove generazioni. Anche da questo nasce l’idea di collocare le due panchine nel nuovo parco giochi. I figli spesso sono le vittime indirette dei femminicidi, subire la perdita di una mamma è la peggior violenza”.Le due panchine rappresentano un no alla forza fisica, psicologica ed economica esercitata sulle donne e sui loro figli. Un segnale in linea con l’entrata del Comune di Pietrasanta nel tavolo di rete voluto dalla Casa delle Donne di Viareggio e nella Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lucca. “L’obiettivo – annuncia l’assessore Santini – è l’apertura di uno sportello comunale anti-violenza, che istituiremo a breve. Il problema è estremamente diffuso e trasversale e, in quest’ottica, è prioritario riuscire a tutelare l’incolumità delle donne che denunciano. Per farlo, servono misure e strutture idonee. Troppo spesso dietro all’omicidio di una donna c’è un trascorso di denunce inascoltate e provvedimenti giudiziari temporanei, scaduti troppo presto”.

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