L’Upt stoppa in giunta il «trasloco» ideato dall’assessora Ferrari - Cronaca
TRENTO. Il «trasloco», per il momento, non si fa. Quale? Quello dell’Ufficio Pari Opportunità che l’assessore Sara Ferrari ha in animo di incardinare all’interno dell’Agenzia del Lavoro. E’ successo che la delibera venerdì in giunta si sia arenata sulla contrarietà espressa dai due assessori dell’Upt, Tiziano Mellarini e Mauro Gilmozzi: «La collega è in vacanza ed il tema di questo accorpamento va argomentato meglio» hanno spiegato i due durante la riunione dell’esecutivo. E siccome la Ferrari si trova in queste ore a Malta nessuno, mancando la firmataria del provvedimento, si è sentito di difenderlo. O approvarlo.La questione del «trasloco» non era, per la verità, partita benissimo con un’interrogazione di Mario Tonina, consigliere proprio dell’Upt, che aveva manifestato più di una perplessità sul fatto di accorpare due servizi tanto dissimili in un’unica struttura: «Bisogna tenere conto della delicatezza del ruolo dell'Ufficio, non certo circoscritto alle politiche del lavoro, ma, anzi, di portata trasversale che incide su tutti i settori della vita sociale, culturale, economica ed istituzionale». L'assessora Ferrari si era fatta sentire con il nostro giornale per confermare le sue intenzioni: «Si tratta di dare un nuovo slancio all'ufficio. Perché oggi il tema prioritario è quello dell'occupazione femminile e in agenzia trovo la motivata disponibilità della dirigente generale a lavorare per questo obiettivo. Ovviamente continueremo ad occuparci anche di tutto il resto». E proprio le dichiarazioni maltesi dell’esponente del Pd hanno avuto l’effetto di buttare benzina sul fuoco. Con una parte della comunità gay molto perplessa (per usare un eufemismo) su tutta la partita. E sul fatto che in Agenzia del lavoro le Pari Opportunità sarebbero state monche di una larga parte di questioni sulla relazione di genere, sull’attuazione della mozione contro l’omofobia. D’altra parte -è inutile nasconderselo - c’è il problema di percezione contraria, ovvero di quella parte di dirigenza (e forse anche di politici) più conservatrice. Quella che, per capirci, non vede di buonissimo occhio la compresenza di due tematiche tanto differenti. L’assessore Mellarini vede la questione con maggiore pragmaticità: «L’assessora Ferrari è in vacanza e non poteva dunque spiegarci le ragioni alla base della sua delibera. Perchè le Pari Opportunità debbono andare all’Agenzia del Lavoro? Le Pari Opportunità insistono su diversi tematiche e su altrettanti assessorati. Il tema non riguarda forse lo sport o l’agricoltura ?».(g.t.)