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Crescono in Valdelsa le misure di assistenza per le donne vittime di violenza di genere. Il progetto di potenziamento della Casa Rifugio, gi esistente, si aggiudicato un finanziamento di 137.520 euro partecipando allavviso pubblico della presidenza del Consiglio dei Ministri per il potenziamento dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli e per il rafforzamento della rete dei servizi territoriali.
Un importante obiettivo colto. Un progetto importante che si sviluppa su due anni - dice Lucia Coccheri, presidente del Centro Pari Opportunit Valdelsa e che ci consente di implementare la capacit del territorio di prendersi cura delle vittime di violenza di genere. Il progetto si fonda sullattivit del Centro AntiViolenza Donne Insieme Valdelsa, che proprio in questi giorni celebra i dieci anni di attivit sul territorio. In concreto il finanziamento ricevuto consentir di implementare le potenzialit della Casa Rifugio ma anche le azioni di assistenza, ascolto, accompagnamento che il territorio gi porta avanti grazie al supporto di associazioni e centri. Non a caso la partecipazione al bando avvenuta tramite gli strumenti gi operativi per l'attuazione di politiche di pari opportunit, sociali, socio-sanitarie e sanitarie presenti: la Societ della Salute, lAssociazione Atelier Vantaggio Donna, lAssociazione Donne Insieme Val d'Elsa, la Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa che compartecipa con 15mila euro, i Comuni dell'Alta Valdelsa (Casole d'Elsa, Colle di Val DElsa, Poggibonsi, San Gimignano e Radicondoli). Un risultato che nasce da un territorio che anche in questo caso si saputo muovere compatto dice Susanna Salvadori, assessore alle pari opportunit del Comune di Poggibonsi . C un percorso da portare avanti su una tematica sempre, purtroppo, di grande attualit e noi lo facciamo attivandoci in ogni modo.
Lobiettivo del progetto quello di offrire alle donne uno spazio di accoglienza e ospitalit al riparo dalla violenza, ma anche un tempo di riprogettazione della propria vita con il supporto di donne qualificate e facendo leva sulla responsabilit pubblica che si assunta la rete locale. Nel dettaglio la Casa Rifugio potr accogliere un numero massimo di 8 donne e 12 minori (nel caso di donne senza minori laccoglienza pu aumentare). Fondamentale laccoglienza delle donne con minori in uscita dalla Casa Rifugio in appartamenti per la semiautonomia chiamate Case In Comune. In questi appartamenti prevista la coabitazione con altre donne con figli minori allinterno di un progetto individualizzato e temporaneo finalizzato al raggiungimento dellautonomia personale e familiare. Sar potenziato il Centro di ascolto gi esistente presso il CPO con lapertura di uno spazio dedicato e dislocato presso la FTSA. Saranno potenziate le misure di supporto volte a garantire i servizi educativi, di sostegno scolastico ed educativo e di babysitteraggio per i minori ma anche interventi per il recupero e laccompagnamento dei soggetti responsabili di atti di violenza. Inoltre saranno portate avanti azioni di orientamento lavorativo rivolto alle donne ospiti della Casa Rifugio attraverso lattivit di una operatrice dedicata a definizione del curriculum, sostegno nella ricerca, reperimento di realt locali dove fare inserimenti protetti, reperimento di opportunit formative e altro.
Pubblicato il 3 ottobre 2017 (modifica il 3 ottobre 2017 | 11:49 )