Potenza, solidarietà alla donna aggredita dal giovane della Guinea
Potenza ha paura. L’aggressione della donna in pieno centro storico, ieri mattina, ha suscitato le prime reazioni. È stata la stessa questura ad indicare i dettagli dell’accaduto. La vittima è una cinquantenne appena uscita dall’androne di un palazzo in via Due Torri. L’aggressore, un ventenne della Guinea, ospite in città in uno dei centri di accoglienza, che la respinge dentro e comincia a palparle il seno e la parte superiore del busto. Sono state le urla della donna a catturare l’attenzione di due passanti che sono riusciti a intervenire e ad allertare le forze dell’ordine. L’uomo è in carcere con l’accusa di tentata violenza sessuale. Uno dei rarissimi casi in città in queste modalità, a prescindere dalla nazionalità dell’assalitore.Oggi alle 17, con il presidio spontaneo in piazza Mario Pagano, su iniziativa di un gruppo di potentini si costituirà il “Comitato di cittadini per la sicurezza di Potenza”. “Il Comitato - si legge sul profilo Facebook di una delle promotrici, Marialuisa Bonomo - lancia un appello alle autorità competenti per garantire una adeguata e capillare presenza sul territorio delle forze dell’ordine al fine di ripristinare la sicurezza gravemente minacciata dalle aggressioni fisiche, dalle violenze sessuali, dalle molestie alle persone, dalla diffusione della prostituzione, dello spaccio di droga e del consumo di alcolici sotto le nostre case, dall’occupazione permanente di strade e piazze da parte di giovani sfaccendati, che hanno reso Potenza non solo insicura ma del tutto invivibile”. I responsabili, secondo il Comitato, sarebbero i migranti “che non conoscono la nostra lingua e non condividono la nostra civiltà ma a cui viene garantito tutto e di più gratuitamente, che hanno stravolto l’equilibrio e la pace sociale”. Il Comitato lancia un appello al presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella e al sindaco di Potenza Dario De Luca “affinché blocchino immediatamente l’insediamento dei cosiddetti «migranti» e trasferiscano altrove quelli già ospitati, avvertendo che la loro massiccia presenza rischia di far esplodere il razzismo e una guerra tra poveri”. La presidente della Commissione regionale Pari opportunità Angela Blasi esprime solidarietà alla donna e denuncia: “Il tentativo di stupro avvenuto nella nostra città è un episodio terribile e da condannare in tutto e per tutto. Gli uomini che compiono violenze sono tutti uguali, senza distinzione di pelle e sarebbe un errore grave se questi fatti venissero accompagnati da strumentalizzazioni politiche. Una forte consapevolezza – conclude - deve accompagnare la formazione delle nuove generazioni, ponendo alla base il rispetto delle donne in particolare e dell'essere umano in generale”. Fa eco Telefono Donna – Casa delle donne Ester Scardaccione: “Uno stupro è uno stupro sempre, a prescindere dalla nazionalità di chi lo compie. Vogliamo solo ricordare il nostro impegno quotidiano e le innumerevoli manifestazioni fatte in luoghi chiusi nonché in piazza contro la violenza degli uomini sulle donne, alle quali donne e uomini, che in questi minuti si mostrano indignati, non hanno mai partecipato”. Non sono solo le donne a far sentire la propria voce. Il consigliere comunale e coordinatore cittadino ArticoloUno Potenza, Giampiero Iudicello, dice: “La violenza va sempre condannata da qualunque parte provenga, senza se e senza ma. Nel riconoscere che nel sistema di gestione dei flussi migratori e dei richiedenti asilo c'è qualcosa da rivedere non bisogna cadere nell'errore di confondere temi che hanno poco a che vedere gli uni con gli altri o scadere in facili populismi. L 'accaduto sottolinea piuttosto come sia necessario un piano speciale di controllo e sicurezza nella nostra città, in particolare ma non solo per il centro storico, luogo teatro di questo recente atto di violenza ma anche di troppi atti di inciviltà che si consumano a danno del patrimonio pubblico anche da parte di adulti e ragazzini di ogni colore. E' necessaria una pronta ed efficace risposta istituzionale che va concertata tra amministrazione comunale e quindi polizia locale, questura e prefettura”.
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